Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

martedì 31 gennaio 2012

L’imperativo è crescere

L’India dimostra ancora una volta la sua determinazione nel voler continuare a crescere.

La Reserve Bank rivede al ribasso il tasso di crescita dell’India, stimato inizialmente del 7,6% e previsto ora del 7%, percentuale che rappresenta anche l’andamento dell’inflazione che sembra concedere una tregua dopo l’aumento vertiginoso dei prezzi registrato nel mese scorso.
Stando a quanto dichiarato dalla Banca Centrale Indiana in una nota del Governatore Duvvuri Subbarao, “La politica monetaria ha spostato su "crescita" l'equilibrio crescita-inflazione assicurando al tempo stesso di contenere le pressioni inflazionistiche”. Si tratta di una dichiarazione avvenuta proprio nel momento in cui per la prima volta dal 2009 la riserva minima obbligatoria delle banche è stata ridotta dal 6 al 5,5%, permettendo in questo modo di disporre di 320 miliardi di rupie (circa 6,4 miliardi di dollari) di liquidità per i creditori.
Dopo i tredici rialzi decisi tra il mese di marzo 2010 e il mese di ottobre 2011, la Reserve Bank ha inoltre annunciato una possibile diminuzione dei tassi di interesse in futuro, una decisione che potrebbe essere adottata al fine di combattere il rallentamento della crescita del gigante asiatico, ma che il Governatore definisce “prematura”. Secondo quest’ultimo infatti il Governo di Nuova Delhi dovrebbe intervenire al fine di rafforzare la disciplina fiscale senza la quale «la Reserve Bank dovrà frenare sulla sua risposta al rallentamento dei consumi privati e della spesa in investimenti». Allo stesso modo anche il Presidente del Consiglio Economico Consultivo del Primo Ministro,
Chakravarthy Rangarajan, ha sottolineato la necessità da parte della Banca Centrale di attendere segnali più forti di un allentamento dell’inflazione prima di decidere di diminuire i tassi di interesse. Il tasso di inflazione risulta essere ancora fortemente vincolato ai prezzi del petrolio, al deprezzamento della rupia con l’impatto sulle importazioni e al deficit fiscale.

lunedì 30 gennaio 2012

Cindia: possibile battuta d’arresto?

Di fronte alla profonda crisi che sta subendo l’Europa e più in generale il mondo occidentale, gli studiosi si chiedono se i giganti asiatici potranno continuare a crescere.

Cina e India si preparano a crescere nei prossimi anni rispettivamente dell’8% e del 7%, ma la crisi economica e finanziaria che ha colpito i Paesi occidentali potrebbe avere delle ripercussioni importanti anche sulle economie asiatiche secondo gli studiosi.
Stando a quanto dichiarato dal Presidente di Boston Consulting Group, Sinha Janmejaya, nei prossimi nove anni verranno fondate 3.500 nuove imprese miliardarie e “saranno tutte asiatiche”; Rahul Bajai, pilastro dell’industria familiare indiana ha commentato a tal proposito “ […] se la crisi europea si aggrava è impossibile non essere contagiati. Niente è impossibile nei prossimi tre anni: potremmo crescere solo del 6%. […]Per noi un punto è il disastro: il Paese non può finanziare il suo piano d'inclusione sociale e il Governo non fa le riforme”.
Adi Godrej, Presidente di un conglomerato familiare gigantesco che si occupa principalmente dei beni di consumo, interrogato sulla possibilità di subire una battuta d’arresto a causa della diminuzione della domanda europea, come si prevede avverrà in Cina, ha dichiarato: "Noi non abbiamo gli stessi timori, il nostro sistema è fondato sui consumi interni, l'80% della nostra economia. Sì, abbiamo dei problemi ma vedo già segni di ripresa dappertutto. […]Noi indiani ci definiamo 10 più 10: cresciamo di 10 volte ogni 10 anni. Non dobbiamo farci condizionare dai cicli economici che quando sono negativi, per noi sono sempre molto brevi". Una visione positiva, che però secondo gli studiosi non tiene conto del fatto che l’India presenta un deficit pesante (il 5% del PIL), non potrebbe contare sul mercato interno per mantenere elevato il tasso di crescita visto che lo sta già sfruttando, è caratterizzata da un sistema politico caotico e paralizzato e dalla presenza di 750 milioni di elettori.

venerdì 27 gennaio 2012

Magneti Marelli e Talbros Automotive

Operativa dal prossimo aprile la joint venture tra Magneti Marelli e Talbros Automotive.

