Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

mercoledì 30 novembre 2011

Accordo JN port-Porto di Venezia

Firmato l’accordo tra l’indiana JN Port e l’Autorità Portuale di Venezia.

Porti europei e porti indiani sempre più vicini grazie all’accordo firmato tra la Jawaharlal Nehru Port Trust e l’Autorità Portuale di Venezia: dopo aver introdotto nel mese di settembre un servizio settimanale di navi container verso i porti indiani, Italia e India sono sempre più collegate anche in seguito all’accordo di collaborazione siglato di recente tra i due Paesi. Nel dettaglio la collaborazione è volta a favorire la cooperazione reciproca tanto nella gestione dei porti, quanto nelle connessioni con l’entroterra e nelle operazioni portuali.
L’esperienza maturata nel corso degli anni dal Porto di Venezia nell’ambito della navigazione da crociera, con quasi due milioni di passeggeri all’anno, sarà fondamentale per i porti indiani interessati a sfruttare le opportunità presentate da questo traffico crescente, tra cui JNPT, Mormugao e Chennai. Grazie alla fondazione dell’Associazione dei Porti dell’Adriatico Settentrionale, avvenuta ad opera dell’Autorità Portuale di Venezia in collaborazione con i porti di Trieste, Ravenna, Koper e Rijeka, è già stato possibile diminuire il tempo di transito tra i Paesi europei ed i porti asiatici.
Sottoscritto in presenza del Ministro per il Traffico Marittimo dell’Unione, Mr. G. K. Vasan, l’accordo ha visto come rappresentante del porto italiano il Capitano Antonio Revedin, mentre per il Jawaharlal Nehru Port, il suo Presidente Mr. L. Radhakrishnan.

martedì 29 novembre 2011

L’Unità d’Italia a Nuova Delhi

In occasione dei festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia un’opera italiana ha conquistato l’auditorium di Nuova Delhi.

Si è chiusa con la rappresentazione della Cavalleria Rusticana la quinta edizione del Delhi International Arts Festival presso l’incantevole auditorium di Nuova Delhi. L’opera di Pietro Mascagni è stata infatti scelta per il principale evento organizzato e promosso dall’Ambasciata Italiana per celebrare nel Paese asiatico il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
Nella splendida cornice del più grande auditorium presente a New Delhi, la rappresentazione della Cavalleria Rusticana non solo ha ottenuto un notevole successo, ma ha anche riportato un’opera italiana integrale nella capitale indiana dopo cinque anni di assenza grazie ad una collaborazione italo-indiana. L’opera infatti è stata rappresentata grazie ai musicisti dell'India National Youth Orchestra e dell'Orchestra Giovanile Italiana-Scuola di Musica di Fiesole, sotto la direzione del Maestro indiano Vijay Upadhyaya, ed è stata interpretata dal Soprano Francesca Patane' nelle vesti di "Santuzza" e dal tenore Luciano Ganci, nei panni di "Turiddu". La regia dell’opera è stata affidata al Regista Stabile del Teatro dell'Opera di Roma, Maurizio Di Mattia, mentre uno dei più apprezzati stilisti indiani, Rajesh Pratap Singh, è stato coinvolto per la realizzazione dei costumi dei solisti.

lunedì 28 novembre 2011

India e Banca Mondiale

La Banca Mondiale sottoscrive un accordo da 720 mln di € per la realizzazione di un corridoio merci nell’India orientale.

La World Bank ha siglato un accordo con il Governo di Nuova Delhi per un valore complessivo di 720 milioni di Euro che verranno impiegati per la realizzazione di un corridoio merci destinato alle regioni orientali del Paese. In particolare il progetto da 720 Mln di € riguarderà la prima fase della costruzione per una lunghezza di 343 km; il finanziamento globale verrà erogato dalla Banca Mondiale in tre fasi e coprirà una tratta lunga 1.130 km, su una lunghezza totale del corridoio pari a 1.839 km.
Nel dettaglio il progetto permetterà di rendere più rapido ed efficiente il trasporto di prodotti finiti e materie prime tra il Nord dell’India e gli Stati localizzati più ad Est riducendo notevolmente la congestione che caratterizza il sistema ferroviario indiano e, inoltre, diminuendo il tempo di transito dei treni passeggeri sulle tratte ferroviarie Ludhiana – Delhi- Mughal - Sarai.
Il segretario aggiunto del Dipartimento degli affari economici del Ministero delle Finanze ha commentato: “Le ferrovie indiane hanno un urgente bisogno di aggiungere linee di trasporto per soddisfare la crescita del traffico merci in India, il cui ritmo di crescita è stimato al 7% annuo. Corridoi merci specializzati (DFC) non solo soddisferanno la crescente domanda di trasporto, ma contribuiranno anche a decongestionare la già satura rete ferroviaria e promuoveranno lo spostamento del traffico merci dalle strade alla più efficiente linea ferroviaria”. Grazie al corridoio infatti si assisterà ad un incremento della capacità del sistema ferroviario, unitamente ad un miglioramento della qualità del servizio e ad una maggiore capacità di trasporto delle merci.

