Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

mercoledì 29 settembre 2010

India: apprezzata tradizione, tecnologia e capacità artigianale del tessile

Il comparto tessile indiano risulta essere attraente per gli investimenti poiché è caratterizzato da strutture di alto livello, da una buona capacità artigianale e da una rinomata tradizione.

Il settore tessile indiano risulta essere particolarmente attraente per gli investimenti grazie alle tipiche capacità artigianali e “artistiche”, al basso costo della manodopera e alla vasta disponibilità di fibre naturali. I punti di forza sono rappresentati dalla produzione di cotone (se ne contano circa 80 varietà), in particolare del tessuto denim, utilizzato per la realizzazione di jeans, dal settore della seta (ponendo l’India al secondo posto dopo la Cina) e dalla capacità di realizzare ricami e miglioramenti stilistici.
Fatte queste premesse, mentre è opinione comune che quanto prodotto in Italia sia da considerarsi di valore elevato e sinonimo di qualità, altri sostengono che si possano trovare ottime capacità e competenze anche altrove. Ne è un esempio l’impresa milanese Prada che, con il progetto “Prada made in”, ha selezionato quattro paesi su cui spostare la propria produzione (India, Giappone, Perù, Scozia). In India, Prada ha scelto di far produrre non soltanto una collezione di abiti tramite l’applicazione dell’arte Chikan (un’arte che ha come oggetto motivi floreali applicati con un filo di cotone su tessuto leggero), ma anche una linea di calzature e borse in pelle.
Il tessile indiano sembra essere, quindi, un importante comparto produttivo, caratterizzato da strutture industriali moderne e da buone capacità artigianali.

lunedì 27 settembre 2010

Le periferie dei BRIC

Le megalopoli dei cosiddetti BRIC sono realtà inflazionate: ciò comporta che la scelta per gli investimenti sia orientata su realtà di “seconda fascia”, caratterizzate da un potere d’acquisto interessante per i beni di largo consumo.

Lo studio di Boston Consulting Group “Winning in Emerging Market Cities” sostiene che per aver successo nei cosiddetti BRIC è necessario spostare la propria scelta sulle città “di seconda fascia”, ovvero quelle di periferia, poiché le grandi realtà come Shanghai in Cina, Mumbai in India o San Paolo in Brasile sono città inflazionate.
Si tratta di città già consolidate, come Ahmedabad in India, che costituiscono l’hub delle regioni in cui si situano e rappresentano il punto di riferimento di grandi industrie locali e sede di aziende straniere. Gli imprenditori non dovrebbero sottovalutare queste realtà in particolare per le potenzialità d’acquisto. Sta crescendo la classe media interessata ai beni di largo consumo, come televisori, frigoriferi, telefonini, auto, ma anche assicurazioni sanitarie e prodotti bancari.
È inoltre importante ricordare la necessità di tener sempre presente il fattore tradizione e gli status symbol del Paese.

giovedì 23 settembre 2010

Missione dall’India a Veronafiere

La Mostra Convegno Internazionale delle Soluzioni e Applicazioni Verticali di Automazione, Strumentazione e Sensori si terrà a Verona il 12 e 13 ottobre.
L’iniziativa si rivolge a tutti gli operatori specializzati che vogliono aggiornarsi sulle migliori strategie del settore.

Veronafiere accoglierà il 12 e 13 ottobre una delegazione di operatori provenienti dall’India in occasione della Mostra Convegno Internazionale delle Soluzioni e Applicazioni Verticali di Automazione, Strumentazione e Sensori. Il progetto, organizzato con la collaborazione della Camera di Commercio dell’Industria e del Commercio Indo-Italiana, offrirà agli imprenditori la possibilità di conoscere e programmare appuntamenti per valutare opportunità di business con gli espositori e i partecipanti all’iniziativa.
Il programma si rivolge a tutti gli operatori specializzati, come progettisti, responsabili tecnici, ingegneri, impiantisti, responsabili di stabilimento, di produzione e manutenzione) che vogliono aggiornarsi e condividere le strategie più adatte per il settore.

mercoledì 22 settembre 2010

India, Ikea fa pressione per modificare la normativa sugli investimenti

L’investimento di Ikea in India potrebbe portare alla creazione di migliaia di posti di lavoro. Il Ceo Mikael Ohlsson afferma: “In un paese come l’India, con i suoi tassi di crescita (9% annuo) e il processo di urbanizzazione appena avviato, c’è una enorme richiesta di prodotti per la casa a basso costo. C’è posto per tutti”.

