Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

martedì 18 dicembre 2012

L’India scende in piazza contro la multinazionale Vedanta

In migliaia, negli scorsi giorni, hanno manifestato contro i progetti minerari della multinazionale britannica.

Quella della popolazione Dongria Kondh e della Vedanta Aluminium Ltd è la storia di un contrasto iniziato negli anni ’90, quando l’impresa sussidiaria della britannica Vedanta Resources stabilì una raffineria di alluminio nella zona di Lanjigarh, nel nello Stato indiano dell’Odisha. Nel 2010 si era giunti ad una storica sentenza del Ministero dell’Ambiente e delle Foreste che bloccava due progetti della Vendana: l’ampliamento della raffineria e l’apertura di una nuova miniera di bauxite sulle colline di Nyamgiri. I progetti avrebbero violato le leggi di tutela ambientale e i diritti di proprietà delle comunità locali. Ma la vicenda non si è conclusa lì e lo scorso 6 dicembre era attesa la sentenza definitiva della Corte Suprema dell’India, posticipata a gennaio. L’ennesimo rinvio, causato adgli enormi interessi economici in gioco, non è stato però gradito alla popolazione locale che chiede ora il completo smantellamento del sito nocivo per il territorio.
Ai migliaia di Niyamgiri, hanno fatto eco altri manifestanti a Londra, davanti all’Indian High Commission, chiedendo anch’essi l’archiviazione definitiva dei progetti minerari della Vedanta. A breve l’incertezza sul futuro della regione avrà fine.

mercoledì 12 dicembre 2012

Cavalli punta all’India

Aperto a  New  Dehli un nuovo store del noto brand italiano. Per lo stilista “Il futuro è qui”.

Lo scorso fine settimana è stato inaugurato a New Dehli il primo store monomarca con annesso Cavalli Cafè. Il progetto è frutto della partnership siglata tra la casa di moda e il gruppo Infinite luxury brands private limited nato con l’obiettivo di diffondere sul terriotorio brand internazionali del lusso. E a fare da contorno all’opening ci ha pensato un parterre nutrito di celebrities di Bollywood.
Grande fiducia nelle potenzialità del subcontinente da parte dello stilista italiano che ha dichiarato “Credo che l’India sia una delle nuove frontiere del lusso e della moda, con diversi tipi di mercati e di clienti all’interno di questo unico e grandissimo paese. Gli indiani sono un popolo estremamente attento al fashion e stanno presentando al mondo una nuova prospettiva del lusso, molto differente da quella che conosciamo in Occidente.” E già punta al secondo negozio a Mumbai entro la metà del 2013.

venerdì 7 dicembre 2012

Sace apre in India

Inaugurato un nuovo ufficio a Mumbai. Diventerà il punto di riferimento per i mercati dell’Asia meridionale.

Un nuovo polo di riferimento per le imprese italiane che puntano all’internazionalizzazione nell’area di India, Bangladesh e Pakistan. La nuova sede del gruppo assicurativo-finanziario è stata aperta lo scorso lunedì a Mumbai e affidata alla guida del manager indiano Amit Roy.
L’ India è oggi il settimo mercato emergente nel portafoglio SACE che vanta nei suoi confronti un livello di esposizione di oltre un miliardo di euro. È inoltre atteso dal gruppo assicurativo un ulteriore incremento del business italiano nell’area Asiatica nei prossimi mesi. Come ha evidenziato Raoul Ascari, Chief Operating Officer di SACE, la presenza del gruppo all’estero “si basa sulla creazione di una rete di  uffici snelli ed efficienti nei mercati a più elevato potenziale, rafforzata da investimenti, collaborazioni con società di consulenza e partnership con il mondo bancario per sviluppare linee di credito utili a sostenere i progetti di crescita del Made in Italy in loco”.
Grandi i progetti in campo. Ascari ha già annunciato che riguarderanno i settori oil&gas, petrolchimico e della meccanica strumentale con investimenti previsti di 2 miliardi di euro.

martedì 4 dicembre 2012

Wipro è l’azienda più green dell’ICT

L’azienda indiana si aggiudica il primo posto nella classifica di Greenpeace per il suo impegno nelle energie rinnovabili e nella tutela ambientale.

Secondo la diciottesima edizione della “Ecoguida ai prodotti elettronici”, stilata dalla nota Ong ambientalista, la Wipro sbaraglia le altre 15 aziende concorrenti vincendo il premio di impresa più green. La classifica è stata ragionata in base all’impegno dimostrato rispetto ai tre criteri ambientali di consumi energetici, sostenibilità ambientale dei prodotti e delle politiche aziendali.
Al suo esordio nell’Ecoguida, la Wipro ha sorpreso tutti, spiccando per i suoi sforzi a favore delle energie rinnovaibili e per la promozione di politiche energetiche verdi in India. Un aspetto quest’ultimo molto caro all’Organizzazione internazionale che ha più volte bacchettato le imprese dell’ ICT di utilizzare nella produzione la così detta energia sporca, cioè nucleare e fonti fossili, accusata di aver concorso ai recenti cambiamenti climatici. Particolarmente apprezzato da Greenpeace anche l’impegno dell’azienda indiana nel riciclaggio dei rifiuti da prodotti post-consumo e nell’eliminazione di sostanza tossiche dai suoi pezzi. «Wipro ha stabilito un nuovo punto di riferimento per la sostenibilità, non solo in India, ma in tutto il mondo, che avrà un impatto a lungo termine nell'influenzare il dibattito verde nel settore dell'elettronica», ha dichiarato Abhishek Pratap, responsabile di campagna di Greenpeace India.

venerdì 30 novembre 2012

Le famiglie salvano il rating indiano

La nota Agenzia Moody’s conferma il  rating Baa3. Un sospiro di sollievo per tutta l’economia indiana.

Una bella boccata d’ossigeno l’ha regalata ieri all’India l’Agenzia Moody’s che ha confermato il rating Baa3 con andamento stabile. Rischio di retrocessione scampato e riaccese le speranze anche per gli investitori stranieri, preoccupati negli ultimi tempi per l’andamento dell’economia del subcontinente. Due i fattori che hanno inciso sulla decisione: il tasso di risparmio delle famiglie indiane, uno dei più elevati a livello mondiale e la competitività del settore privato che va dalle piccole imprese a conduzione familiare alle grandi società multinazionali e che si avvale di una dirigenza competente e ambiziosa. Un grande capitale umano che dà fiducia. Secondo infatti le previsioni di Moody’s, il PIL indiano è destinato alla rimonta: + 5,3% nell’anno finanziario febbraio 2012-marzo 2013 e almeno +6% nel 2013-2014.
L’ottimismo dell’Agenzia di rating ha portato i suoi primi frutti alla borsa di Mumbay dove l’indice Sensex ha avuto un balzo di 305 punti, registrando la migliore performance giornaliera degli ultimi due mesi.

lunedì 26 novembre 2012

Ottime opportunità per l’olio italiano

L’industria olearia crescerà del 6% annuo. Il preferito resta l’olio di sansa ma si affacciano nuove prospettive anche per l’extravergine.

Alla fine del 2012 il valore delle importazioni di olio d’oliva supererà i 20 milioni di dollari (15,71 milioni di euro), confermando l’India come primo importatore a livello mondiale e il terzo maggior consumatore di olio. Grazie al suo prezzo modico, il preferito per ora resta  l’olio di sansa ma molta attenzione si concentra anche intorno a quello d’oliva che, sebbene oggi sia solo lo 0,1% dei 35 milioni di tonnellate consumati nel paese, è cresciuto negli ultimi 3-4 anni del 40-50%. Questa l’analisi sulle prospettive di consumo ed export d’olio d’oliva nel mercato indiano condotta dal Ceq, il, Consorzio Extravergine di Qualità e presentata gli scorsi giorni al Ministero delle Politiche Agricole. In occasione della conferenza stampa Elia Fiorillo, Presidente del Ceq ha dichiarato: "I dati del mercato indiano sono ottimisti. Le previsioni di crescita dell'intero mercato alimentare e i cambiamenti in atto nella società ci confermano che l'olio d'oliva può gradualmente entrare a far parte della cultura indiana”. E proprio a questo riguardo il Ceq ha avviato da tre anni la Campagna “Oliveitup” per la promozione dell’olio europeo. Secondo le stime presentate da Sumit Saran, membro dell'ente esecutore in India della campagna, entro il 2015, il consumo di olio in India dovrebbe toccare la quota di 25 milioni di tonnellate per una crescita dell’industria olearia ad un ritmo del 6% annuo. I leader del settore sono oggi le aziende spagnole, che detengono il 60% delle importazioni di olio d’oliva ma il mercato sembra offrire grandi opportunità sia grazie alle aperture agli investitori stranieri, sia a seguito delle crescenti preoccupazioni salutistiche della popolazione indiana circa l’aumento di problemi cardiovascolari, diabete e cancro.

venerdì 16 novembre 2012

Tablet a 32 euro: un sogno low cost che si avvera

Presentato dal governo indiano in questi giorni, Aakash 2.0  potrebbe essere uno strumento per combattere l’analfabetismo informatico.

32 euro che si dimezzano grazie ai sussidi statali: il nuovo tablet made in India è oggi il più economico sul mercato mondiale. Akasch 2.0, che tradotto significa “cielo azzurro”, ha un processore da un Gigahertz, 512 megabyte di memoria Ram, uno schermo da 7 pollici e un sistema operativo Android che consente il collegamento a Google Play Store, il negozio delle applicazioni di Mountain View. A completare la tavoletta digitale ci pensano alcuni accessori indispensabili come telecamera e connessione wifi.
Un oggetto accessibile alle fasce economiche più basse e che fa gola anche al di fuori del Subcontinente ma che è stato ideato con uno scopo preciso: raggiungere quel 95% della popolazione indiana, più di un miliardo di persone, che non ha ancora una connessione ad Internet. Nonostante infatti, si contino nel Paese 900 milioni di contratti per cellulari, pochissimi di essi sono gli Smartphone collegati alla rete. Come spiega il Ministro dell’Istruzione indiano Pallam Raju "Aakash può essere un ottimo strumento educativo e stiamo lavorando con l'Indian Institute of Technology per sviluppare sempre nuovi contenuti". Non resta che augurare buona fortuna al nuovo nato della casa indiana, auspicando che abbia più successo delle sue precedenti versioni, abbandonate dopo poco tempo per la scarsa velocità e l’insufficiente durata delle batterie.

martedì 13 novembre 2012

L’India accelera la sua corsa al nucleare

Ad ottobre si è consolidata l’alleanza nucleare con l’Australia e pochi giorni fa è stato firmato l’accordo di cooperazione con il Canada: l’India punta sempre di più all’uranio.

Con la crescita economica aumenta anche il fabbisogno energetico. Ne è ben consapevole l’India che proprio per fronteggiare i sempre maggiori consumi nazionali guarda con decisione al nucleare. Risale a poco più di un mese fa, al 17 ottobre, l’incontro fra il governo di New Dehli e quello dell’Australia in occasione del quale hanno ribadito l’intenzione di intensificare i legami economici con particolare riguardo alla vendita di uranio. La scelta dell’Australia non è stata casuale. Il paese infatti si attesta tra i principali produttori al mondo di energia nucleare e da solo detiene più del 40% delle riserve di uranio del pianeta. Se l’alleanza tra i due è ancora alla fase embrionale, quella con il Canada è invece consolidata e lo scorso 6 novembre i due hanno firmato un accordo di cooperazione nucleare per usi civili. Lo ha annunciato il premier canadese Stephen Harper spiegando che la conclusione dell'intesa "faciliterà la possibilità per le imprese canadesi di rispondere meglio alle necessità crescenti dell'India in materia di energia”. L’accordo, frutto di una lunga trattativa, aprirà le porte dell’India alle forniture canadesi di uranio e altre tecnologie nucleari per la prima volta dopo 40 anni

venerdì 9 novembre 2012

L’India cammina con le sue gambe

Dal 2015 verranno definitivamente sospesi gli storici finanziamenti dalla Gran Bretagna.