venerdì 25 novembre 2011

LEGEM

La filiera italiana delle costruzioni si mobilita per la costruzione di una città modello italiana in India.

Dai materiali innovativi per edilizia alle tecnologie di costruzione, dalle soluzioni infrastrutturali per energia e mobilità alla progettazione urbanistica e degli edifici, l’intero settore delle costruzioni italiano si sta attivando al fine di realizzare una città modello in grado di far convivere l’italian style e l’estetica con la sostenibilità ambientale e sociale e la qualità della vita della persona. Il progetto, frutto della collaborazione tra India e Italia e concepito e sostenuto dall’Indo-Italian Club for Infrastructure and Building (IICIB), dalla Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry (IICCI) e da Confindustria, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia in India, verrà realizzato secondo gli standard qualitativi più elevati, e rappresenterà un simbolo delle competenze italiane nel settore delle costruzioni, dei materiali per edilizia e delle infrastrutture.
LEGEM, l’acronimo di Living Space, Energy, Governance, Environment, Mobility & Network, è stato presentato in occasione della Missione di Sistema che si è tenuta dal 31 ottobre al 3 novembre 2011 a Chennai e Nuova Delhi, ed ha riscontrato molto successo tanto presso il Governo Centrale quanto presso I singoli stati indiani.

giovedì 24 novembre 2011

L’inquinamento atmosferico

L’India si impegna per far fronte al grave problema dell’inquinamento atmosferico.

Se da un lato il Pil è aumentato di quasi tre volte negli ultimi decenni, dall’altro l’inquinamento causato dalle industrie è quadruplicato, mentre quello veicolare è cresciuto di quasi otto volte. Sono questi i gravi problemi che l’India si prepara ad affrontare nei prossimi anni e legati in particolare all’aumento del numero di veicoli, della densità del traffico e dell’industrializzazione.
Il quarto consumatore di energia al mondo ha deciso infatti di intervenire attraverso pesanti investimenti nel settore energetico al fine di ridurre il deficit relativo al fabbisogno energetico e attualmente pari al 10/15% e a diminuire le emissioni inquinanti. In questo contesto sono numerose le opportunità per le imprese italiane, soprattutto nel campo del controllo dell’inquinamento atmosferico, degli apparecchi di monitoraggio della qualità dell’aria delle canne fumarie, delle tecnologie legate al carbone pulito e del controllo del mercurio.
L’Autorità dell’Istituto Nazionale per il Meccanismo di Sviluppo Pulito sta valutando l’approvazione di progetti collegati ai settori dell’efficienza energetica, del cambiamento di combustibile, dei processi industriali, dei rifiuti solidi urbani e dell’energia rinnovabile.

mercoledì 23 novembre 2011

India attratta dall’Italia

Bellezza, stile, design, creatività e Italian Life Style attraggono sempre più la crescente classe media indiana.