La joint venture siglata in India lo scorso 17 novembre tra Magneti Marelli e Talbros Automotive Components Limited nel settore delle sospensioni dovrebbe diventare operativa a partire dal prossimo aprile. È quanto riportato da un comunicato stampa che spiega nel dettaglio i termini dell’operazione: si tratta di una joint venture al 50% nell’ambito dei moduli e dei sistemi per le sospensioni automotive, tra cui bracci oscillanti anteriori, montanti, assali anteriori e posteriori per applicazioni automobilistiche, che opererà a Faridabad nello Stato di Haryana. La JV si occuperà inoltre di progettare e realizzare sistemi di sospensioni completi per gli Original Equipment Manufacturers.
Il CEO Di Magneti Marelli, Eugenio Razelli, ha dichiarato in proposito: “La JV con Talbros ci permette di estendere ulteriormente e rendere ancora più marcata la nostra presenza in India, integrando un settore d’attività- come quello delle sospensioni- in cui possediamo un konw-how consolidato ed esperienza industriale di lungo corso. Anche in questa occasione abbiamo messo in pratica la nostra strategia di stipulare partnership con aziende indiane leader, che finora ha portato ottimi risultati nel processo di localizzazione di Magneti Marelli nel Paese e che ci consente di portare valore aggiunto ai clienti locali e ai principali carmaker internazionali presenti in India”.
L’Amministratore Delegato e Vice Presidente di Talbros ACL ha commentato: “Si tratta di un progetto di grande rilevanza per gli azionisti della Società, che farà nascere un produttore specializzato in sospensioni con un immenso potenziale di crescita. La conoscenza del mercato indiano propria di Talbros e la base di clienti già esistente entreranno in sinergia con la tecnologia all’avanguardia e le competenze internazionali di Magneti Marelli per dare origine a una joint venture di enorme valore”.

giovedì 26 gennaio 2012

L’import di vino

L’India ha deciso di abbassare i dazi sull’import di vino: una grande occasione per il vino italiano.

Come riportato da Winenews, il Governo di Nuova Delhi avrebbe deciso di abbassare i dazi previsti per l’importazione di vino imponendo regimi diversi in base al prezzo. Una notizia molto importante per i produttori italiani, che fino a questo momento erano stati fortemente ostacolati da un livello di dazi pari al 150%.
Con più di un miliardo di abitanti e una crescita del PIL del 7,7% registrata nel 2011, il Subcontinente indiano rappresenta il gigante di una domanda sempre più alimentata dal consolidamento di una classe media attratta dallo stile di vita occidentale e , di conseguenza, dalle eccellenze dei vini italiani e francesi.
Secondo l’analisi condotta da Winenews, il percorso di diminuzione dei dazi sarà graduale e, da qui ai prossimi tre anni, sarà possibile arrivare ad una riduzione sostanziale della tassazione sul vino importato (si stima intorno al 40%). Nel dettaglio saranno due i regimi fiscali applicati: il primo relativo al vino venduto ad un prezzo superiore ai 34-35 Euro per cassa, che scenderà dal 150% al 40%; il secondo riguardante i vini con un prezzo compreso tra i 20-21 ed i 34-35 Euro per cassa, che passerà dal 150% al 60%. Sui vini con un prezzo inferiore ai 20 Euro continuerà ad essere applicata una tassazione del 150%.
Uno scenario ottimale per il vino Made in Italy caratterizzato da un’elevata qualità e quindi da una fascia di prezzo superiore rispetto ad altri Paesi.

mercoledì 25 gennaio 2012

L’Università Bocconi arriva in India

L’Università Bocconi di Milano ha annunciato l’apertura di una School of Business in India.