L’India dice addio anche all’ultimo retaggio coloniale e dal 2015 verrà svincolata da ogni dipendenza economica dalla Gran Bretagna. Lo ha annunciato qualche giorno fa il Ministro dello Sviluppo Internazionale Justine Greening in un comunicato. "Sono stata in India - ha detto la Greening - e ho visto i fantastici progressi che ha fatto il Paese. E' tempo di riconoscere il suo nuovo ruolo nel mondo”. Il Ministro sostiene che sia ormai giunto il momento  di focalizzare il rapporto con l'India “sulla formazione di professionalità piuttosto che sugli aiuti finanziari". A influenzare la decisione britannica ha giocato un ruolo decisivo anche l’attuale congiuntura economica. Nell’attuale momento di crisi, non erano in pochi a ritenere inopportuni i cospicui finanziamenti verso l’economia emergente che galoppa a ritmi di crescita annua del 10%. I contributi, nei prossimi anni, verranno quindi ridotti dagli attuali 370 milioni di euro a 280 milioni l’anno, per cessare completamente dal 2015. Questa posizione, fortemente sostenuta dai conservatori britannici non è però condivisa dalle Ong attive nella lotta per la fame nel mondo, Save the Children in testa, che polemizza “Nonostante i progressi incredibili del Paese, 1,6 milioni di bambini sono morti lo scorso anno, un quarto di tutte le morti infantili mondiali”.

mercoledì 7 novembre 2012

Voglia di ricambio generazionale

La media della classe dirigente è di 64 anni. La metà della popolazione indiana sotto i 25. L’India ha voglia di un ricambio generazionale che garantisca nuove riforme.

La denuncia arriva dall’autorevole testata “The Times of India”. In un suo editoriale di qualche giorno fa intitolato “Playing the numbers game” evidenzia una serie di numeri che destano preoccupazioni. Stando alle attuali statistiche metà della popolazione indiana ha meno di 25 anni e secondo le proiezioni demografiche di un recente censimento entro il 2025 l’India sorpasserà la Cina. Per fronteggiare la crescita della popolazione e i milioni di giovani che ogni anno si affacceranno sul mercato del lavoro serve un cambio di passo. Servono cioè investimenti nell’industria manifatturiera e nell’agricoltura che crescono a ritmi insufficienti, rispettivamente del 4% e del 2,8% ma anche e soprattutto lotta alla povertà (l’editoriale evidenzia il dato allarmante del 42% di denutrizione infantile) e aumento dell’istruzione. In una parola l’India chiede una serie di riforme coraggiose che finora il governo non è riuscito a intraprendere sia a causa di problemi endemici come la corruzione, sia forse, per un problema generazionale. Scrive il Times of India che nel governo ci sono ben pochi neta, ovvero leader, “al di sotto degli swinging 60” e l’unico risultato ottenuto da un recente rimpasto finalizzato a ringiovanire la classe dirigente è stato portare “l’età media del gabinetto ministeriale da 65 a 64 anni”. Esigenze che Raoul Gandhi, figlio dell’attuale leader del Congress, il partito di governo sembra aver intercettato dichiarando “L'India ha bisogno di riforme economiche, perché solo quando gli affari funzioneranno, potrà esserci sviluppo e lavoro per i più poveri". La scelta di lasciare a lui l’apertura del comizio del partito di qualche giorno fa, potrebbe essere uno spiraglio di cambiamento.

lunedì 5 novembre 2012

Un Paese dove costruire

JCB, leader nella produzione di macchine per le costruzioni si espande in India con un nuovo stabilimento a Jaipur. E dall’Europa arriva la conferma che quello indiano è uno dei mercati in maggiore crescita per le macchine per costruzioni.

La firma del contratto di acquisto dei terreni destinati ad ospitare il nuovo impianto di produzione è stata annunciata proprio in occasione del 67esimo compleanno del noto produttore di macchine e attrezzature per le costruzioni. Il quarto stabilimento indiano di JCB dopo i due di Pune e quello di Ballabgarh, verrà ospitato su un sito di circa 70 acri e l’investimento totale si aggirerà intorno ai 62 milioni  di sterline (circa 77 milioni di euro). Grande soddisfazione del Presidente Sir Anthony Bamford che ha dichiarato: “Sono felice che JCB abbia deciso di festeggiare il suo compleanno pianificando nuovi investimenti per il futuro. L’India è il nostro mercato internazionale più importante, e le prospettive a lungo termine per la crescita delle infrastrutture sono decisamente significative. La nostra strategia è quella di continuare a investire in India per tenere il passo con la futura crescita economica del paese e rafforzare la sua posizione di mercato leader per le macchine per le costruzioni. Jaipur si trova in una posizione perfetta per la prossima fase della nostra espansione, in particolare per la possibilità di potenziare le esportazioni”. Il suo ottimismo è stato confermato dai dati presentati da Off-Highway Research nel corso del Congresso del Cece (Committee for European Construction Equipment) tenutosi recentemente a Berlino. A fronte  della crisi che schiacciando il mercato europeo delle macchine per costruzioni, quello indiano sta vivendo un momento d’oro ed è passato negli ultimi 5 anni da 1,9 miliardi a 5,4 miliardi di dollari di fatturato.

mercoledì 31 ottobre 2012

I Servizi Cloud sempre più richiesti in India

Per il 2012 si prevede una crescita del mercato pubblico dei servizi di memorizzazione ed elaborazione informatica del 32,4%.

Secondo un rapporto della Società di ricerca e di analisi Gartner, il fatturato pubblico globale generato dai servizi cloud raggiungerà quest’anno gli 85 miliardi di euro. Una crescita cioè di 250 milioni, pari al 32,4%, rispetto all’anno scorso. Ma il mercato dei servizi cloud è complesso e come suggerisce il Direttore della Ricerca, Ed Andersoj, “la chiave per trarre vantaggio da questa crescita sarà comprendere le varie sfumature delle opportunità offerte dai segmenti dei servizi e delle aree geografiche, e di conseguenza stabilire le priorità degli investimenti in base alle opportunità.” Ad oggi il segmento di servizi più sviluppati in India è il  SaaS (Software as a Service) che consiste nell'utilizzo di programmi in remoto, spesso attraverso un server web, e per il quale si prevede una crescita fino a 90 milioni di euro entro la fine dell’anno. Alla seconda posizione nella classifica indiana, ma al primo posto in quella globale, si colloca il BpaaS (Business Process as a service) che include ora anche la pubblicità. Qui si preannuncia un boom di 85 milioni di euro nel 2012 contro i circa 65 milioni del 2011. Ma è nel lungo periodo che il settore dei servizi di calcolo cloud indiano è destinato a sorprendere toccando i 100 milioni di euro entro il 2016 e arrivando a rappresentare circa il 14% della spesa pubblica totale per i servizi cloud. Minori ma non trascurabili le aspettative per il PaaS (Platform as a service), che raggiungerà nei prossimi mesi i 10 milioni di euro.

lunedì 29 ottobre 2012

L’arredo di lusso è made in Italy

Il brand Visionnaire sbarca in India con un nuovo negozio monomarca.

Nuova partnership e nuovo punto vendita per il marchio italiano di Ipe Cavalli. Il noto brand di mobili e accessori di lusso ha infatti attivato una partnership esclusiva con International Furnitures Brands per aprire il suo primo negozio monomarca al centro commerciale “The Gallery” a New Dehli. 5000 metri quadri a disposizione per promuovere divani, poltrone, tavoli da cucina, specchi, librerie, lampadari e altri accessori per l’arredo. Soddisfatto dell’operazione, il CEO Leopold Cavalli dichiara “Visionnaire è un brand di nicchia con una tradizione e una collocazione precisa nel mercato dei prodotti di lusso. Oggi siamo leader nel campo dei mobili ricercati e degli accessori per la casa di alto design. L’India è un mercato importante per noi e siamo estremamente felici di costituire un’alleanza strategica con International Furniture Brands, un’azienda con ottimi precedenti nel capire il mercato dei beni di lusso in India”.
Visionnaire ad oggi è presente in più di 90 paesi, con 25 showroom monomarca in tutto il mondo e punta nei prossimi 2 anni ad espandersi nei mercati di Europa, Cina, Africa America Latina ed India.

venerdì 26 ottobre 2012

Nuovi aiuti per l’internazionalizzazione

Enterprise Europe Network arriva in India. Un nuovo strumento per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.

La rete Enterprise Europe Network apre l'accesso per le piccole e medie imprese (PMI) a importanti mercati internazionali grazie  all'imminente inaugurazione di nuove filiali in India. Per la precisione di tre nuovi centri che diverranno a breve operativi a New Dehli, come annunciato lo scorso lunedì 22 ottobre, in occasione della Conferenza annuale della rete svoltasi a Cipro. La rete di sostegno alle imprese e all'innovazione finanziata dall'UE, è nata nel 2008 ed è basata presso quasi 600 organizzazioni locali in 52 paesi. Il suo obiettivo è aiutare le imprese che iniziano a commerciare all'estero, cercano partner commerciali o tecnologici e desiderano accedere a un finanziamento UE. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario per l'Industria e l'Imprenditoria, ha affermato: "Le piccole e medie imprese (PMI) dell'Europa devono poter accedere all'economia globale per poter prosperare. La rete Enterprise Europe Network ha una tradizione consolidata a sostegno delle piccole imprese in altri continenti, laddove le PMI dell'UE hanno l'opportunità di beneficiare dei nuovi mercati d'esportazione, di partnership straniere e di cluster transfrontalieri. Queste nuove filiali della rete in Asia e in Canada creeranno ancor più opportunità per le imprese."

lunedì 22 ottobre 2012

Un nuovo partito per salvare l’economia

Il movimento anticorruzione diventa partito e promette entro 15 giorni una nuova legge per ridare slancio all’economia nazionale.

Il nome verrà deciso tra due mesi ma l’agenda politica non lascia dubbi: combattere la corruzione che ad oggi è uno dei più pesanti fardelli che impedisce il definitivo decollo del miracolo economico indiano. Ci aveva già provato negli scorsi mesi il movimento “India against the corruption” che tentò invano di far passare in Parlamento una legge anticorruzione. Ci riprova oggi un nuovo partito, nato dalle ceneri dello stesso movimento. Il Lokpall Bill, questo il nome del pacchetto legislativo che si vuol fare approvare,prevede l’istituzione di un organo indipendente con il compito di indagare e perseguire per legge tutti gli esponenti degli uffici pubblici del Paese, dal funzionario locale al primo Ministro. Si annuncia insomma una lotta senza quartieri al malcostume della politica che, in un Paese come l’India in cui la cultura della mazzetta è diffusa e trasversale, appare oggi più che mai necessaria. Solo nell’ultimo anno infatti sono scoppiati una serie di scandali che hanno provocato in tutto il Paese moti di protesta, attraverso sit-in e scioperi della fame. Se nei primi mesi del 2012 l’allora Ministro delle Telecomunicazioni Raja venne condannato per essere a capo di un enorme giro di mazzette costruito intorno alla svendita di licenze telefoniche, dopo pochi mesi fu la volta di alcune aziende minerarie che distribuivano permessi per lo sfruttamento di risorse minerarie senza alcuna asta pubblica. Ultimo caso, ancora oggetto di indagine, riguarda il genero di Sonia Gandhi, accusato di truffa ai danni dello Stato per la compravendita irregolare di terreni. E l’India prova ora a dire basta.

giovedì 18 ottobre 2012

L’India a tre ruote

La Piaggio debutta in India con il nuovo Ape City Passenger e il titolo sale del 6,6%.

L’asso nella manica della nota azienda di Pontedera non è un nuovo modello di Vespa o di scooter ma una tre ruote, precisamente l’Ape City Passenger. A presentarne il debutto è lo stesso Amministratore Delegato, Roberto Collaninno, che da lunedì scorso si trova nel subcontinente per un viaggio che, secondo le previsioni toccherà Bombay e Pune, sede della filiale Piaggio Vehicles Privat. Grazie al lancio del nuovo modello la casa italiana entrerà in un segmento di mercato in cui la controllata indiana era finora assente e che, con le oltre 200 mila unità vendute lo scorso anno, rappresenta il 50% del mercato complessivo indiano. Ma le novità per casa Piaggio non si fermano qui e già nei prossimi mesi è previsto il lancio di due nuovi modelli di veicoli commerciali a tre ruote che contribuiranno a consolidare la sua presenza in un mercato così fertile. Positiva la reazione di piazza Affari che ieri ha fatto volare il titolo alle stelle, toccando il record di crescita del +6,6% in un solo giorno.

giovedì 11 ottobre 2012

Assicurazioni Generali: novità dall’India

La nota compagnia assicurativa si prepara ad un riassetto sul mercato indiano. Con possibilità di rilancio.