Con un popolazione che supera ampiamente il miliardo di persone e una classe media in fase di consolidamento, la domanda interna indiana di prodotti Made in Italy registra una forte impennata merito dell percezione dei consumatori indiani in relazione ai beni provenienti dal Bel Paese.
In generale il Made in Italy è sempre più richiesto dai paesi emergenti avanzati: stando alle previsioni l’export verso questi paesi crescerà ad un tasso annuo superiore al 9%, ovvero di tre punti percentuali in più rispetto alla performance attesa verso i mercati di destinazione più tradizionali.
I rapporti commerciali bilaterali tra Italia e India sono in continua espansione e in questo frangente diventa rilevante anche la percezione del prodotto italiano da parte dei consumatori indiani. È possibile infatti notare una maggiore attenzione prestata dagli indiani per il segmento lusso/moda: stando alle previsioni della Fondazione Altagamma, i marchi italiani di lusso presenti in India dovrebbero passare dagli attuali 30 a circa 200 nell’arco dei prossimi dieci anni. Il prodotto italiano è percepito come sinonimo di qualità e di moda, e per questo motivo risulta essere particolarmente apprezzato dalla fascia alta e medio-alta del mercato.
Le possibilità per il comparto del lusso e della moda Made in Italy sembrano dunque essere molto interessanti, anche se le barriere tariffarie particolarmente elevate (circa il 40% per il segmento lusso) spingono i consumatori indiani ad acquistare i prodotti nelle vicine e più competitive piazze mediorientali (soprattutto Abu Dhabi e Dubai); a questa problematica si aggiungono l’elevato costo degli spazi commerciali e le restrizioni agli investimenti diretti che vietano una partecipazione superiore al 51% per i punti vendita monomarca.

martedì 22 novembre 2011

Nuova autostrada a quattro corsie

La Commissione di Gabinetto per le Infrastrutture ha annunciato la realizzazione di un’autostrada a 4 corsie in Andhra Pradesh.

Nell’ambito dei progetti destinati a migliorare il sistema delle infrastrutture indiane è stato approvato dalla Commissione di Gabinetto per le Infrastrutture il progetto riguardante la realizzazione di una nuova autostrada nazionale a quattro corsie in Andhra Pradesh nel tratto tra la città di Vijayawada e la città portuale di Milichipatnam per un costo complessivo pari a 110 milioni di Euro, di cui 4,5 milioni destinati ad essere impiegati per l’acquisizione del terreno, il risanamento e la fase pre-costruzione. La lunghezza totale del progetto sarà di 64,6 chilometri ed è previsto un periodo di concessione di vent’anni, compresi due anni per la fase di costruzione.
L’autostrada permetterà di collegare le città di Vijayawada e Machilipatnam e quindi di ridurre notevolmente il traffico e il costo del viaggio; inoltre si prevede che i lavori creeranno numerosi posti di lavoro per la popolazione locale durante la fase di implementazione degli stessi.
Un nuovo passo in avanti per un Paese intenzionato a sopperire alle gravi mancanze presenti allo stato attuale nelle infrastrutture.

lunedì 21 novembre 2011

PSA in Gujarat

Produrre 170mila auto l’anno a partire dal 2014: questo è l’obiettivo di Psa in India.

La francese Psa ha inaugurato da poco il cantiere di Sanand nello Stato del Gujarat, un polo produttivo che stando a quanto dichiarato dalla società si prepara a produrre 170mila auto l’anno a partire dal 2014. Il sito produttivo, che si estende su una superficie di 240 ettari e comprende anche una parte destinata ai fornitori, richiederà un investimento nei prossimi due anni pari a 650 milioni di euro e comporterà la creazione di 5.000 posti di lavoro, tanto che lo Stato del Gujarat e Peugeot hanno deciso di dar vita ad un Istituto per lo sviluppo delle competenze sull’automotive. Lo Stato del Gujarat infatti si candida a diventare il nuovo polo automobilistico indiano dopo Pune e Chennai e numerose aziende importanti sono già presenti, come Ford e, secondo indiscrezioni, Suzuki, che sarebbe alla ricerca di un secondo stabilimento oltre a quello di Nuova Delhi.
Il Primo Ministro dello Stato, Shri Narendta Modi, ha dichiarato: “Il Gujarat oggi diventa un polo automobilistico di valenza mondiale, e mi rallegro che Peugeot ne faccia parte”, mentre Vicent Rambaud, direttore generale del Gruppo Psa ha commentato “Psa si espande insieme a voi e metterà a disposizione la sua passione, il suo know how e la sua tecnologia dell’India e di tutti quelli che l’aiuteranno a centrare i traguardi che si è prefissata”.

venerdì 18 novembre 2011

La National Highway Authority

Il settore delle autostrade indiano in piena espansione.