Tenuti conto della crescente importanza del mercato educativo e del lavoro, l’Università Bocconi di Milano ha deciso di aprire una School of Business a Mumbai, un punto cruciale se si considera l’offerta post-universitaria altamente qualificata offerta dall’Università milanese.
L’immatricolazione al programma biennale è stata avviata proprio nel corso del mese di gennaio per 120 studenti indiani, mentre è previsto per luglio l’inizio del primo anno accademico. Nel dettaglio il Post Graduate Programme in Business sarà caratterizzato da una parte accademica ed una più propriamente operativa: mentre la prima parte sarà curata dal corpo accademico della Bocconi con il supporto di docenti indiani, la seconda comprenderà tra l’altro un soggiorno presso una delle cinque università già associate all’iniziativa e presenti in America e in Asia, oltre ad un semestre di scambio presso la sede milanese della Bocconi, per concludersi con un periodo di internato in una organizzazione produttiva privata.
Invitato alla presentazione dell’iniziativa, il Console Generale Giampaolo Cutillo ha evidenziato come in India siano già attive numerose collaborazioni tra le università locali e quelle straniere, soprattutto con i paesi anglo-sassoni e di lingua inglese; il Console ha inoltre sottolineato l’importanza del progetto anche per le imprese italiane presenti nel Paese asiatico.

martedì 24 gennaio 2012

Svolta nel settore del retail

Annunciata l’apertura del settore del retail monomarca agli investimenti stranieri.

Il Department of Industrial Policy & Promotion, il Ministero del Commercio e dell’Industria e il Governo di Nuova Delhi hanno annunciato formalmente la rimozione degli impedimenti previsti per gli investimenti stranieri nel settore del retail monomarca; stando infatti a quanto dichiarato per le imprese straniere sarà possibile apportare il 100% di IDE in questo settore.
Fino ad ora le imprese straniere potevano partecipare solo per il 51% ed erano soggette all’approvazione da parte del Governo: da questo momento invece, sempre dopo aver ottenuto il consenso da parte delle autorità governative, saranno permessi IDE fino al 100% nel settore, nel rispetto di alcune condizioni. In particolare i prodotti dovranno essere venduti a livello internazionale mantenendo lo stesso brand, il commercio dei cosiddetti “single brand product” riguarderà esclusivamente i prodotti che acquisiscono il marchio nella fase di produzione, l’investitore straniero dovrà essere anche il proprietario del marchio, le proposte che riguardano IDE superiori al 51% verranno accettate solo se almeno il 30% del valore dei prodotti venduti viene realizzato da industrie locali che abbiano investito al massimo un milione di dollari in stabilimenti e macchinari, ed infine ogni cambiamento a livello di categoria del prodotto e del prodotto stesso dovrà essere sottoposto ad una nuova autorizzazione da parte del Governo.
Il rispetto delle condizioni fissate verrà assicurato grazie ad un’autocertificazione dell’azienda, che sarà successivamente sottoposta ai controlli da parte dei revisori contabili previsti dalla legge.
Si tratta senza dubbio di una grande svolta per il Subcontinente indiano anche se l’obbligo di garantire che almeno il 30% del valore dei prodotti venga realizzato a livello locale, sembra essere una condizione troppo restrittiva. Va inoltre ricordato che se da un lato il Governo ha dimostrato di voler aprire il settore agli investimenti diretti esteri, dall’altro ha deciso di sospendere la proposta relativa alla possibilità di permettere il 51% di IDE nel retail multimarca.

lunedì 23 gennaio 2012

L’Italia Paese ospite alla Fiera del libro

L’Italia parteciperà alla Fiera Internazionale del Libro in programma a partire da domani nella città di Calcutta.