La segnalazione di un nuovo probabile cantiere indiano viene da “Milano Finanza”. Il quotidiano economico ha infatti rivelato che il partner indiano di Generali, il businessman Kihore Byani, parrebbe deciso a vendere la propria quota del 74,5% detenuta nella joint-venture Future Generali, creata nel 2006 con la Compagnia italiana. Motivo della scelta, ridurre la propria esposizione debitoria. Due a questo punto le prospettive. La compagnia assicurativa indiana L&T General Insurance si è subito dimostrata molto interessata alla quota di Byani ed ha già avviato le trattative che potrebbero concludersi già tra pochi mesi. Oppure, le stesse Generali si potrebbero fare vanti e rilanciare così il proprio piano di investimenti nel Paese. Infatti, se finora le società estere potevano detenere fino a un massimo del 26% del capitale nelle jv assicurative, ora il governo indiano vorrebbe alzare la quota al 49% per attirare nuovi investimenti. Si aprirebbe così uno scenario propizio al consolidamento di Future Generali in India. Ma la partita è ancora tutta da giocare.

martedì 9 ottobre 2012

In marcia per la terra

In 100mila chiedono maggior giustizia sociale e rivendicano il diritto alla terra.

Una marcia di 350 km, da Gwailor, nel centro del Paese verso la capitale, New Delhi. Protagonisti sono i Paria o “Dalit”, cioè i fuoricasta che occupano il più basso gradino della scala sociale indiana e che adesso chiedono riscatto. In lotta per "la dignità, la sicurezza e l'identità" ci sono anche agricoltori, membri della tribù Adavasi (letteralmente "abitanti originari", ovvero gli appartenenti ai popoli tribali indigeni). “Chiediamo che le terre agricole siano utilizzate esclusivamente per l'agricoltura e vogliamo una politica di riforme agrarie, che non esiste", ha spiegato il portavoce dell'organizzazione promotrice dell’iniziativa, Anees Thillenkery. Sotto denuncia è l’intero modello economico e sociale indiano e sono numerose le frange della popolazione, che vive per il 74% grazie all’agricoltura, che denunciano di essere state lasciate fuori dallo sviluppo della terza potenza economica in Asia o sacrificate sull'altare del liberismo.
La protesta è ispirata alla Marcia del sale del 1930, la manifestazione nonviolenta contro la tassa sul sale, e infatti non a caso è stata scelta come data di partenza il 2 ottobre, giorno di nascita di Mahatma Gandi.

giovedì 4 ottobre 2012

Le nuove frontiere del tessile

Il prossimo 18 ottobre a New Dehli, produttori italiani di macchinari tessili presenteranno le loro nuove tecnologie. 

Prove di partnership tra Italia e India nel settore del tessile innovativo. Nello specifico si parla del campo della filtrazione e del geotessile, due comparti emergenti del settore intorno a cui sta crescendo rapidamente la domanda di macchinari ad hoc. E proprio alla scopo di presentare la vasta offerta di macchinari italiani, l’ACIMIT (l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinario per l’Industria Tessile) e BCH (Business Co-ordination House) hanno organizzato per il prossimo 18 ottobre un simposio rivolto alle aziende indiane. L’evento si terrà a New Delhi e vi parteciperanno alcuni dei principali costruttori italiani attivi nel settore che presenteranno alla platea indiana la loro tecnologia più avanzata per produrre prodotti geotessili e per la filtrazione.
Secondo recenti dati diffusi dal sito di Confindustria, l’Italia risulta uno dei principali fornitori di tecnologia tessile dell’India, secondo mercato mondiale delle macchine tessili. Nel dettaglio la nostra quota sull’import indiano del settore si attesta intorno al 10% del totale e nel primo semestre 2012 l’export italiano si è aggirato intorno ai 58 milioni di euro.
L’iniziativa del 18 ottobre si inserisce in “Machines Italia in India”, il programma finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, rivolto a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese nazionali nel mercato emergente indiano.

martedì 2 ottobre 2012

I dazi si pagano on-line

Dal 17 settembre è obbligatoria la nuova procedura di e-payment per i dazi doganali.

Il governo indiano ha dato il via a un nuovo sistema di pagamento che agevolerà gli scambi consentendo una notevole riduzione dei costi delle transazioni per gli importatori.
Si tratta del pagamento elettronico, alias e-payment, che offre notevoli vantaggi sia alle imprese che all’amministrazione finanziaria. Da un lato infatti, agli operatori viene data la possibilità di effettuare i pagamenti direttamente dagli uffici delle imprese e, dall’altro lato, all’Amministrazione finanziaria verrà consentito di raccogliere immediatamente le imposte e i dati. Un risparmio in termini di tempo e denaro ma  anche un’ulteriore garanzia di trasparenza delle transazioni e un nuovo strumento per agevolare le operazioni di controllo della stessa Amministrazione.
L’e-payment è stato introdotto in India nel 2007 e da allora è disponibile in diversi istituti di credito autorizzati in tutte le sedi doganali principali e viene già utilizzato, su base volontaria, da numerosi importatori. La decisione governativa di rendere la procedura elettronica obbligatoria è tuttavia recente e risale allo scorso mese. Per rendere più indolore il passaggio dalla modalità di pagamento tradizionale a quella elettronica, l’Amministrazione finanziaria ha messo a disposizione di tutti i contribuenti e operatori, risorse umane e finanziarie

venerdì 28 settembre 2012

Nuovi orizzonti per l’edilizia italiana

Federcostruzioni lancia un nuovo marchio “Made in Italy” per i nuovi mercati esteri, tra questi l’India.

Il mercato delle costruzioni italiano è alla ricerca di nuova linfa e guarda ora alle economie emergenti, tra cui l’India. La proposta di Federcostruzioni è quella di creare un marchio “Made in Italy” che garantisca edifici costruiti all’estero ma progettati e realizzati in Italia. L’iniziativa è stata formalizzata da Buzzetti, Presidente di Ance e di Federcostruzioni nel corso del convegno “Il mercato mondiale delle costruzioni. Le opportunità per il sistema imprenditoriale italiano” che si è svolto lo scorso 26 settembre a Roma in collaborazione con MADE. «E’ un sogno che vorrei realizzare – ha dichiarato Buzzetti – insieme all’Agenzia per l’internazionalizzazione delle imprese italiane  e a SIMEST. Vi sono Paesi dove la contrazione del mercato è significativa come in Italia e ve ne sono altri dove il ruolo dell’edilizia per lo sviluppo economico e sociale resta fondamentale e dove si registrano tassi significativi di crescita degli investimenti. E’ qui che bisogna puntare ma senza rinunciare alla qualità e alla capacità dell’imprenditoria del settore italiano delle costruzioni che ci vengono riconosciute in tutto il mondo». Il consenso non è mancato da parte di Riccardo Monti, Presidente dell’Agenzia per l’internazionalizzazione delle Imprese italiane che ha inoltre suggerito di «Razionalizzare il sistema italiano all'estero migliorando  la rete già esistente e includendo  tutte le nostre risorse: quelle umane dei rappresentanti delle filiere produttive a quelle finanziarie disponibili presso le regioni».
Il CRESME, il Centro Ricerche Economiche e Sociali di Mercato per l’Edilizia, in una recente indagine conferma che il centro del mondo delle costruzioni si sta spostando verso Oriente, in particolare verso Cina e India.

mercoledì 26 settembre 2012

Allarme alluvioni

Piogge torrenziali hanno provocato inondazioni nel Nordest del Paese: decine i morti e danni all’agricoltura.

12 morti e un milione  e mezzo di sfollati: questo il tragico bilancio dell’ondata di maltempo che ha colpito la regione nord orientale del subcontinente.
Nel dettaglio, le piogge torrenziali hanno fatto straripare il fiume Brahmapoutre e alcuni dei suoi affluenti, sommergendo almeno 2 mila i villaggi e devastando i raccolti in questa regione alla frontiera con il Bangladesh. Tre gli Stati colpiti: Arunachal Pradesh, Sikkim e soprattutto Assam, dove l’emergenza è più evidente e le alluvioni hanno colpito 18 dei suoi 27 distretti.
Nelle ultime ore, a fianco della Protezione civile, si sono mobilitati anche esercito e aviazione per fornire viveri e medicinali ai sinistrati e allestire più di un centinaio di tendopoli per gli sfollati nelle condizioni più gravi. Sebbene la situazione meteorologica stia lentamente migliorando, non cessa l’allarme maltempo e si teme ora per ondate di epidemie. Pesanti conseguenze anche per l’economia locale che ha visto colpiti soprattutto i settori ittico e agricolo.
Per l’India quest’anno, si tratta della seconda ondata di maltempo eccezionale dopo quella che lo scorso giugno provocò 130 vittime e sei milioni di senzatetto.

lunedì 24 settembre 2012

Scioperi contro le liberalizzazioni

All’indomani della decisione del governo indiano di aprire agli investimenti stranieri, i piccoli commercianti scendono in piazza.

L’India non sembra aver gradito la nuova svolta economica del governo Sigh e di fronte al paventato ingresso dei megastore internazionali nel mercato locale, incrocia le braccia. L’ondata di malcontento, secondo i sindacati locali, ha coinvolto circa 50 milioni di cittadini che da venerdì, giorno in cui il Ministro delle Finanze ha ufficializzato il nuovo pacchetto di misure per la crescita, hanno aderito allo sciopero nazionale. Cortei, treni bloccati, scuole chiuse, traffico in tilt e manifestazioni hanno paralizzato i maggiori centri urbani del Paese, in prevalenza quelli a forte presenza di nazionalisti indù o roccaforti della sinistra. "Lo sciopero e' stato un totale successo", ha dichiarato infatti Nitin Gadkari, leader del Bharatiya Janata Party (Bjp), principale partito di opposizione indiano che annuncia opposizione ad oltranza, sperando di portare il Paese ad elezioni anticipate.
Una reazione prevedibile se si pensa ai 12 milioni di piccole imprese che, con si loro 40 milioni di impiegati, costituiscono la maggior parte del tessuto sociale e produttivo del paese e che rischiano oggi di essere spazzate via dalla concorrenza di colossi del calibro di Wal Mart e Carrefour. Nel mirino delle proteste, anche la proposta di aumento del 14% del costo del diesel e del gas domestico, già avanzata e ritirata qualche mese fa, a seguito dell’opposizione popolare che aveva rischiato di indebolire la coalizione governativa.

giovedì 20 settembre 2012

Aperte le porte alle grandi catene di supermarket


Da oggi i colossi stranieri del retail potranno operare nel mercato indiano anche al dettaglio.

Una riforma commerciale attesa da 10 anni, avanzata per la prima volta nel 2002, discussa, avversata ma che ora sembra divenire realtà. Si tratta della legge che apre il mercato indiano agli outlet di distributori stranieri, che finora potevano operare in India solo all'ingrosso.
L’India spalanca così il suo mercato di 450 miliardi di dollari ai grandi retail plurimarca come Wal-Mart o Carrefour, che potranno acquisire quote fino al 51% in partnership con attori locali o vendere direttamente ai consumatori.
La riforma prevede anche una serie di paletti, volti a proteggere i produttori locali i soggetti cioè che rischiano di essere più danneggiati dalla liberalizzazione. I gruppi stranieri potranno infatti aprire negozi solo nelle città con più di un milione di abitanti, circa 53 secondo l’ultimo censimento del 2011, e destinare almeno la metà degli investimenti allo sviluppo delle infrastrutture e delle zone rurali circostanti. Ogni Stato avrà inoltre la possibilità di attuare la riforma o meno.
Diverse le reazioni. Da un lato l’opposizione teme per la sorte delle decine di migliaia di piccoli produttori, distributori e venditori locali di fronte alla sproporzionata concorrenza dei giganti globali. Dall’altro lato, stampa e capitani d’industria plaudono alla riforma del governo Singh
sostenendo non solo che “negozietti all'angolo" sopravviveranno come già hanno fatto con l'avvento dei centri commerciali di brand locali, ma che la spinta all’umore dell’economia fornita dalla liberalizzazione avrà ricadute positive anche per settori contigui a quelli coinvolti, come l’immobiliare, l’agricoltura ed i trasporti.

martedì 18 settembre 2012

La tecnologia italiana fa rete

Siglato un accordo tra undici imprese del bene strumentale, per lo sviluppo di nuovi contatti in India.