Iniziati alla fine degli anni Novanta per ovviare alla scarsa qualità della manutenzione, i lavori per migliorare la situazione delle autostrade indiane proseguono con l’obiettivo di realizzare e/o riabilitare 54mila chilometri di autostrade per un investimento complessivo di oltre 60 miliardi di dollari. Il programma pluriennale tracciato dal Governo di Nuova Delhi vent’anni fa e denominato National Highways Development Programme (NHDP), mira a sviluppare maggiormente e apportare miglioramenti alle autostrade del Paese asiatico, che presentano un’estensione di 71mila chilometri, dei quali il 20% a quattro corsie, il 50% a due ed infine il 30% a corsia singola.
La realizzazione del piano, affidata alla National Highway Authority of India, un’apposita agenzia, prevede fra l’altro la costruzione di 5.600 chilometri di autostrade a sei corsie, 24.700 chilometri a quattro corsie e il raddoppio di 20mila chilometri a corsia singola.
Si stima che ad oggi siano stati ultimati circa 15.000 chilometri, mentre più di 10mila sarebbero in fase di costruzione. Tra i progetti più rilevanti , il cosiddetto “Quadrilatero d’Oro”, che collega Delhi, Mumbai, Kolkata, Chennai e Bangalore con autostrade a sei corsie.

giovedì 17 novembre 2011

Più progetti in PPP e un nuovo Fondo

Il Governo di Nuova Delhi ha annunciato la creazione di un Fondo per i finanziamenti e l’elaborazione di vari progetti in PPP.

Creata in India un’istituzione preposta a contribuire alla copertura dei prestiti a lungo termine fino al 20% del costo capitale per progetti infrastrutturali, l’India Infrastructure Finance Company. Oltre a questa misura, il Governo Indiano ha dimostrato interesse nella promozione di forme di coordinamento con i Governi dei singoli Stati al fine di favorire il ricorso a formule PPP anche a livello locale e si è impegnato nell’elaborazione di nuovi modelli PPP che rendano i concessionari più responsabili e coinvolti.
Il Ministro per i Trasporti su Strada ha inoltre annunciato che progetti in PPP per la realizzazione di 4.600 km di autostrade per uno stanziamento complessivo di oltre tre miliardi di Euro, sono già stati assegnati nell’anno fiscale corrente, anche se le difficoltà non mancano vista la mancanza di maestranze qualificate, le problematiche relative alla qualità delle opere realizzate, i problemi legati alla sicurezza stradale, gli ostacoli riscontrati nell’acquisizione/espropriazione dei terreni e nella capacità di garantire una manutenzione adeguata.

mercoledì 16 novembre 2011

Australia e India

La Premier australiana Julia Gillard ha annunciato la possibilità di rivedere il divieto di vendere uranio al Subcontinente Indiano.

Dopo il bando deciso nel 1998 dal precedente Governo conservatore di John Howard in seguito ai test atomici militari compiuti dall’India, l’annuncio della leader laburista Julia Gillard intenzionata a ricominciare a vendere uranio al Paese asiatico, suscita non pochi dubbi. L’India, infatti , insieme a Israele e Pakistan, rappresenta uno dei tre Paesi che, pur possedendo armamenti nucleari, non ha mai firmato il Trattato di non proliferazione e non ha mai consentito l’accesso agli ispettori dell’Agenzia atomica internazionale all’interno dei suoi impianti nucleari.
Stando a quanto affermato dalla Premier australiana, “L’India è uno dei nostri vicini. Da molto tempo è un partner. E’ la più grande democrazia del mondo. Cresce a un tasso dell’8 per cento l’anno. Eppure la trattiamo in modo diverso dagli altri paesi: non vendiamo uranio all’India per scopi pacifici, mentre le nostre linee guida ci consentono di esportare uranio alla Cina, agli Stati Uniti, al Giappone”. Con queste parole la leader laburista ha voluto sottolineare il fatto che è ormai giunto il momento di cambiare direzione e di vendere uranio anche all’India, visto e considerato che l’Australia rappresenta uno dei più grandi produttori mondiali di uranio. La stessa ha aggiunto che “Dobbiamo ovviamente aspettarci dall’India le stesse condizioni che chiediamo agli altri paesi in cui esportiamo uranio – stretto rispetto delle linee guida dell’ Aiea e forti accordi bilaterali di trasparenza che ci forniscano adeguate garanzie sul fatto che il nostro uranio servirà solo per scopi pacifici”.

martedì 15 novembre 2011

I macchinari per l’edilizia

Con una crescita costante nel periodo 2005-2008, l’import indiano di macchinari da costruzione dall’estero attira l’attenzione degli investitori italiani.