Al via a partire da domani la Kolkata Book Fair, la più importante fiera indiana del libro: il 24 gennaio aprirà infatti i battenti la fiera che si tiene ogni anno tra il mese di gennaio e febbraio a Kolkata, capitale culturale dell’India e sede delle principali università, oltre che centro storico legato alla produzione cinematografica. L’evento che attira ogni anno più di un milione di visitatori e genera un ricavato di circa due milioni di Euro relativo alla vendita di libri, si propone ogni anno di dedicare l’edizione ad un Paese ospite: dopo la presenza degli Stati Uniti nel 2011, l’edizione 2012 sarà dedicata all’Italia anche a seguito della partecipazione del Subcontinente indiano alla Fiera del Libro di Torino del 2010.
Tra gli scrittori italiani presenti alla manifestazione si possono ricordare Alessandro Baricco, Dacia Maraini e Beppe Severgnini, che saranno accompagnati da una delegazione di editori italiani che avranno modo di confrontarsi con la controparte indiana nel corso di alcuni incontri fissati.

venerdì 20 gennaio 2012

Auto : non solo low cost

L’India attira sempre più le case automobilistiche, ma non solo quelle low cost.

Non si tratta dei numeri che si stanno registrando in Cina, ma in modo analogo il mercato indiano dell’automobile è sempre più caratterizzato da una domanda crescente. Grazie alla nascita e al consolidamento della classe media infatti la richiesta di nuove immatricolazioni potrebbe raggiungere la soglia di quattro milioni entro il 2015.
Fondamentale allora l’Auto Expo 2012 che si è tenuto a Nuova Delhi dal 7 all’11 gennaio scorsi e che ha visto la partecipazione di 1.500 marchi provenienti da ventiquattro paesi diversi per un totale di 50 novità tra moto, veicoli commerciali, bus e auto. Ma la vera novità risiede nei marchi presenti: accanto alle note auto low cost, ha deciso di esporre per la prima volta anche Ferrari, simbolo per eccellenza del Made in Italy di qualità e brand sempre più considerato dall’élite indiana legata al mondo del lusso. L’altro brand italiano famoso nel mondo, FIAT, ha deciso invece di puntare sui giovani indiani metropolitani inaugurando in città un Café.
Un mercato da non perdere di vista per le grandi case automobilistiche che allo stato attuale non possono di certo contare sulla richiesta proveniente dai Paesi maturi.

giovedì 19 gennaio 2012

Il mondo degli scacchi

Il Times of India lancia l’idea di portare gli scacchi anche nelle università.

Dopo l’introduzione come disciplina in diverse scuole degli Stati del Tamil Nadu e del Gujarat e le voci riguardanti la possibile introduzione anche negli istituti del Karnataka, sembra che il ministro indiano stia pensando di introdurre gli scacchi nei curricula delle scuole primarie e secondarie.
Nel Paese del campione del mondo gli scacchi rappresentano una vera e propria passione, tanto che diversi studenti intervistati a tal proposito hanno indicato il gioco degli scacchi come un mezzo che permette di ragionare in modo molto più consapevole, di prendere decisioni e di ridurre i livelli di stress tra gli studenti. Allo stesso tempo gli studenti indiani hanno sottolineato il fatto che giocare agli scacchi potrebbe rappresentare una distrazione momentanea per i ragazzi costretti a lavorare al computer tutto il giorno. In tal senso si deve leggere la proposta lanciata dal Times of India e riguardante la possibilità di introdurre gli scacchi come disciplina obbligatoria anche nelle università al fine di aumentare la capacità di concentrazione e lo spirito competitivo.

mercoledì 18 gennaio 2012

Minaccia per i protagonisti del web

Il Ministero indiano delle Comunicazioni accusa i protagonisti del web.