Le imprese italiane rispondono alle sfide del mercato indiano facendo rete e puntano ora ad una politica comune. Lo strumento prescelto è l’Italian Tecnology Center (ITC), il nuovo centro  per la promozione del made in Italy di settore che dal prossimo novembre sarà operativo a Pune. Oltre alla promozione del marchio ITC e dei brand delle undici imprese aderenti, il Centro si occuperà di supportare l’internazionalizzazione delle società italiane in India attraverso la creazione di nuovi contatti con il mondo delle istituzioni e della cultura indiana. Tra le attività dell’ ITC è inoltre previsto un servizio post-vendita svolto da funzionari locali in collaborazione con gli 11 attori di rete: BLM (Cantù, CO),  COLGAR (San Pietro All’Olmo, MI), GIUSEPPE GIANA (Magnago, MI), ISTECH (Vanzago, MI), LOSMA (Curno, BG), MILLUTENSIL (Milano), OMERA (Chiuppano, VI), PRODUTECH (San Paolo D’Argon, BG), ROSA (Rescaldina, MI), STREPARAVA (Adro, BS),  TRIA (Cologno Monzese, MI).
Promotori dell’iniziativa sono UCIMU-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e ASSOCOMAPLAST,associazione nazionale costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma. Le due associazioni, già fautrici di importanti eventi rivolti alla penetrazione delle imprese associate nel mercato del subcontinente, quali Piattaforma India e Machines Italia in India, guardano con fiducia al nuovo esperimento e, come dichiarato nel comunicato, sono convinte che ITC porterà ottimi risultati già nel breve periodo.

venerdì 14 settembre 2012

Novartis Vs governo indiano

Ultima tappa della battaglia legale tra il colosso farmaceutico e il governo di New Delhi. La parola passa alla Corte Suprema.

Alla base della disputa risiede il diritto, rivendicato da Novartis, di brevettare nel Subcontinente un medicinale anti-tumore, il Glivec. I giudici indiani si erano già espressi la prima volta nel 2007, respingendo la richiesta della casa farmaceutica svizzera, sostenendo che la formulazione del medicinale non era nuova. Secondo la Corte indiana il farmaco sarebbe stato sottoposto al così detto evergreening: una tecnica diffusa tra molte aziende farmaceutiche per elaborare leggere variazioni dei medicinali per brevetti in scadenza, così da ottenerne di nuovi e garantire l'estensione del loro monopolio. La sentenza non è stata però sufficiente a fermare Novartis che ha proseguito l’azione legale, giungendo oggi alla Corte Suprema.
Il caso giudiziario ha sollevato un’enorme mobilitazione, in primis di Medici senza Frontiere che, attraverso la campagna “Stop Novartis”, sta premendo per il ritiro della causa da parte della multinazionale. La posta in gioco d’altronde è elevata poiché si tratterebbe di garantire l’accesso ai farmaci a milioni di indigenti al mondo. Grazie infatti alla sua produzione di versioni generiche a basso costo di medicinali, l’India si è guadagnata l'etichetta di “farmacia dei paesi in via di sviluppo”. Basti pensare che l’80% dei farmaci contro l’HIV proviene dal subcontinente indiano e che la sua presenza a sul mercato ha consentito l’abbassamento del loro prezzo del 99% dal 2000 ad oggi. Dal canto suo, Novartis smentisce le accuse, dichiarando di puntare solo al riconoscimento dei diritti di proprietà intellettuale tutelati da accordi internazionali. Ai giudici l’ardua sentenza.

giovedì 13 settembre 2012

Storico accordo con il Pakistan

Siglata negli scorsi giorni un’intesa sui visti per l’apertura delle frontiere.

Secondo la maggior parte degli addetti ai lavori si tratta di una “pietra miliare” nel processo di disgelo tra due storici rivali: India e Pakistan. Una rivalità nata nel 1947, anno della spartizione del subcontinente tra musulmani (Pakistan) e induisti (India) avvenuta a seguito della dissoluzione dell’impero coloniale britannico. Da allora tre guerre sulla questione del Kashmir e frontiere blindate. Fino alla storica svolta dell’8 settembre scorso.
Entrando nel dettaglio, l’accordo, firmato ad Islamabad tra il ministro degli Esteri indiano S.N. Krishna e la sua controparte Hina Rabbani Khar, prevede che cittadini indiani e pakistani di oltre 65 anni possano ottenere un visto all’ingresso nel valico di frontiera di Wagah/Attari. La concessione, per ora ristretta a gruppi di 10-15 persone, permetterà non solo a milioni di persone di tornare nel Paese da cui erano fuggiti al momento della scissione ma getta anche le basi per un più ampio processo di liberalizzazione. Potrebbe infatti fungere da anticamera per nuove norme sulla libertà di circolazione di uomini d’affari e turisti e inaugurare una nuova stagione di distensione internazionale e scambi commerciali. Il processo di avvicinamento tra i due Paesi si prospetta lungo e articolato, soggetto a facili involuzioni (come testimonia il lungo stallo delle relazioni diplomatiche seguito all’attentato di Mumbai nel novembre 2008) ma la strada da percorrere è ormai tracciata e il recente accordo sembra esserne la prova

martedì 11 settembre 2012

L’innovazione viene dall’India

Nella classifica dei più grandi innovatori al mondo, stilata dal noto magazine Forbes, spiccano 5 imprese indiane.

Forbes riconosce l’avanguardia indiana e inserisce 5 delle sua aziende nella sua classifica annuale delle 100 imprese col maggior “Innovation Premium”, il parametro quantitativo che misura il premio che il mercato azionario riconosce ad una società per il livello di innovazione previsto o atteso.
Al nono posto della classifica si è posizionata la Larsen & Toubro, multinazionale fondata nel 1938, leader nel settore dell’industria meccanica e delle costruzioni, contraddistinta nel 2012 da una crescita annua del 19%. Poco più in basso, al 12esimo posto con una crescita dell’11,4% si è collocata l'Hindustan Unilever (Hul), il più grande produttore indiano di beni di consumo. Seguono Infosys e  Tata Consultancy Services, rispettivamente al 19esimo e al 29esimo posto. La prima è un’impresa di servizi informatici, con sede a Bangalore, la seconda un’azienda specializzata nella produzione di programmi per elaboratori elettronici e parte del colosso indiano Tata Group. 38esima troviamo infine la Sun Pharmaceutical Industries Limited, società farmaceutica che opera anche negli Stati Uniti.
Un risultato di cui l’economia indiana deve andare soddisfatta considerando che più della metà delle realtà aziendali inserite nella classifica sono americane e che tra i BRIC,risulta seconda solo alla Cina, presente nella classifica con 7 imprese.

giovedì 6 settembre 2012

Diminuisce il commercio estero

Il Ministero del Commercio segnala un aumento del deficit della bilancia commerciale indiana.

Un netto calo delle importazioni e delle esportazioni, quello segnalato dall’osservatorio economico del Ministero del Commercio. Nel mese di luglio, infatti si è registrato un ulteriore aumento del deficit a 15,49 miliardi di dollari equivalenti, pari a un incremento del 5,2% tendenziale sui 14,72 miliardi di un anno fa. Nel dettaglio, è stato misurato un calo del 14,8% dell’export sceso a 22,44 miliardi e una riduzione meno drastica del 7,6%  per quanto riguarda l’import che si attesta ora alla quota di 37,94 miliardi.
Ma quello dell’India non sembra un caso isolato e il commercio estero soffre anche altrove. Stando infatti a quanto rilevato dall’OCSE, nel primo trimestre 2012 , il trend commerciale è negativo in tutte le maggiori economie europee oltre che in Russia, Sud Africa e India.

martedì 4 settembre 2012

La meccanica italiana piace all’India

Presentato dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Federmacchine il programma Machines Italia in India.

Scopo dell’iniziativa, è quello di supportare l'attività di internazionalizzazione delle imprese italiane della meccanica strumentale, della meccanizzazione agricola e della trasformazione alimentare nel mercato indiano, uno dei più ricettivi per l’offerta italiana di macchinari. Il programma è articolato: B2B organizzati nei principali centri industriali indiani secondo la specificità del comparto di riferimento, seminari di formazione per tecnici indiani sull'utilizzo di macchine e sistemi di produzione made in Italy, inviti di delegazioni indiane in Italia per visita diretta agli stabilimenti produttivi. Al progetto, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per l'Impresa e l'Internazionalizzazione - Direzione generale per le politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi e organizzato da Federmacchine,  parteciperanno 14 associazioni di categoria in rappresentanza di specifici settori.
L’India, che punta oggi a potenziare il proprio settore manifatturiero, dimostra un occhio di riguardo per la tecnologia italiana, dove ha incrementato del 28% gli investimenti nell’ultimo biennio. Con i suoi 1,2 miliardi di abitanti e un crescita media del PIL del 9% prevista per i prossimi due anni, il mercato indiano rappresenta un’opportunità che governo e imprese italiani non vogliono lasciarsi sfuggire.

martedì 28 agosto 2012

Nuova partnership con la Russia

Atteso un mega-contratto per la realizzazione di un nuovo caccia Sukhoi T-50.

La notizia ufficiosa arriva direttamente dal “The Times of India”. Secondo l’autorevole quotidiano indiano tutto sarebbe ormai pronto per la firma di un’importante accordo con la Russia per la partecipazione allo sviluppo del futuristico caccia di 5/a generazione Sukhoi T-50 che andrebbe a far parte dell'aeronautica militare indiana nel 2022. Il megacontratto da 35 miliardi di dollari dovrebbe concludersi entro l’anno.
La concretizzazione della partnership con la Russia, significherebbe un no definitivo alla partecipazione indiana al programma aeronautico americano Joint Strike Fighter per la costruzione di nuovi velivoli militari a costi contenuti. Il rifiuto delle avances degli Usa a beneficio del vicino asiatico, consoliderebbe inoltre l’asse economico India-Russia su il governo di Mosca sembra volersi sempre più orientare a seguito della crisi che negli ultimi anni ha duramente colpito i tradizionali partner europei.

lunedì 20 agosto 2012

Rischio per gli investitori

Segnali di crisi per il Paese che fino all’anno scorso era considerato la nuova Cina.

L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi da Reuters. Secondo l’Agenzia di stampa, l’India potrebbe essere il primo tra i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) a perdere l’investement-grade, che è come dire che le agenzie di rating non considerano più sensato investire in quel paese. Analoghe preoccupazioni sono state manifestate anche dal premier indiano Manmohan Singh che proprio pochi giorni fa, al culmine delle celebrazioni per il 66esimo anniversario dell’indipendenza, ha dichiarato che bisogna fare di tutto per rafforzare l’economia e superare l’attuale momento di crisi.
Molteplici i problemi che i in questo momento affliggono il Paese. Una crescita interna debole, che a differenza dei colleghi BRICS, non raggiunge le due cifre e che nel 2012 ha ulteriormente ridimensionato le proprie aspettative attestandosi intorno a un tasso previsto del 5%. Altra anomalia rispetto alle altre economie emergenti, è poi il deficit della bilancia commerciale, 10 miliardi di dollari, dovuto in parte alla scelta politica di favorire il mercato interno rispetto alle esportazioni, in parte al costo delle importazioni energetiche. Completa infine il quadro economico la debolezza della valuta locale, aggravata dai tentativi del governo di stimolare la crescita stampando più rupie. Proprio alle politiche nazionali, secondo un duro editoriale del Financial Times, va imputata la maggior responsabilità dell’incertezza economica indiana. Una classe politica divisa, corrotta in maniera pervasiva, che si appoggia su una burocrazia lenta e inefficiente. In India c’è la necessità di grosse riforme che cambino la struttura profonda del paese, ma è improbabile, conclude l’editoriale, che l’attuale classe dirigente sia capace di compierle.

giovedì 9 agosto 2012

In calo le vendite di oro

La carenza delle piogge monsoniche si rifletterà sul mercato dei metalli preziosi con un calo previsto nella domanda di oro.

L’allarme siccità avrà delle conseguenze negative per l’economia indiana, in primis per le vendite di oro di cui il Paese detiene il primato mondiale. Secondo gli analisti, il ritardo e la debolezza delle precipitazioni, diminuite del 20% rispetto alla media degli ultimi 50 anni, potrebbero causare un crollo delle importazioni di oro nel subcontinente e la domanda del metallo prezioso, si conferma finora in calo del 30%. Non resta che sperare nel consueto boom di richieste che si registra in concomitanza della stagione dei matrimoni e dei festival, che inizierà a metà agosto e si prolungherà fino a novembre. L’acquisto di oro è considerato infatti, di buon auspicio durante le feste religiose in India e nel 2011  è aumentato di più del 20% in quel periodo.
Ma i monsoni non sembrano essere gli unici responsabili e altri due fattori hanno concorso a disincentivare la vendita del metallo preferito dagli indiani. Da un lato ,la politica intrapresa da Nuova Delhi che, con la decisione di aumentare i dazi doganali, ha scoraggiato le importazioni d’oro. Dall’altro, l’indebolimento della rupia indiana ha prodotto un record del prezzo dell’oro in termini di valuta locale, scoraggiando i privati al suo acquisto.

martedì 7 agosto 2012

A Mumbai mostra “Made in Italy”

Dal 25 agosto fino all’8 settembre sarà possibile visitare una mostra tributo a Tagore presso la storica Sakshi Gallery.

