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mercoledì 2 novembre 2011

Interscambio Italia-India: da 7,2 a 15 mld entro il 2015

Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, nel corso della prima giornata della 4a missione imprenditoriale in India, ha annunciato l’obiettivo di incrementare l’interscambio tra i due Paesi.

Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, durante il primo giorno della 4a Missione Economica italiana in India (31 ottobre - 3 novembre) organizzata dal suo ministero e da quello degli Affari esteri, con Confindustria, Abi e Unioncamere, ha reso noto l’intento di portare l’interscambio tra l’Italia e il Subcontinente dagli attuali 7,2 miliardi di euro a 15 entro il 2015.
Sono già 400 le imprese italiane che operano in India in settori quali l’automotive, la moda, l’energia e l’elettronica. Tuttavia, Romani ha sostenuto che esistono le basi per una più intensa collaborazione tra i due Paesi, i quali, anche se su scale diverse, condividono la stessa struttura produttiva. Inoltre, il ministro ha dichiarato: “la differenza tra Est e Ovest è scomparsa e l’India non può più essere considerato un Paese di delocalizzazione ma un partner industrializzato, la nona economia mondiale che aspira a diventare la terza nel 2020, la seconda nel 2050”.
Paolo Zegna, vicepresidente di Confindustria, ha affermato che la vera sfida per le Pmi italiane consiste nell’iniziare a produrre per vendere sul mercato locale, i cui consumi rappresentano il 64% del Pil nazionale, “quando poi le barriere tariffarie e non tariffarie diminuiranno e si alzerà il livello di qualità richiesto sui prodotti e anche il reddito dei possibili consumatori, allora si apriranno le porte per il vero made in Italy”.
Zegna ha poi ricordato che è necessario capire quali sono i settori sui quali è possibile essere competitivi, quest’ultima missione è infatti focalizzata su pochi settori specifici: automotive, energie rinnovabili, infrastrutture e meccanica (voce principale dell’export italiano verso il Subcontinente).

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