Un vero e proprio assalto ai colossi del web: è quanto sta accadendo in India dove il Ministero delle Comunicazioni ha invitato i vertici dei giganti del web a presentarsi entro il prossimo 13 marzo per rispondere alle accuse di proliferazione online di materiale “osceno” e in contrasto con i principi religiosi. Il giudice di Nuova Delhi, Suresh Kaith, ha di fatto minacciato l’oscuramento dei siti web nel caso in cui non dovesse essere rimosso tutto il materiale ritenuto osceno e diffamatorio. Tra le aziende coinvolte spiccano Google, Microsoft, Facebook, Yahoo e molte altre: nel caso venissero accusate, i relativi dirigenti rischierebbero fino a sette anni di carcere e il pagamento di sanzioni pecuniarie elevate.
Si tratta di un atteggiamento già adottato in Cina e in Arabia Saudita, come ha ribadito la Corte indiana chiamata a giudicare la questione. Dal punto di vista pratico però si tratterebbe di una manovra molto difficile da attuare, visto che, come quanto dichiarato dai legali, sarebbe impossibile installare un meccanismo in grado di monitorare e rimuovere in modo automatico i contenuti offensivi dato il numero di internauti indiani, pari a oltre 110 milioni, e destinati a diventare entro il 2017 oltre 600 milioni.
Il legale di Google India ha dichiarato: “Non è umanamente possibile controllare internet. Miliardi di persone in tutto il mondo postano una quantità indefinita di materiale sui vari siti. Talvolta questi post possono risultare diffamatori o osceni, ma non possono essere controllati”.

martedì 17 gennaio 2012

La nuova Vespa

Presentata in India la nuova Vespa studiata appositamente per il mercato dell’Elefante.

Piaggio ha deciso di lanciare la nuova Vespa LX 125 in India in occasione dell’undicesima edizione dell’Auto Expo di Delhi: nel corso di quello che viene considerato il più grande salone automobilistico e motociclistico del continente asiatico e uno dei più importanti eventi a livello mondiale nel settore motoristico , Piaggio ha presentato un nuovo modello della Vespa, studiato e pensato esclusivamente per il mercato indiano. Si tratta infatti di un modello realizzato tenendo presente il livello delle infrastrutture scarso che caratterizza il Paese. La Vespa 125 è dotata di un motore 125cc 4 tempi a tre valvole e di un propulsore cd. ecofriendly sia a livello di emissioni gassose e sonore sia per quanto riguarda i livelli di consumo stimati intorno ai 60km con un litro di benzina.
Stando ai dati resi noti dal Gruppo Piaggio, la produzione della Vespa 125 inizierà nel corso del mese di marzo nel nuovo impianto di Baramati, caratterizzato da una capacità produttiva iniziale di 150.000 veicoli all’anno. Per quanto riguarda invece le vendite, queste inizieranno a partire dal mese di aprile grazie ad una rete di distributori presenti nelle 35 più importanti città dell’India.

lunedì 16 gennaio 2012

Rapporti India/Myanmar

Il Governo di Nuova Delhi finanzierà la costruzione di un porto nella città di Sittwe.

Al fine di rilanciare e rafforzare le relazioni politico-economiche tra India e Myanmar, il Governo di Nuova Delhi ha annunciato la sua partecipazione alla realizzazione di un grande porto nella città di Sittwe, capoluogo dello Stato Rakhine, nell’ovest del Paese. Stando alle informazioni fornite finora, l’impianto si affaccerà sul mare delle Andamane e verrà ultimato entro il 2013, per un costo complessivo di circa 136 milioni di dollari.
Per il Governo di Nayipydaw, la capitale della Birmania, si tratta di un grande cambiamento: in primis perché rappresenta una volontà di affrancamento dal primo partner commerciale del Paese, ovvero la Cina, volontà già manifestata dal Paese che a fine settembre aveva annunciato la decisione di interrompere la costruzione della diga di Myitsone, offrendo la possibilità di investire anche a Paesi come l’India, la Thailandia e Singapore; in secondo luogo perché il nuovo porto costituirà uno sbocco fondamentale per i commerci con l’India e con il Bangladesh.
La partecipazione alla costruzione del porto di Sittwe permetterà al Governo di Nuova Delhi di avvicinarsi ai progetti iniziati nell’area dalla Cina, come i gasdotti per il petrolio e il gas che si estenderanno dalla costa occidentale del Paese fino alla provincia cinese dello Yunnan. Inoltre in occasione dell’incontro avvenuto di recente tra il Premier indiano Monmohan Singh e il Presidente birmano Thein Sein, quest’ultimo ha annunciato la decisione di affidare all’India lo sfruttamento di una parte delle risorse naturali presenti nel sottosuolo al largo di Sittwe, iniziativa alla quale Nuova Delhi ha risposto con uno stanziamento di credito di 500 milioni di dollari.

venerdì 13 gennaio 2012

Il Thirty Meter Telescope

India e Cina parteciperanno alla costruzione del Thirty Meter Telescope mettendo a disposizione 1-1.2 miliardi di dollari.