L’esposizione, patrocinata dal Consolato italiano, dall’ICE e dalla Camera di Commercio, ospiterà le opere di tre artisti contemporanei italiani di spicco, Antonella Aprile, Azelio Corni, Giovanni Frangi, ed avrà come filo conduttore il Tributo a Rabindranath Tagore, nell’anno di passaggio tra la celebrazione del centocinquantesimo dell’anniversario dalla nascita (2011) ed il centenario del Premio Nobel per la letteratura (2013). Poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano, Tagore divenne nel 1913 il primo nobel letterario non occidentale nella storia del premio e le sue opere sono oggi tradotte in tutte le lingue europee. Per l’autore bengalese, considerato ponte di congiunzione tra la cultura orientale e quella occidentale, l’arte era il mezzo prediletto per rappresentare l’incontro delle due culture.
L’evento, sponsorizzato anche da Ubi Banca, sarà allestito nella storica cornice della Sakshi Gallery, ubicata nel cuore di Colaba, a Mumbai, e considerata una delle gallerie d’arte contemporanea più importanti del Paese.

lunedì 6 agosto 2012

Il futuro è nel fotovoltaico

Un progetto pilota punta a sfruttare l’energia solare per produrre elettricità in decine di villaggi indiani. Ed è subito business.

“Sconfitta delle Tenebre”: questo il nome scelto per l’avveniristico programma ideato dalla società californiana “SunEdison” con l’obiettivo di portare energia elettrica in 150 villaggi in India, sud-est asiatico, Africa e America Latina.
Il primo centro abitato scelto per avviare il progetto è stato Meerwada, un piccolo villaggio al centro dell’India divenuto così protagonista di una vera e propria rivoluzione energetica. Nel giro di un anno, 50 famiglie, sono passate dalle lampade a cherosene, nocive per l’ambiente e pericolose per la popolazione, alle celle solari, meno inquinanti e più sicure a parità di spesa.
In India il gap energetico da colmare è consistente. Secondo rapporto statunitense del “National Renewable Energy Laboratory” solo il 12,7% delle richieste di elettricità nei piccoli centri agricoli è soddisfatto e più del 40% delle campagne indiane non è ancora connesso alla rete elettrica nazionale. La soluzione sembra risiedere proprio nel fotovoltaico, sia per la riduzione dei costi delle celle solari che nell’ultimo anno si sono dimezzati, sia per l’enorme potenziale energetico del subcontinente che vanta una media di 300 giorni di sole l’anno.
Un business, quello dell’energia rinnovabile, riconosciuto anche dal governo nazionale che negli ultimi anni ha destinato più di 8 miliardi di investimenti al settore e che ambisce a produrre, entro il 2020,  20 gigawatt annui di energia pulita.

giovedì 2 agosto 2012

Diasorin fa il suo ingresso in India

La società italiana che opera nel settore della diagnostica ha sottoscritto una partnership con l’indiana Trivitron Healthcare.

Diasorin continua la conquista dell’Asia e dopo la Cina punta all’India. La società italiana  produttrice di test nell'ambito dell'immunodiagnostica ha infatti siglato una nuova jointventure con il partner locale Trivitron Healthcare, società indiana focalizzata sulla produzione, innovazione, distribuzione ed assistenza post-vendita, con una vasta offerta nella diagnostica in vitro (IDV). Secondo quanto stabilito dall’accordo, i due gruppi hanno costituito DiaSorin Trivitron Healthcare Private Limited, società a responsabilità limitata con sede a Chennai, della quale Diasorin possiede il 51% e la Trivitle il 49%. La neocostituita società opererà direttamente nel mercato IDV indiano stimato in circa 400 milioni di euro e con una crescita annua del 15%.
Una mossa, quella della Diasorin, apprezzata anche da Piazza Affari dove il titolo, all’indomani dell’annunciata partnership, è lievitato del 2,05%, raggiungendo i  22,44 euro e aggiudicandosi il migliore risultato fra le azioni del Ftse Mib.

lunedì 30 luglio 2012

Nuova partnership nel mondo delle due ruote

Siglato un accordo tra l’americana Polaris Industries e l’indiana Eicher Motors.

Dopo i recenti accordi tra BMW e TVS Motors, è la volta della Polaris che sbarca in India con una nuova joint-venture. L’azienda del Minnesota, leader nel settore motociclistico, ha infatti firmato pochi giorni fa un accordo con la Eicher Motors LTD, produttrice di veicoli commerciali leggeri e di moto Royal Enfield.
La nuova partnership, garantirà all’azienda statunitense la riduzione dei costi di produzione e l’accesso diretto, senza spese e tassazione per il trasporto, all’importantissimo mercato indiano, ormai secondo per volume di vendite solo a quello cinese. Interessanti sviluppi anche  per le così dette operazioni SKD (Semi-Knock Down: veicoli prodotti in forma di kit e poi esportati per l’assemblaggio finale in un paese estero) di cui beneficeranno i brands Polaris. Dal canto suo, Eicher guadagnerà l’accesso al Know how americano, fondamentale per l’emancipazione tecnologica e produttiva dell’azienda.
Una strategia industriale lungimirante , quella della Polaris, che punta a gettare le fondamenta per un futuro solido, prima attraverso l’acquisizione dello storico marchio americano Indian Motorcycle company, poi con sostanziosi investimenti nella società americana Brammo, una delle più quotate nella produzione di moto elettriche. Ora con la collaborazione con la società indiana.

venerdì 27 luglio 2012

Il FMI è pessimista

L’aggiornamento pubblicato negli scorsi giorni dal Fondo Monetario Internazionale ridimensiona le previsioni di crescita dell’India per i prossimi 2 anni.

I numeri delle correzioni a ribasso per l’India sono i più severi tra quelli relativi ai paesi emergenti. Il taglio preannunciato dal FMI per il tasso di crescita è dello 0,7%, al netto del quale il PIL si posizionerà intorno al 6,1%e al 6,5% rispettivamente per l’anno in corso e per il prossimo. Un ritmo che molti politici indiani ritengono insufficiente a garantire un effettivo percorso di sviluppo del paese, come ammesso dallo stesso primo ministro Singh che, all’inizio dell’anno, dichiarava “sarebbe errato concludere che l’India si trova stabilmente posizionata su un sentiero di rapida crescita”. Le nuove cifre appaiono in tutta la loro entità se paragonate a quelle dei PIL degli anni scorsi: 7,1% nel 2011 e 10,1% nel 2010 ma non bastano a scalzare l’India dal secondo posto nella classifica dei maggiori PIL tra i 4 Paesi BRIC, dove è seconda solo alla Cina.
Secondo gli addetti ai lavori, i principali fattori che frenano la crescita sono da imputare a un deficit pubblico crescente, una posizione internazionale debole, l’estrema povertà delle infrastrutture e alla corruzione dilagante all’interno della classe politica. Elementi, questi, non completamente nuovi nella storia indiana ma emersi in tutta la loro evidenza in un momento economico di minor liquidità.

giovedì 26 luglio 2012

L’Agricoltura diventa biologica

Uno studio condotto dall’Osservatorio India dell’Università LIUC di Roma assegna all’India il primato per l’agricoltura organica, una pratica sempre più diffusa.

Più di 600,000 campi agricoli organici certificati e un numero di agricoltori biologici maggiore rispetto a quello di  qualsiasi altro paese del mondo. L’India è oggi uno dei paesi più attenti a questo tipo di coltivazioni e per la fine del 2012 si prevede di arrivare a 2 milioni di ettari di terreno con certificazione organica. I vantaggi offerti dall’approccio bio sono sia ambientali, poiché preserva terreno e falde acquifere dall’inquinamento e non impoverisce il suolo, sia economici, dato l’elevato costo di pesticidi e fertilizzanti chimici.
L’India in particolare, risulta avere un grande potenziale per l’agricoltura organica grazie alla co-presenza di tre fattori: un sistema agricolo integrato con la presenza di bestiame, la presenza di un gran numero di coltivatori piccoli e marginali e la bio-diversità climatica regionale. Un considerevole sostegno proviene anche dalle politiche governative, sensibili all’agricoltura biologica, incentivata attraverso un programma nazionale finalizzato all’introduzione  della  produzione organica nel paese (NPOP- National Programme for Organic Production) e assistenza diretta ai singoli Stati che intendono allargare le aree adibite alla coltivazione organica.
Ad oggi le principali esportazioni indiane di prodotti biologici  includono cereali, legumi, miele, thè, spezie, oli di semi, cotone organico, cosmetici e prodotti per body care e, secondo le stime dell’Osservatorio, sono destinate ad allargarsi presto anche ad altri beni.

mercoledì 25 luglio 2012

Il cioccolato piace sempre di più agli indiani

Il consumo del noto dolciume registra una forte crescita che sfida le incertezze economiche e politiche del Paese.

Secondo un articolo pubblicato negli scorsi giorni dal quotidiano “The Indian Express” le vendite di cioccolato sono raddoppiate negli ultimi 5 anni. Sebbene il consumo pro-capite di prodotti a base di cacao si limiti a soli 100-150 grammi, che di fronte agli 11 chilogrammi annui consumati dagli irlandesi, appare irrisorio, il mercato è in forte espansione con tassi di crescita annuale del 15-20%. Rispetto agli altri dolciumi, il cioccolato combatte l’ipertensione, è un buon antiossidante e ha effetti positivi sull’umore: tutte proprietà che sembrano aver convinto il consumatore indiano. Ma le ragioni di salute non sono le sole che spingono in alto le vendite alla cui base risiede anche un nuovo valore culturale che sta acquisendo il cioccolato, utilizzato sempre di più come regalo nelle aziende ed in generale nelle grandi aree urbane.
Circa la metà dell’attuale fabbisogno di cacao viene ad oggi importato ma si stanno sviluppando anche aree di coltivazione locali, in particolare nelle zone di Andhra Pradesh, Kerala e Tamil Nadu.
Grande l’interesse destato nelle principali multinazionali. Tra tutte, Cadbury India ha registrato il migliore risultato 2011 con un aumento delle vendite del 35% e dei profitti del 42%. Un mercato appetibile anche per la nostra Ferrero che nel 2010 ha raggiunto una quota di mercato del 6%, un significativo avanzamento rispetto allo 0,5% del 2008, e che ha aperto l’anno scorso una fabbrica di ovetti Kinder e di tic Tac nello stato di Maharashtra.

martedì 24 luglio 2012

Il nuovo Presidente

Pranab Mukherjee, dell’Indian National Congress, è ufficialmente il tredicesimo Presidente dell'Unione Indiana per i prossimi 5 anni.

Una vittoria schiacciante, quella di Pranab Mukherjee, che il 23 luglio scorso, con il 69,31% delle preferenze ha confermato i pronostici della vigilia elettorale. Il neopresidente, candidatosi tra le fila dell’Indian National Congress, partito laico e di centrosinistra si afferma nettamente sul meno credibile P. A. Sangama, esponente del Bharatiya Janata Party (BJP), principale partito conservatore fautore di una politica nazionalista e di difesa dell'identità induista, che ha ottenuto solo il 30,69% dei voti.
Due lauree, in Scienze politiche e in Legge, prima giornalista e poi avvocato, dal 1969 entra in politica dove in più di quarant’anni di carriera ricopre le cariche di Ministro delle finanze (due volte), degli Esteri, della Difesa, oltre ad essere stato negli anni Novanta vicepresidente della Planning Commission, l'organo governativo che decide la politica economica del Paese. Un curriculum di tutto rispetto, quello di Mukherjee, che alimenta grandi aspettative nel popolo indiano. Pur essendo una figura con compiti per lo più di rappresentanza formale infatti, il Presidente può assumere un ruolo chiave in caso di crisi costituzionale: uno scenario che potrebbe profilarsi con le elezioni generali del 2014, dove nessun partito sembra avere le carte in regola per  vincere con una maggioranza assoluta.

Amplifon raddoppia in India

Firmato un accordo con il competitor Gn ReSound per comprare 38 negozi.