Il mercato dei macchinari da costruzione ha raggiunto nel 2011 il valore complessivo di 2,3 miliardi di Euro, destinati a diventare 13 miliardi entro il 2015. Negli ultimi cinque anni l’import di macchinari da costruzione ha subito un’impennata, ed in particolare la domanda si è concentrata e si concentra tuttora sui macchinari per il movimento terra per il 68% e sui macchinari per la movimentazione per il 13%. Se si considera qual è stata la spesa per i macchinari da costruzione rispetto a quanto è stato allocato nel periodo 2007-2012 per i settori costruzione di strade ed energia, è possibile notare che questa ha raggiunto una percentuale notevole: il 21% del totale.
Il mercato è dominato quasi interamente dalle grandi aziende locali, come BEML, JCB India, Action Construction Equipment, TRF, Gujarat Apollo Industries, Eimco Elecon, L&T Komatsu, Mcnally Bharat Engineering e Elecon Engineering, mentre solo il 10% viene generato da imprese che rientrano nel settore non-organizzato.
Dal punto di vista dell’Italia, il Bel Paese rappresenta il primo esportatore in India sia per quanto riguarda le macchine utensili da perforazione, alesatura o fresatura per la rimozione di minerali (con un quota di mercato pari al 23,6%) sia per le livellatrici, regolatrici, escavatori, macchinari per estrazione, alesatrici per terreni o minerali (con una quota del 27,8%).
Un mercato da non perdere di vista per le aziende italiane.

lunedì 14 novembre 2011

Princess Yachts sbarca in India

Con l’obiettivo di costruire cinque nuove navi di lusso in India, la Princess Yachts fa il suo ingresso nel mercato del Paese asiatico.

Azienda leader nella produzione di imbarcazioni e parte del Gruppo Louis Vuitton Moet Hennessey, la Princess Yachts ha annunciato il suo ingresso nel Paese dell’Elefante allo scopo di realizzare cinque nuove navi di lusso nel corso del 2012 il cui costo sarà determinato dalle dimensioni dei mezzi oggetto del piano.
Bill Barrow, manager delle vendite, ha dichiarato che per il successo dell’operazione sarà determinante la collaborazione con Navnit, una compagnia nota per i motori nautici, che permetterà di incrementare fin dall’inizio le cessioni. Lo stesso Barrow non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla questione legata al fatto che la decisione adottata dalla società sia in qualche modo determinata dal fatto che tanto il mercato europeo quanto quello degli Stati Uniti stanno vivendo in questo momento un periodo di forte rallentamento, mentre il mercato indiano risulta essere in piena espansione.
Allo stesso tempo la società, con sede nel Regno Unito, sta pianificando la realizzazione di un’altra imbarcazione di lusso, di dimensioni più piccole rispetto a quelle costruite in India, in modo tale da allargare il numero di possibili acquirenti in tutto il mondo e raggiungere quindi una fascia più ampia del mercato offrendo un prodotto a dei prezzi più contenuti.

venerdì 11 novembre 2011

I rifiuti solidi urbani

Con un tasso di crescita annuo pari al 5%, la generazione di rifiuti solidi urbani e la loro gestione rappresenta una priorità per il Governo Indiano.

Ogni giorno in India si producono 170.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani: un numero destinato a crescere del 5% su base annua. In media gli enti locali investono tra gli 8 e i 25 Euro per le fasi di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento di una sola tonnellata e tra le tecnologie più utilizzate tanto per la gestione quanto per lo smaltimento dei rifiuti, si possono considerare la biometanazione, il compostaggio e l’incinerazione di pellet di combustibili derivanti da rifiuti per energia.
Un settore che rappresenta notevoli opportunità per le imprese italiane che si occupano principalmente dello sviluppo di tecnologie, procedimenti e servizi idonei per il processo di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, oltre che per il loro trattamento e riciclaggio. Al momento i principali problemi sono dovuti alla mancanza di pianificazione e di standard specifici con riguardo alla pulizia stradale, alla mancanza di centri di raccolta, alla presenza di camion aperti a carico manuale, alla quasi totale assenza di una fase di trattamento dei rifiuti prima del loro arrivo in discarica ed infine all’impossibilità di raccogliere i rifiuti prodotti negli slum a causa dell’elevata densità abitativa.
Proprio al fine di ovviare a tali problemi, il Governo di Nuova Delhi ha deciso di stanziare, per il periodo 2007/2012, investimenti per un valore complessivo pari a 350 milioni di Euro.

giovedì 10 novembre 2011

Il settore della meccanica strumentale

Grandi opportunità per le imprese italiane attive nel settore della meccanica strumentale: la crescita di macchine utensili prevista in India si aggira intorno al 10/15%.