India e Cina hanno deciso di partecipare alla costruzione del Thirty Meter Telescope, il telescopio di 30 metri che segnerà l’inizio di una nuova generazione di telescopi e che verrà ultimato tra la fine di questo decennio e l’inizio del prossimo. Il progetto, frutto del lavoro della TMT Observatory Corporation, una partnership tra il California Institute of Technology, la University of California e la Association of Canadian Universities for Research in Astronomy (ACURA), verrà costruito sulla sommità del monte Mauna Kea, alle isole Hawaii, a 4.050 metri di altitudine. Si tratta di un progetto completamente nuovo per i giganti asiatici che grazie alla collaborazione per i costi di produzione stimata in 1-1.2 miliardi di dollari, avranno la possibilità di far partecipare i loro scienziati.
Stando a quanto affermato da Shude Mao, professore di astrofisica del National Astronomical Observatories of China, "Questo rappresenterà un enorme salto in avanti per la comunità Cinese. […] La Cina è molto ambiziosa in termini di obbiettivi scientifici. Davvero vogliamo recuperare quanto più velocemente possiamo”.
Per quanto riguarda l’India, il professore dell’Istituto Indiano di Astrofisica, G.C. Anupama, ha sottolineato il fatto che al momento il telescopio più grande presente in India ha un diametro di soli due metri anche se gli scienziati stanno progettando un telescopio con un’apertura di quattro metri, quindi si tratta di un “enorme passo per noi passare da 4 metri a 30 metri. […] Porterà sicuramente la comunità astronomica dell'India a nuove cime”.

giovedì 12 gennaio 2012

Avanti, la nuova supercar

In occasione dell’evento Delhi Auto Expo 2012 è stata presentata la nuova Avanti.

Si chiama Avanti la nuova supercar disegnata e realizzata interamente in India, che è stata presentata nel corso dell’atteso Auto Delhi Expo 2012. Con un nome che rende omaggio alle note case automobilistiche italiane tanto ammirate nel Paese dell’Elefante, la nuova DC Design Avanti verrà immessa sul mercato con un prezzo iniziale di 43.500 dollari e, almeno nel primo periodo verranno prodotti in edizione limitata solo duecento esemplari all’anno, destinati comunque a diventare duemila in futuro.
Con una lunghezza di 4,63 metri, una larghezza di 1,96 metri, un’altezza di 1,21 metri e una velocità massima di 250 km/h, la supercar presentata dalla DC Design rappresenta la prima completamente progettata e costruita nel Paese asiatico che inizia ad interessarsi sempre più al settore automobilistico passando dalle auto lowcost alle supercar.
Al momento non sono ancora state rese note né la data di lancio prevista né il periodo il cui verranno aperte le ordinazioni, ma secondo i più informati verranno pubblicate a breve.

mercoledì 11 gennaio 2012

FILA sigla una joint venture con RR Group

Il gigante italiano della cancelleria ha firmato un accordo con RR Group.