Amplifon, presente dal 2010 nel mercato indiano con 28 punti vendita, consolida oggi la sua rete commerciale grazie alla pratnership siglata con GN Resound, uno tra i principali produttori di apparecchi acustici a livello mondiale. L’accordo prevede l’acquisizione da parte del gruppo italiano di 38 negozi GN Resound collocati nelle maggiori città del paese, rendendo di fatto Amplifon il market leader del paese.
Il mercato indiano delle soluzione uditive, come riportato dall’Agenzia Radiocor, si rivela un terreno fertile per nuovi investimenti, sia grazie all’espansione economica del paese negli ultimi anni, sia per il continuo miglioramento della diagnosi e cura dei problemi legati all’ipocusia (nel 2011 sono stati venduti circa 220.000 apparecchi acustici con un incremento del 15% rispetto al 2010).
Grande soddisfazione per Franco Moscetti,  l’amministratore delegato del gruppo milanese quotato in Piazza Affari, che all’indomani dell’accordo dichiara: “All'interno di un mercato di elevato potenziale come quello indiano il gruppo ha dimostrato ancora una volta la capacità di muoversi strategicamente intercettando un'opportunità in grado di apportare importanti benefici nel medio-lungo periodo in un'area geografica che sarà in futuro il motore della crescita mondiale".

venerdì 20 luglio 2012

Scontri alla Maruti Suzuki, bruciato un dirigente

La protesta sindacale in corso da alcuni giorni sfocia in battaglia e il capo del personale muore bruciato vivo. Decine i feriti.

Un dirigente aziendale morto, oltre 70 feriti e un centinaio di lavoratori arrestati sono il bilancio, finora, del conflitto industriale esploso mercoledì sera e culminato con l’incendio dello stabilimento automobilistico Maruti Suzuki di Manesar, ad una cinquantina di chilometri dalla capitale New Delhi.
Sulle cause dei disordini, scoppiati nella mattinata di ieri, sindacato e direzione aziendale offrono versioni contrastanti. Stando alle opinioni del sindacato, Maruti Suzuki Worker's Union, l’escalation di violenza è scattata a seguito del maltrattamento di un operaio, insultato da un caporeparto per la sua appartenenza ad una casta inferiore. Secondo il gruppo automobilistico i disordini sono stati invece innescati dal dipendente, che colpì il suo supervisore. Sta di fatto che il malcontento sociale non è una novità nella fabbrica che produce circa la metà delle auto vendute ogni anno in India e da tempo alla Maruti Suzuki è aperta una vertenza su salari e contratti.
 Lo stabilimento ora è chiuso e “la produzione è totalmente sospesa”, come ha dichiarato un responsabile della Maruti Suzuki, precisando di non sapere quando la filiale, dalla quale escono 55mila veicoli all'anno, riaprirà. Intanto il titolo del gruppo è precipitato a fine giornata di circa il 9% alla Borsa di Bombay.

giovedì 19 luglio 2012

BMW in trattativa con l’indiana TVS

L’accordo con il marchio tedesco aiuterebbe l’azienda indiana ad affermarsi sul mercato delle maximoto.

Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal sarebbe in corso una trattativa tra le due aziende motociclistiche. L’alleanza, di cui ancora non sono definiti i dettagli, dovrebbe prevedere un trasferimento di tecnologia dalla casa tedesca alle moto indiane consentendo alla TVS di ampliare il portafoglio prodotti, di arginare il calo delle vendite e di imporsi sui competitori locali e giapponesi.
L’accordo sarebbe rivolto alla produzione di moto di grande cilindrata che rappresentano un segmento in forte espansione nonostante attualmente due terzi delle vendite indiane riguardino moto entry-level. Secondo quanto riportato dal quotidiano americano infatti, le vendite locali di motociclette con motori di cilindrata superiore a 125 cc sono aumentate del 17 per cento nello scorso anno finanziario, arrivando a 2,99 milioni di unità. "Un patto con BMW cambierebbe le sorti della TVS - ha affermato Deepak Jain, analista della Sharekhan Ltd - L'azienda indiana è senza sbocco con i suoi prodotti, e la tecnologia BMW l'aiuterebbe a diventare un attore importante nel segmento più grande del mercato moto".

mercoledì 18 luglio 2012

UTECO investe in India

L’azienda veronese, leader nella produzione di macchine per l’imballaggio, si affaccia sul mercato indiano.

Prosegue il processo di internazionalizzazione dell’UTECO Converting Spa che ha realizzato un accordo con l’indiana Kohli Industries di Mumbai per la produzione di macchine per la stampa rotocalco dedicate ai mercati indiano e asiatico. L’accordo, stipulato tramite la società di consulenza Finlife, che ha agito in qualità di advisor, prevede il trasferimento di know-how e outsourcing produttivo. Entrando nel dettaglio, stabilisce che l’azienda indiana produca le gamme di macchine rotocalco Uteco-Kholi per i mercati asiatici basandosi sulle tecnologie dell’impresa veneta. La successiva distribuzione competerà a Kholi per il mercato indiano e a Uteco per la restante Asia.
Strategica l’importanza dell’ India per l’azienda veronese, di cui rappresenta la prima interfaccia con il restante Sudest Asiatico. Il caso UTECO è esemplificativo della forte spinta all’internazionalizzazione che ha contraddistinto le scelte economiche  di molte aziende venete che, nel 2011 hanno registrato un export verso il mercato indiano pari al 30% per un volume di affari di oltre 320 milioni.

martedì 17 luglio 2012

Una campagna per pulire l’India

Partito nei giorni scorsi il progetto pilota lanciato dal Ministero del Turismo Indiano “Clean India” per migliorare la qualità dei servizi e l’igiene delle principali mete turistiche del Paese.

“La mancanza di igiene e pulizia in India sono una delle principali cause di preoccupazione per i turisti sia nazionali che internazionali”. Così il Ministro del Turismo indiano Shri Subodh Kant Sahai ha motivato l’avvio del piano rivolto alla riqualificazione delle strutture turistiche e dei servizi del Paese attraverso la fornitura di impianti di acqua potabile, la ristrutturazione dei servizi igienici, la segnaletica adeguata all’interno e all’esterno dei locali, la sistemazione di cassonetti, la manutenzione dei parcheggi nella zona, il superamento delle barriere architettoniche per le persone disabili, help desk turistici e dispiegamento di volontari per un migliore controllo.
Nella campagna lanciata dal Ministero del Turismo e dal dipartimento di Governo Archaeological Survey of India (ASI), sono stati coinvolte banche, aziende, Ministeri statali e locali, ONG, collegi a cui è stato assegnato il compito di “adottare” 36 monumenti nazionali e mantenerli puliti, oltre che di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la diffusione di una cultura dell’educazione all’ambiente.
La strada da percorrere per l’adeguamento agli standard turistici degli altri paesi è lunga e oggi la quota dell’India negli arrivi turistici mondiali è solo lo 0,6%. Particolarmente esiguo il volume dei turisti italiani, che è stato oggetto di dibattito lo scorso mese al primo Indo-Italian Tourism Promotion Forum tenutosi a Milano. In questa occasione il Governo Indiano ha sottolineato l’interesse per il bacino turistico italiano e riscontrato la necessità di studiare misure correttive per migliorare gli scambi turistici tra i due Paesi. La campagna “Clean India” è un importante passo in questa direzione.

lunedì 16 luglio 2012

Accordo India-UE entro l’anno

Le fasi di negoziazione tra India e UE per la firma dell’Accordo di Libero Scambio dovrebbero concludersi entro il mese di Novembre 2012.

Secondo la tabella di marcia fissata dai due Paesi, il Bilateral Trade and Investment Agreement (BTIA) per la liberalizzazione degli scambi di beni e di servizi tra le due grandi aree, dovrebbe essere firmato in occasione del prossimo India-EU Summit fissato per il Novembre del 2012.
Ad oggi restano ancora alcune questioni da risolvere. Da parte dell’India si gradirebbe maggior libertà di circolazione dei propri professionisti e maggior accesso per i propri prodotti agricoli al mercato europeo. Dal canto suo, l’Unione Europea mantiene ancora qualche perplessità circa la capacità dell’India di garantire la sicurezza dei dati nel settore dell’outsourcing di servizi e sulla questione della protezione dei diritti di proprietà intellettuale. La volontà di superare gli ostacoli è stata però manifestata in più di un’occasione e ora si punta ad arrivare il prima possibile “ad un testo finale che sia equo e positivo per entrambe le parti” come dichiarato dal Ministro del Commercio e dell’Industria Anand Sharma, a seguito di un recente incontro con Karel De Gucht, commissario europeo per il commercio.
Anche l’Europa ha infatti buone ragioni per trovare compromessi utili alla firma dell’accordo poiché, nonostante la crisi nell’Euro-Zona e il rallentamento dell’economia indiana, il commercio tra le due aree ha raggiunto nel 2011 i US$ 108,8 miliardi, contro i US$ 83,46 miliardi del 2010 e, secondo alcune stime, potrebbe a arrivare fino a 207 miliardi nel 2015.

venerdì 13 luglio 2012

Una calamita per gli investimenti

Il governo indiano prevede ingenti investimenti per il rinnovamento delle infrastrutture nazionali e guarda alle imprese straniere per attirare investimenti.

Con un nuovo piano quinquennale 2012-2017, il Governo di New Delhi punta all’ammodernamento delle infrastrutture nazionali, la cui arretratezza costituisce uno dei principali ostacoli allo sviluppo del Paese. Il piano di investimenti toccherà soprattutto la rete stradale che, con i suoi 3,3 milioni di km, risulta la seconda per estensione a livello mondiale. Di questi, solo 66 mila Km, pari al 2% della rete, hanno le caratteristiche di autostrada con livelli di sicurezza e funzionalità adeguati agli standard internazionali mentre gran parte dei tratti stradali restanti non è asfaltata. Per ridurre questo gap il governo centrale ha stanziato 7 miliardi di Euro per 53 progetti di ammodernamento entro il 2017. Altri progetti previsti sono a carico di 10 dei maggiori Stati della Federazione Indiana per altri 6 miliardi di euro.
Per realizzare l’ambizioso piano di intervento, si intende attrarre imprese straniere attraverso la liberalizzazione dell’ingresso di Investimenti esteri Diretti (IDE) nel Paese, finora sottoposti a vincoli e controlli. Verranno inoltre concessi incentivi fiscali, fra cui l’esenzione per 10 anni del 100% della income tax, l’abolizione di dazi e tariffe doganali per l’importazione di macchinari nonché  il finanziamento del 20% dell’opera da parte dell’Agenzia nazionale delle autostrade.
Altre interessanti opportunità economiche vengono offerte dagli altri settori dei trasporti, in primis da quello ferroviario che risulta essere il mezzo di locomozione più utilizzato e per cui sono altresì previsti ingenti investimenti nei prossimi cinque anni.

giovedì 12 luglio 2012

L'italia alla conquista del mercato calzaturiero

Grande successo per la seconda edizione della Fiera Expo Riva Schuh India conclusasi lo scorso sabato a New Delhi.

Con un’affluenza di 3.800 operatori professionali, il 16,2% in più rispetto alla prima edizione dell'anno scorso e la partecipazione di 170 espositori, la strategia di internazionalizzazione della Fiera trentina Expo Riva Schuh si può dire riuscita. L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione tra l’ente organizzatore, Riva del Garda Fierecongressi e i partner indiani Council for Leather Export India (Cle) e India Trade Promotion Organisation (Itpo), con il supporto Provincia Autonoma di Trento.

La rassegna dedicata a scarpe, borse, guanti, cinture e accessori in pelle è unica nel suo genere e fornisce un’importante occasione di incontro tra domanda e offerta indiana e internazionale. Giovanni Laezza, direttore di Riva del Garda Fiera congressi, è più che soddisfatto del successo dell'edizione indiana di Expo Riva Schuh: «Abbiamo esportato un format. Il nostro è stato il primo evento internazionale a far arrivare sul territorio indiano un'esposizione completamente dedicata a calzature e accessori in pelle come prodotti finiti. La manifestazione è andata a riempire un vuoto nel panorama fieristico locale, con un evento capace di rispondere nello stesso momento alle esigenze del mercato interno, senza perdere di vista l'orizzonte internazionale»

mercoledì 11 luglio 2012

Impennata nelle vendite auto

Registrato un balzo in avanti dell’ 8,3% nel mese di giugno, si punta ad un rialzo a doppia cifra entro la fine dell’anno.