Anche se il fabbisogno del Paese dipenderà fortemente dall’espansione e dallo sviluppo dei settori maggiormente coinvolti (automobili, treni, difesa, aerospaziale,…), stando alle stime la domanda indiana di macchine utensili dovrebbe aumentare del 10/15%, per un valore complessivo di 8,300 milioni di Euro.
Un dato sicuramente rilevante tenendo conto del fatto che negli ultimi cinque anni le importazioni indiane legate alla meccanica strumentale sono cresciute del 32%, passando da 4 a 5,3 miliardi di dollari. Scendendo nel dettaglio se paragonati con i dati relativi al biennio 2009-2010, i settori maggiormente coinvolti da questo boom nel periodo 2010-2011 sono stati quelli della lavorazione della ceramica (+170%), della pelletteria e conceria (+63%), dell’industria tessile (+113%) e della stampa e rilegatura (+120%). A tale proposito è opportuno ricordare che l’Italia rappresenta il primo esportatore in India sia per quanto riguarda i macchinari per la pelletteria e conceria (con una quota di mercato pari al 47%), sia per quelli impiegati per la lavorazione della ceramica (44% del mercato) e si posiziona tra i principali esportatori di macchinari per la lavorazione dei metalli (22%).
Al fine di favorire l’espansione dell’Industria Pesante il Governo sta varando misure volte ad eliminare i dazi alle importazioni per prodotti/componenti specifiche, incentivare le joint venture con transfer tecnologico, creare collaborazioni con centri di ricerca stranieri e proporre Partnership Pubblico-Private.

mercoledì 9 novembre 2011

L’India e la trasformazione alimentare

Il Governo indiano annuncia misure volte ad aumentare il livello di trasformazione dei prodotti deperibili dall’attuale 6% al 20%.

L’India rappresenta il primo produttore a livello mondiale di latte (90 milioni di tonnellate all’anno di latticini prodotti), il Paese con il più alto numero di capi di bestiame, il secondo per quanto riguarda la produzione di frutta e verdura e uno dei primi cinque produttori al mondo per riso, tè, caffè, tabacco, spezie e zucchero.
Proprio per questo motivo e alla luce del fatto che il settore agricolo, pur impiegando circa il 60% della forza lavoro indiana, costituisce solo il 16% del Pil del Paese, il Governo di Nuova Delhi ha annunciato l’adozione di politiche volte ad aumentare il livello di trasformazione dei prodotti deperibili, ad innalzare il valore aggiunto dall’attuale 20 al 35% con l’obiettivo di passare dall’1,6% al 3% della quota di mercato globale.
Nel dettaglio, allo stato attuale, il Paese asiatico trasforma solo il 6% del pollame, il 2,2% della produzione di frutta e verdura, il 20% della carne di bufalo, il 26% dei prodotti ittici e il 35% della produzione di latte con una conseguente perdita annuale a livello di prodotti pari a 10 miliardi. I problemi principali sono dovuti all’inefficienza della supply chain, alle carenze a livello infrastrutturale e tecnologico e all’arretratezza dei sistemi di immagazzinamento e di attrezzature per la catena del freddo.
Tra le misure che verranno introdotte dal Governo rientrano esenzioni e riduzioni delle imposte doganali e delle accise su alcune categorie di prodotti, l’istituzione di trenta Zone Economiche Speciali dedicate alla trasformazione alimentare e la creazione di un “Food-Park” all’interno di ciascuno Stato.
Un impegno significativo visto e considerato che, stando alle previsioni, il settore della trasformazione alimentare crescerà nei prossimi tre anni fino a raggiungere i 220 miliardi di euro.

martedì 8 novembre 2011

IDE per 60 miliardi di Euro

Da una ricerca condotta da Morgan Stanley si stima che nei prossimi 1-2 anni il Subcontinente Indiano attirerà IDE per un valore complessivo pari a 60 miliardi di Euro.