La Fabbrica Italiana Lapis ed Affini ha annunciato di aver siglato un accordo con il leader nello sviluppo, produzione e distribuzione tanto in India quanto all’estero, di prodotti di qualità per la cancelleria scolastica, RR Group, il gruppo indiano, fondato nel 1974, che possiede anche il marchio DOMS.
Nel dettaglio FILA e RR Group hanno firmato un accordo di joint venture mediante l’acquisizione da parte dell’impresa italiana di una partecipazione pari al 18,5% del capitale sociale di Writefine Products Private Limited, con la possibilità di aumentare la propria partecipazione fino al 50%.
Una mossa strategica per FILA che potrà in questo modo consolidare la propria presenza a livello internazionale e continuare la propria strategia di crescita mondiale fondata su partnership ed acquisizioni. Stando alle previsioni infatti FILA potrà in questo modo accedere ad un mercato che si prevede avrà 486 milioni di studenti entro il 2025 e più in generale ad un Paese con più di un miliardo di abitanti, composto per la maggior parte da bambini e giovani, i principali consumatori dei prodotti FILA.
Massimo Candela, Chief Executive Officer di FILA ha commentato: “Questo accordo consente a FILA di entrare in uno tra i principali mercati emergenti ad alta crescita al mondo, facendo leva sull’esperienza ed il know-how di RR Group nel mercato indiano. […] Inoltre, attraverso WFPL, FILA sarà in grado distribuire prodotti con il miglior rapporto qualità/prezzo, grazie anche ad una strategia commerciale che ha permesso al gruppo di diventare leader nei prodotti di marca per la cancelleria”.

martedì 10 gennaio 2012

1.800 Euro per un’auto

Dall’India una nuova auto low cost realizzata dal colosso indiano delle due ruote, Bajaj.

Bajaj, il colosso indiano delle due ruote e dei motocarri si prepara a lanciare sul mercato la RE60, la piccola quattro posti low cost.
Frutto dell’esperienza di un’azienda che produce circa 520mila motocarri all’anno, di cui 300mila destinati all’esportazione, la RE60 costerà 125.000 rupie (circa 1.800 Euro) e verrà inizialmente esportata anche nello Sri Lanka.
Presentata alla New Delhi Auto Expo, l’auto, che verrà fabbricata nello stabilimento di Aurangabad, nella parte occidentale dell’India, rappresenta la prima automobile realizzata da Bajaj; nel corso della presentazione il Direttore Generale di Bajaj Auto Ltd, Rajiv Bajaj, ha commentato “Nei prossimi giorni parleremo con Renault-Nissan per decidere su una eventuale cooperazione. La RE60 potrebbe essere fabbricata, con piccole ma anche con grandi modifiche, anche per loro”.
Con una lunghezza di 2.752 metri e una larghezza di 1.312 metri, la RE60 è una quattro posti che pesa solo 400 kg ed è in grado di raggiungere una velocità di punta di 70 km/h; il motore DTSi 4 di 200 cc permette inoltre di percorrere 35 chilometri con un litro e ridurre notevolmente le emissioni di CO2, stimate intorno ai 60g/km.

lunedì 9 gennaio 2012

L’India nello spazio

Un protocollo di intesa prevede entro il 2020 l’avvio della prima missione aerospaziale in India.

Lo scorso 30 dicembre è stato stipulato un protocollo attraverso il quale l’Agenzia Spaziale Indiana, l’Indian Space Research Organisation (ISRO), ha affidato all’Aeronautica Militare Indiana, l’Indian Air Force (IAF), il compito di selezionare ed addestrare gli astronauti che verranno inviati sullo spazio con mezzi costruiti esclusivamente in India. Secondo quanto riportato all’interno dell’accordo infatti, non è prevista la partecipazione di partner stranieri per la realizzazione delle capsule e dei vettori per i voli degli astronauti dell’Elefante.
Nel dettaglio l’accordo prevede la fornitura a carico dell’Agenzia Spaziale Indiana di attrezzature per un valore complessivo di 200 milioni di rupie e la costruzione sempre a carico dall’ISRO delle strutture destinate alla procedura di selezione dei candidati alle missioni spaziali, che comunque non avverrà prima del 2020 anche se inizialmente era prevista prima. Stando infatti a quanto aveva affermato l’Agenzia Spaziale Indiana nel gennaio dello scorso anno, l’invio degli astronauti indiani nello spazio era previsto nel 2016 grazie allo stanziamento di 4,8 miliardi di dollari.
Un importante passo per il Paese che si candida ad occupare le prime posizioni tra le maggiori economie mondiali nei prossimi anni.