Il mercato delle auto indiano continua a crescere. Come riportato dall’Agenzia Giornalistica Italiana nella mattinata di oggi, le vendite dello scorso mese sono aumentate dell’ 8,3% rispetto a quelle di giugno 2011, raggiungendo la quota di 155.763 unità. Rose anche le prospettive per i prossimi mesi, per i quali si prospetta un ulteriore rialzo nelle vendite generato anche grazie agli sconti delle compagnie automobilistiche e agli aiuti pubblici per gli acquisti di auto diesel.
Leader indiscusso di mercato si riconferma Maruti Suzuki, marchio con una solida tradizione nei Paesi orientali e che copre da solo il 42% del mercato automobilistico indiano, valutato come il terzo in ordine di volume in Asia. La casa giapponese ha inoltre recentemente annunciato in forma ufficiale di voler realizzare, entro il 2015, una terza sede produttiva in loco e di ampliare gli stabilimenti già esistenti.
Nella classifica delle preferenze dei compratori locali, si aggiudicano il secondo e terzo posto rispettivamente  la coreana Hyundai e la nazionale Tata.

martedì 10 luglio 2012

Agricoltura indiana a rischio

Nel Nord Ovest dell’India il ritardo dei monsoni fa scattare l’allarme siccità e mette in crisi l’agricoltura locale.

Alluvioni e siccità: questa la spaccatura climatica che divide la regione del Nord Est da quella del Nord Ovest dell’India e che ha causato ingenti e opposti danni. Alle inondazioni che hanno devastato negli scorsi giorni lo Stato di Assam provocando più di un centinaio di vittime fa da contraltare una siccità dilagante che ha colpito soprattutto le regioni di North Central Province, Northern Province e North Western Province dove gli agricoltori hanno lasciato incolti oltre 3.000 ettari di terreno.
L’allarme era già scattato a fine giugno quando si è registrata una piovosità del 31% inferiore alla media annua prevista ma al tempo, il Ministro dell’Agricoltura di Nuova Delhi, Sharad Pawar, si dichiarava ottimista, confidando che le abbondanti precipitazioni previste per i mesi di luglio e agosto avrebbero compensato la scarsezza di quelle di giugno. Oggi la situazione si è aggravata ulteriormente e l’imprevisto climatico ha messo a rischio oltre 6000 ettari di risaie e 20.000 ettari di altre coltivazioni, in particolare cereali e olio di semi. Il governo  nazionale si è mobilitato in questi giorni per fornire cibo e aiuti alle zone più colpite.
Malgrado gli sforzi per migliorare i metodi di irrigazione e garantire forniture più stabili, i monsoni restano ancora oggi la principale fonte di approvvigionamento idrico per l’agricoltura del Paese, aggiudicandosi la definizione di “ancora di salvezza dell’economia indiana”.

lunedì 9 luglio 2012

Trenitalia debutta in India

Siglata partnership indiana con Grand Tour Assistance International  per lo sviluppo del turismo incoming.

L’offerta e i servizi di Trenitalia arrivano anche in India. Questo il principale risultato dell’intesa stretta tra la nostra compagnia di trasporto e la GrandTour Assistance International, Destination Management Company della Holding del Gruppo Thesauron che promuove il turismo incoming per l’Italia dai mercati indiano, oltre che da quelli giapponese ed americano.
Grazie all’accordo tra le due compagnie sarà da ora possibile acquistare in modalità ticketless, ovvero tramite biglietto elettronico, l’intera gamma dei treni nazionali Trenitalia e dell’internazionale Thello attraverso la rete di vendita del tour operator GrandTour Assistance International, presente con le sue succursali nelle principali città italiane.
"Le città d’arte come Venezia, Firenze e Roma sono tra le mete leisure preferite dai turisti indiani - sottolinea Ramesh Marwah, responsabile della società GrandTour Assistance a Nuova Delhi -, e l’offerta Trenitalia è particolarmente interessante per la frequenza dei collegamenti”.

venerdì 6 luglio 2012

Tommy Hilfiger alla conquista dell’India

La griffe americana consolida la sua presenza nel mercato indiano attraverso una nuova joint venture.

Il marchio americano, che fa capo al gruppo Pvh, ha siglato una joint venture con l’indiana Arvin Fashion per aprire nel Paese 500 nuovi store monomarca entro i prossimi 5 anni. 45 negozi saranno gestiti direttamente mentre i restanti 455 in franchisee, attraverso una partnership che vedrà le due aziende, entrambe detentrici del 50% della società, investire una cifra complessiva di 8,5 milioni di euro.
Si tratta del secondo step della strategia di Pvh rivolta al mercato indiano, dove è presente dal 2004, anno in cui intraprese la prima joint venture con Arvind Murjani brands di cui successivamente acquisì la metà delle quote nonché i diritti sulla licenza del marchio.
Forte di un fatturato 2011 di 45 milioni di euro e di una costante crescita annuale del 50%, la griffe a stelle e strisce non può che guardare con ottimismo alle nuove opportunità indiane.

giovedì 5 luglio 2012

Sogefi consolida la sua presenza in India

La società di componentistica auto del gruppo Cir, apre due nuovi impianti in India e punta a quadruplicare i ricavi entro i prossimi 5 anni.

Il gruppo Sogefi, attraverso la società controllata al 58% Allevare lai, ha inaugurato ieri un nuovo stabilimento di 12.000 mq per la produzione di componenti per la sospensione nella regione di Pune. La società, presente in India dal 2008 grazie alla joint venture con Mnr nella filtrazione, prevede l’avvio della produzione per servire gli impianti dell’area Asia-Pacifico di altri suoi clienti globali come General Motors, Renaul-Nissan e Ford. Contestualmente il gruppo ha raddoppiato la propria fabbrica di sistemi di filtrazione nell’area di Bangalore.

Il Presidente del Gruppo nonché amministratore delegato del Gruppo Cir, Rodolfo De Benetti, ha dichiarato: "Il rafforzamento industriale conseguito con il completamento di questi due impianti, ci consente di poter accelerare il nostro processo di crescita in uno dei mercati automobilistici a maggiore tasso di sviluppo nel mondo. Questa iniziativa e' coerente con la strategia di Sogefi di affiancare alla sua tradizionale leadership in Europa una presenza sempre più forte nei mercati extra-europei, nei quali punta a raggiungere circa il 50% dei propri ricavi totali nell'arco di un triennio".

La società, presente in India dal 2008 grazie alla joint venture con Mnr nella filtrazione, raggiunge così la cifra di tre stabilimenti produttivi (i 2 già citati oltre all’impianto di sistemi aria-motore già esistente a Gurgaon) per un investimento totale di circa 10 milioni di euro nel subcontinente

martedì 3 luglio 2012

Una spia d’acciaio

Scoperto un manager accusato di spionaggio industriale ai danni delle Acciaierie Valbruna.

Un processo che vedrà protagonisti i massimi vertici del gruppo indiano Viraj: è quello che accadrà domani nella provincia di Vicenza, protagonista di una storia di spionaggio industriale. Infatti dopo Cina, Giappone e Russia, anche l’India si trova ad affrontare un processo che vede al centro le Acciaierie Valbruna, con sede a Vicenza, che si sono viste copiare un acciaio speciale non presente nei cataloghi di tutte le aziende.
La vicenda risale al periodo agosto/settembre 2006, quando il dipendente delle Acciaierie Valbruna impiegato come product manager nel settore prodotti speciali Giancarlo Zausa decide di licenziarsi lasciando in azienda il personal computer. Proprio grazie a questo i tecnici informatici dell’azienda, che si apprestavano a consegnare il pc ad un altro dipendente, si accorgono della presenza di file riservati della società, documenti di cui il product manager non avrebbe dovuto disporre.
Inizia così il processo che si conclude dopo tre anni con una condanna a due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena e una provvisionale di 470mila Euro a carico dell’ex dipendente.
Nel frattempo il procedimento viene portato avanti anche nei confronti del Direttore Generale del gruppo siderurgico Viraj all’epoca dei fatti, Suri Rahul Jitrenda, dal momento in cui, stando a quanto dichiarato dall’Amministratore Delegato di Valbruna, Massimo Amenduni Gresele, dal 2006 al 2010 la società ha registrato una diminuzione delle vendite stimato in 5-10mila tonnellate di acciaio all’anno e la perdita di circa cinquanta posti di lavoro.

lunedì 2 luglio 2012

Coca Cola: Piano di investimenti in India di 5 miliardi

La multinazionale americana annuncia di aver alzato a 5 miliardi dollari il totale degli investimenti destinati al mercato indiano entro il 2020, con l’obiettivo di raddoppiare le vendite entro quella data.


La Coca-Cola scommette sul mercato indiano. A seguito della notevole crescita delle vendite della bevanda statunitense con tassi del 20% nei primi tre mesi del 2012, il colosso statunitense dei soft drinks ha incrementato il piano degli investimenti previsti nel subcontinente.
Presente sul mercato indiano dal 1993, a seguito dell’apertura dell’economia locale ai capitali esteri, la Coca-Cola ha già investito ad oggi 2 miliardi di dollari nel subcontinente, imponendosi presto sul mercato. Negli ultimi 10 anni, infatti, il consumo pro-capite del prodotto americano è calato negli Stati Uniti, Canada e Germania ma esploso nei 4 grandi mercati di Russia, Cina, Pakistan e India, registrando, in quest’ultimo un aumento delle vendite del 200% e collocandolo tra i primi 10 per il gruppo americano. L’azienda di Atlanta, consapevole delle opportunità dell’economia emergente indiana ha quindi deciso di investire in India, nei prossimi 8 anni, 3 miliardi in più del previsto per migliorare la rete distributiva attraverso nuovi stabilimenti e conquistare una maggiore porzione del mercato locale delle bevande non alcoliche. Ottimisti anche gli investitori e gli analisti internazionali che a fronte del suo incremento di dividendo annuo per 49 anni consecutivi e proprio della forte esposizione della multinazionale nei Paesi emergenti, avevano collocato il suo titolo, ad inizio anno, tra quelli con maggior potenzialità di crescita per il 2012.

mercoledì 27 giugno 2012

Le costruzioni indiane

Crescita a due cifre per il settore delle costruzioni in India.

Dopo un intervallo di due mesi il settore delle costruzioni nel Subcontinente indiano è tornato a crescere a due cifre grazie anche alle importanti vendite realizzate dai gruppi più rilevanti all’interno del comparto, ovvero UltraTech Cement, del gruppo Aditya Birla, la major svizzera Ambuja e la Jaiprakash Associates.
Scendendo nel dettaglio la domanda è risultata particolarmente significativa per le abitazioni ed in particolare nelle aree suburbane e rurali, dato questo confermato da un’analisi condotta sull’intermediazione immobiliare a Mumbai.
Un aumento interessante se si considera che nel mese di aprile l’industria del cemento, un mercato del valore di 330 milioni di tonnellate secondo solo alla Cina, ha registrato un incremento del 13%. Stando agli analisti la domanda ha iniziato a riprendersi in diverse regioni e i produttori di cemento hanno approfittato della situazione per vendere le loro scorte prima dell’arrivo dei monsoni, dal momento in cui l’umidità compromette fortemente la qualità del prodotto.
Solitamente durante il periodo dei monsoni le aziende chiudono per 2/3 settimane per dedicarsi ad attività di manutenzione degli impianti e riparazioni. Un mercato sicuramente interessante e che merita di essere analizzato con attenzione vista l’espansione demografica che il Paese si appresta a vivere nei prossimi decenni.

lunedì 25 giugno 2012

Ikea in India

Il Gruppo svedese Ikea ha annunciato l’ingresso nel mercato indiano.

Investimenti pari a 1,5 miliardi di Euro (circa 1,9 miliardi di dollari): a tanto ammonta l’investimento che il gruppo svedese Ikea intende affrontare al fine di penetrare all’interno del mercato del Subcontinente indiano. Il Governo di Nuova Delhi ha infatti annunciato la prossima apertura di negozi al dettaglio del brand svedese in India, sottolineando che l’investimento iniziale sarà di 600 milioni di Euro, ai quali si aggiungeranno i restanti 900 milioni in un secondo momento.
Una grande svolta per Ikea che non era presente in India e che sicuramente è collegata alla recente decisione da parte del Governo di Manmohan Singh di autorizzare le società straniere a detenere il 100% dei negozi al dettaglio a insegna unica e abolire quindi il precedente vincolo fissato al 51%.

venerdì 22 giugno 2012

Mercati in crescita

Nuove prospettive di affari per le aziende italiane in India.