Secondo quanto riportato all’interno di un report realizzato da Morgan Stanley, il valore complessivo degli Investimenti Diretti Esteri in India potrebbe raggiungere il traguardo dei sessanta miliardi di euro entro il 2014. Si tratta di una cifra emersa da un sondaggio realizzato dalla stessa Morgan Stanley grazie alla collaborazione di oltre 1.700 aziende internazionali: stando alle dichiarazioni fornite, il 20% delle società intervistate ha già investito nel Subcontinente indiano circa 60 miliardi di Euro, ovvero il 53% degli IDE totali registrati nel Paese. L’analisi ha altresì rivelato che 59 nuove aziende starebbero progettando di effettuare nuovi investimenti nel Paese dell’Elefante, mentre 67 compagnie già attive nel Paese con importanti operazioni non avrebbero più intenzione di investire in India.
Secondo Ridham Desal, Direttore di India Research presso Morgan Stanley, “I risultati della ricerca dimostrano che aziende internazionali considerano il mercato indiano come ricco di opportunità, e la loro volontà di investimento verso l’India sta aumentando , nonostante esistano ancora percezioni negative rispetto alle difficoltà nelle infrastrutture”.
Se si considera che negli ultimi due anni il totale degli Investimenti Diretti Esteri in India ha raggiunto la soglia dei 35 miliardi di Euro, le previsioni pubblicate da Morgan Stanley potrebbero rivelarsi estremamente importanti per l’economia indiana e per l’intero assetto economico internazionale.

lunedì 7 novembre 2011

L’Italia mira alle infrastrutture indiane

Alla luce del piano infrastrutturale da 1.018 miliardi di dollari, anche l’Italia focalizza la propria attenzione sulle enormi possibilità offerte dal megapiano di modernizzazione annunciato dal Governo di Nuova Delhi.

Il piano di infrastrutture annunciato dal Governo indiano in programma per il quinquennio 2012-2017, che prevede investimenti pari a 1.018 miliardi di dollari, cattura l’attenzione degli imprenditori italiani visto che si stima una crescita dal 40 al 50% della percentuale di spesa affidata al settore privato. Stando alle parole di Cesare Trevisani, vicepresidente di Confindustria per le Infrastrutture, “Bisogna approfittare della situazione e sperare che il sistema finanziario ci assista in un momento difficile per l’eurozona”; se infatti nel corso dell’ultimo decennio il Subcontinente Indiano si è dotato di infrastrutture di bassa qualità, la decisione intrapresa da Nuova Delhi apre la strada ad un salto di qualità nelle costruzioni che verranno realizzate e in quelle già esistenti offrendo numerose opportunità alle imprese italiane intenzionate a sfruttarle. Sempre secondo Trevisani, “Sistemi produttivi, gestione del traffico e dei rifiuti, potabilizzazione dell’acqua sono settori che contribuiscono alla maggiore qualità infrastrutturale e dei quali in India c’è grande bisogno”. Oltre alla volontà di creare un collegamento tra il mondo imprenditoriale italiano e il bisogno indiano nel settore delle costruzioni, nella lista delle collaborazioni da discutere appaiono inoltre il progetto per la costruzione di una città ideale ecosostenibile e un miglior rapporto tra le università del Subcontinente e quelle del Bel Paese con l’obiettivo di sviluppare idee nel campo della mobilità e delle infrastrutture urbanistiche.

venerdì 4 novembre 2011

Rinnovabili: investimenti per 260 milioni di euro

Merito delle recenti politiche portate avanti dal Governo indiano, gli investimenti in tecnologia toccano quota 260 milioni di euro nel trimestre luglio-settembre 2011.