Una serie di iniziative volte a promuovere la creazione di relazioni nel mercato indiano: questa la missione della collaborazione tra il sistema camerale regionale ed Unioncamere Emilia Romagna e la Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry di Mumbai.
Nel dettaglio il progetto si articola in varie fasi, la prima delle quali è stata rappresentata dalla descrizione delle attività che lo caratterizzeranno alle aziende interessate ad approfondire la conoscenza del mercato indiano.
Tra le aree commerciali interessate, quella dei servizi, delle tecnologie, dei materiali ed attrezzature per l’edilizia, del food processing, dell’arredamento, delle macchine utensili, dell’automotive, delle apparecchiature medicali e molte altre.
Un focus importante per le imprese italiane se si considera che le esportazioni reggiane nel Subcontinente indiano sono passate da 69 milioni di Euro nel 2010 a 79,6 milioni di Euro nel 2011 registrando un aumento del 15,3% in un anno.

giovedì 21 giugno 2012

L’e-commerce in India

Il comparto e-commerce potrebbe raggiungere i 205 miliardi di Euro.

Stando ad una recente analisi intitolata “E-commerce: una fortuna per l’attuale flessione”, il settore indiano dell’e-commerce potrebbe raggiungere un potenziale di crescita pari a 100/200 miliardi di Euro entro il 2024/2025.
Secondo lo studio infatti i consumatori del Subcontinente indiano, ed in particolare quelli delle aree rurali, avrebbero cambiato la loro fiducia nella modalità di acquisto online, passando da una spesa media che si aggirava tra i 30 e i 70 Euro ad una stima più ufficiale pari a 350 Euro. Come riportato all’interno dell’analisi “Gli acquisti on-line avvengono in base a diverse modalità, ma in generale hanno un potenziale di crescita fra i 55 miliardi e i 110 miliardi di Euro, potenziale che potrebbe salire appunto tra i 100 e i 200 miliardi di euro nel 2024-25”.
Al pari dell’India anche Brasile, Stati Uniti, Cina ed Europa stanno registrando una forte crescita del comparto dell’e-commerce, tanto che per quanto riguarda nel dettaglio il mercato cinese, si stima che nei prossimi quattro anni crescerà dell’equivalente dell’intera popolazione canadese ogni anno.
Allo stato attuale sono solo dieci milioni gli utenti di internet che acquistano online su un totale complessivo di 150 milioni di utilizzatori di internet, e il 57% delle vendite realizzate online proviene da città di piccole dimensioni, mentre la restante parte dalle otto maggiori metropoli del Paese.

mercoledì 20 giugno 2012

10 miliardi di dollari destinati all’Europa

Annunciato nel corso del G20 del Messico lo stanziamento di 10 miliardi di dollari.
Il Primo Ministro indiano Manmohan Singh ha annunciato nel corso del G20 del Messico lo stanziamento di dieci miliardi di dollari al fine di aiutare l’Europa. Una scelta strategica per il Subcontinente indiano che spera in questo modo di contenere le possibili conseguenze della crisi europea sulla propria economia, ma condivisa anche dagli altri Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che hanno annunciato una partecipazione complessiva di 75 miliardi di dollari al firewall di 430 miliardi di dollari richiesto dal Fondo Monetario Internazionale al fine di contrastare nuove crisi finanziarie. Allo stato attuale la Cina ha promesso 43 miliardi di dollari, mentre la Russia dieci miliardi di dollari.
Come sottolineato si tratta di una scelta importante per l’India visto e considerato il fatto che ha registrato il tasso di crescita più basso dell’ultimo decennio, +6% nel periodo 2011/2012 rispetto al +8,4% del periodo 2010/2011. È notizia di pochi giorni fa anche la decisione del Governo di Nuova Delhi di investire mille miliardi di dollari in nuove infrastrutture allo scopo di far ripartire l’economia del Paese e ritrovare il consenso della popolazione.
Ciò nonostante le riforme hanno preso in esame prevalentemente il settore delle industrie e delle grandi imprese, non considerando invece la situazione difficile in cui si trovano ad operare i lavoratori autonomi e gli agricoltori, settori questi ultimi che impiegano oltre il 90% della forza lavoro indiana.

lunedì 18 giugno 2012

Fitch declassa l’India

L’agenzia di rating Fitch ha declassato l’India.

L’India declassata dall’agenzia di rating Fitch: si tratta della conseguenza della decisione adottata dalla Banca Centrale Indiana (RBI) di non rivedere i tassi di interesse della Rupia. La scelta di non modificare i parametri che riguardano l’emissione di moneta al fine di evitare l’incremento dell’inflazione è stato valutato in modo negativo dall’agenzia di rating Fitch che ha giudicato l’India “Troppo indebitata” e ha pertanto abbassato il rating del debito da BBB a BBB-.
Un declassamento che arriva a due mesi di distanza dall’iniziativa di carattere analogo proposta da Standard & Poor’s vista e considerata la politica di bilancio adottata dal Paese e, nel dettaglio, il rapporto tra il debito e il Prodotto Interno Lordo, salito al 66%.
L’annuncio da parte dell’agenzia di rating, che ha altresì richiesto al Governo di Nuova Delhi di implementare le riforme strutturali, ha determinato la discesa dell’indice Sensex.

venerdì 15 giugno 2012

Il petrolio iraniano

L’India riduce l’importazione di greggio iraniano e gli Stati Uniti ritirano le sanzioni economiche.

Gli Stati Uniti hanno deciso di eliminare le sanzioni economiche previste a carico dell’India visto che, stando a quanto sottolineato dal Segretario di stato americano Hilary Clinton ha ridotto “in modo significativo” l’import di greggio dall’Iran.
L’annuncio è stato dato poco prima dell’arrivo a Washington del Ministro indiano per gli Affari Esteri, S.M. Krishna. Tra i Paesi esentati dalle sanzioni figurano anche Malaysia, Corea del Sud, Sudafrica, Sri Lanka, Turchia e Taiwan. Lo scorso dicembre infatti gli Stati Uniti avevano varato una legge che prevedeva sanzioni economiche per quei Paesi che non avessero ridotto le importazioni petrolifere da Teheran entro il 28 giugno al fine di costringere il Paese a rinunciare al suo programma nucleare.
Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri indiano, Syed Akbaruddin, ha commentato "Questa è una decisione presa dal governo degli Stati Uniti in base alla sua legislazione. L'alleanza strategica tra New Delhi e Washington è forte e continua a crescere a prescindere. I colloqui di questi giorni lo dimostreranno ancora una volta". Nel periodo 201/2012 le importazioni di petrolio dall’Iran da parte del Subcontinente indiano hanno subito una flessione del 10%.

mercoledì 13 giugno 2012

Proteste in India

Una battuta d’arresto nella crescita e l’inflazione alle stelle: due problemi importanti da risolvere per l’India.

Il Governo di Manmohan Singh affronta uno dei periodi più complicati del suo mandato: la battuta d’arresto registrata nell’economia e il tasso di inflazione che non accenna a diminuire stanno provocando scontri all’interno del Paese.
Una situazione confermata dai dati resi noti dall’Ufficio Centrale di Statistica che sottolineano come nei primi tre mesi dell’anno l’economia indiana abbia registrato i minimi storici da nove anni e riportando una crescita del 5,3%, una cifra ben lontana dal +9,2% registrato nel 2011 e insufficiente nell’ottica di far ripartire il Subcontinente indiano. In risposta all’aumento dei prezzi della benzina annunciato dal Governo di Nuova Delhi al fine di garantire alle società petrolifere di poter far fronte ai rialzi del petrolio e alla diminuzione di competitività della Rupia, è stato organizzato uno sciopero nazionale.
Secondo gli osservatori le problematiche registrate dall’economia indiana sarebbero dovute alle politiche del Governo e alla sua effettiva capacità di ricostituire fiducia sulle prospettive future.

martedì 12 giugno 2012

Nuova boutique per Damiani

Damiani si prepara ad aprire la sua prima boutique a Nuova Delhi.

Un concept legato al marchio, un’atmosfera mediterranea con sfumature calde e intense color bronzo, oro e rame, schermi digitali e moderni, arredamento progettato e realizzato unicamente in Italia, vetrine illuminate che risaltano i gioielli realizzati a mano: queste sono solo alcune delle caratteristiche della prima boutique che Damiani aprirà presso l’ Hotel Oberoi di New Delhi. Il progetto interamente realizzato dai designer interni di Damiani rispecchia il marchio dell’azienda ripreso anche da una griglia con la logomania D che separa lo showroom dal salotto riservato alla clientela VIP.
Il Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Damiani, Guido Damiani, ha commentato “L’India è uno dei nuovi mercati emergenti e nel futuro sarà molto importante per la nostra strategia di espansione nei Paesi asiatici. I clienti indiani hanno grande gusto, capiscono la qualità e conoscono bene la gioielleria, poiché l’India vanta una tradizione millenaria in questo settore. La boutique all’ Oberoi sarà la nostra prima finestra in India dove esiste già oggi un consumatore raffinato ed alla ricerca di esclusività”.

lunedì 11 giugno 2012

La Superbike in India

Visto il crescente interesse dimostrato verso le due ruote, la Superbike sbarcherà in India.

Trovato l’accordo tra Infront Motor Sport, organizzatrice del campionato mondiale SBK, e Jaypee Sports International Ltd (JPSI), una filiale dell'azienda indiana di ingegneria e costruzioni Jaypee Group, per ospitare il Mondiale sul Buddh International Circuit inaugurato lo scorso 11 ottobre in India. L’accordo, che ha una durata di quattro anni (dal 2013 al 2016), permetterà all’India di entrare a far parte dei Paesi che ospitano il Mondiale Superbike, che nel 2013 festeggerà il 26° anniversario dalla fondazione. Stando alle prime indiscrezioni nel corso della prossima stagione, la prova dell'Indian Round del Campionato è fissata per il 10 marzo. Una grande novità per l’India visto che si tratta del primo campionato internazionale di motociclismo ospitato sul tracciato che si trova nella regione di Greater Noida (Uttar Pradesh) vicino a Delhi.
Il Presidente di Infront Motor Sports, Maurizio Flammini, ha commentato «Quando ho incontrato le persone di Jaypee ho avuto subito la sensazione di avere davanti persone molto professionali, all'interno di una società che può garantire un'organizzazione di successo per l'evento in India, anche se il Buddh International Circuit a quel tempo era ancora in costruzione. La mia impressione è stata confermata poi dal GP di Formula 1 che si è tenuto lì ad ottobre 2011 ed è stato uno dei migliori della stagione. Siamo certi che il FIM Superbike World Championship porterà un valore aggiunto al circuito e anche all'intero Paese, e viceversa. Inoltre, l'accordo offre a tutte le aziende partner, che supportano il nostro Campionato un'importante opportunità per la crescita dei propri marchi e del business sul mercato asiatico». Il Managing Director e CEO di JPSI Sameer Gaur ha sottolineato «Siamo estremamente felici di annunciare che il prossimo anno accanto agli eventi di Formula 1 e FIA GT1 aggiungeremo il più emozionante campionato motociclistico, il Campionato Mondiale Superbike al BIC. In India ci sono moltissimi appassionati di moto. Sono sicuro che apprezzeranno molto la sfida sulla loro pista di livello Mondiale tra piloti di rilievo internazionale, come quelli della Superbike».

venerdì 8 giugno 2012

Carrefour in India

Il leader del retail Carrefour spinge al fine di espandere la sua distribuzione in India.

Il secondo più grande retailer per fatturato a livello mondiale, Carrefour si è posto alla testa di un coro di aziende che stanno facendo pressione nei confronti del Governo di Nuova Delhi al fine di favorire e permettere l’espansione del retail in India.
Nel dettaglio Jean Noel Bironneau, responsabile di Carrefour India, ha incontrato il Ministro del Commercio e dell’Industria indiano, Anand Sharma, allo scopo di trovare una soluzione che permetta investimenti diretti esteri nel retail multibrand del Subcontinente indiano. Carrefour è già presente in India con due store e ha intenzione di inaugurarne altri quattro a Agra, Pune, Bangalore e Meerut con l’obiettivo di raggiungere oltre 300.000 piedi quadri di spazio retail entro il 2013.
Anche se lo scorso anno il Governo indiano ha introdotto una regolamentazione che ha permesso agli investimenti diretti esteri in retail di brand singoli di passare dal 51% al 100%, le normative relative al retail multibrand scarseggiano ancora.