Le politiche e gli incentivi promossi dal Governo di Nuova Delhi rivelano ancora una volta la volontà espressa in più occasioni di favorire lo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale. Stando ai dati forniti da Venture Intelligence, un servizio di ricerca specializzato in private equity, acquisizioni e fusioni, nel corso degli ultimi mesi il numero di investimenti rivolti al settore delle tecnologie pulite ha subito un’impennata: nel dettaglio, se si considera il trimestre Gennaio-Marzo 2011 sono stati cinque gli accordi siglati in tale contesto, da Aprile a Giugno dieci e, infine, da Luglio a Settembre quattordici. Con particolare riferimento a quest’ultimo periodo, il valore complessivo degli investimenti ha sfiorato i 260 milioni di euro, contro i 126 registrati nello stesso arco temporale l’anno scorso.
Tra le operazioni più importanti si possono considerare la joint venture tra la Suryachakra Power Corporation, American Bio Fonti Inc e Environmental Energy Finance Corporation Inc. USA, con l’obiettivo di sviluppare progetti di energia rinnovabile in India per 500 MW, gli investimenti di Goldman Sachs nello start-up di ReNew Wind Power per 146 milioni di euro, di Clean Energy, IDFC Project Equity e Baring India.

giovedì 3 novembre 2011

L’ICRA pubblica i dati relativi al mercato del pollame indiano

Con un tasso di crescita annuo dell’8/10% registrato negli ultimi dieci anni, l’industria indiana del pollame continua a crescere a ritmi straordinari.

Stando ai dati contenuti all’interno del nuovo report pubblicato dall’Investment Information and Credit Rating Agency of India Limited (ICRA), il Subcontinente Indiano rappresenta ormai il quarto produttore di carne di pollo a livello mondiale (con una produzione di 2,9 milioni di tonnellate all’anno) e il terzo per la produzione di uova (pari a 57 miliardi di unità annue) preceduto da Stati Uniti e Cina. Se si osserva infatti l’evoluzione dell’industria indiana del pollame, è possibile notare come questa nell’arco degli ultimi vent’anni, si sia trasformata da un’attività secondaria ed arretrata, ad un mercato con un valore di 6,7 miliardi di euro grazie alla presenza di importanti operatori che si sono dimostrati capaci di implementare con successo l’avicoltura su larga scala.
Anche se la produzione indiana resta ancora piuttosto circoscritta alla parte meridionale del Paese e al nord dello Stato del Maharastra, anche altri Stati hanno cominciato ad investire nel settore alla luce dell’aumento del 15% registrato negli ultimi tre anni dal settore del pollame indiano e una previsione di crescita nel medio-lungo termine del 15/18% per quanto riguarda la domanda di carne di pollo e del 5/7% della domanda di uova da tavola.

mercoledì 2 novembre 2011

Interscambio Italia-India: da 7,2 a 15 mld entro il 2015

Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, nel corso della prima giornata della 4a missione imprenditoriale in India, ha annunciato l’obiettivo di incrementare l’interscambio tra i due Paesi.

Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, durante il primo giorno della 4a Missione Economica italiana in India (31 ottobre - 3 novembre) organizzata dal suo ministero e da quello degli Affari esteri, con Confindustria, Abi e Unioncamere, ha reso noto l’intento di portare l’interscambio tra l’Italia e il Subcontinente dagli attuali 7,2 miliardi di euro a 15 entro il 2015.
Sono già 400 le imprese italiane che operano in India in settori quali l’automotive, la moda, l’energia e l’elettronica. Tuttavia, Romani ha sostenuto che esistono le basi per una più intensa collaborazione tra i due Paesi, i quali, anche se su scale diverse, condividono la stessa struttura produttiva. Inoltre, il ministro ha dichiarato: “la differenza tra Est e Ovest è scomparsa e l’India non può più essere considerato un Paese di delocalizzazione ma un partner industrializzato, la nona economia mondiale che aspira a diventare la terza nel 2020, la seconda nel 2050”.
Paolo Zegna, vicepresidente di Confindustria, ha affermato che la vera sfida per le Pmi italiane consiste nell’iniziare a produrre per vendere sul mercato locale, i cui consumi rappresentano il 64% del Pil nazionale, “quando poi le barriere tariffarie e non tariffarie diminuiranno e si alzerà il livello di qualità richiesto sui prodotti e anche il reddito dei possibili consumatori, allora si apriranno le porte per il vero made in Italy”.
Zegna ha poi ricordato che è necessario capire quali sono i settori sui quali è possibile essere competitivi, quest’ultima missione è infatti focalizzata su pochi settori specifici: automotive, energie rinnovabili, infrastrutture e meccanica (voce principale dell’export italiano verso il Subcontinente).