Il progetto della nota azienda svedese Ikea per il prossimo triennio è quello di ampliare il proprio business nell’Asia del Sud, dove può già contare su solidi rapporti con circa 80 fornitori locali per l’acquisto di tessuti, tappeti e plastica. Le pressioni di Ikea sul governo indiano hanno come obiettivo un cambiamento nei regolamenti sugli investimenti, poiché questi ultimi bloccano l’apertura di magazzini. Infatti, la normativa indiana prevede la possibilità di creare joint venture con imprese locali, con una tetto massimo di partecipazione del 51%, ma Ikea afferma di voler un controllo maggiore sulle proprie attività.
L’apertura di grandi magazzini potrebbe portare ad un danneggiamento degli imprenditori locali; il Ceo Mikael Ohlsson afferma: “In un paese come l’India, con i suoi tassi di crescita (9% annuo) e il processo di urbanizzazione appena avviato, c’è una enorme richiesta di prodotti per la casa a basso costo. C’è spazio per tutti.” Il punto d’appoggio, su cui Ohlsson si basa per convincere il governo ad aprire una trattativa, fa riferimento ai vantaggi che l’investimento dell’Ikea potrebbe portare, ovvero l’opportunità di creare migliaia di posti di lavoro all’interno di tutta la catena di approvvigionamento.

martedì 21 settembre 2010

India, opportunità in Gujarat

Il 23 settembre è previsto a Milano un workshop per gli imprenditori italiani sulle opportunità di investimenti in Gujarat, uno degli stati più industrializzati dell’India. Di particolare interesse sono i comparti della biotecnologia, energia, del chimico e petrolchimico, farmaceutico, food processing e delle infrastrutture.

Il 23 settembre a Milano si terrà un incontro sulle opportunità di business in Gujart e sulla possibilità di collaborazioni con imprenditori indiani.
L’iniziativa è organizzata da Assolombarda, il Governo del Gujarat e la Confederation of Indian Industries. Gli imprenditori italiani potranno incontrare alcuni esponenti dell’industria indiana per valutare proposte di collaborazioni e progetti. Gli interventi saranno in lingua inglese.
I settori del Gujarat che risultano essere particolarmente interessanti per gli investimenti sono la biotecnologia, il chimico e petrolchimico, l’energia, l’automotive, il farmaceutico, il food processing e le infrastrutture.

lunedì 20 settembre 2010

India, formalizzata una joint venture tra Zegna e Reliance Brand

Partnership nel settore dell’abbigliamento per rafforzare la presenza nel mercato indiano di un brand del lusso maschile. Zegna definisce il consumatore indiano come “difficile e sofisticato, molto esigente e ben informato, non facile da convincere”.

La costituzione di una joint venture per avere successo nel mercato indiano è la strategia adottata dal gruppo italiano Zegna, leader mondiale nell’abbigliamento maschile di lusso. La joint venture è stata formalizzata con l’indiana Reliance Brand, “un partner ideale” per aprire entro il 2010 una decina di negozi. Zegna descrive il consumatore indiano come “difficile e sofisticato, molto esigente e ben informato, non facile da convincere, con una propensione più verso l’abbigliamento informale e gli accessori che verso il formale”.
È essenziale il rapporto con un partner locale di qualità che conosce bene il mercato ed ha un’ampia rete di relazioni. Anche Darshan Mehta, presidente di Reliance Brand, si mostra entusiasta dell’operazione: “Zegna è uno dei più ambiti brand del lusso maschile nel mondo ed è motivo di prestigio per noi condividere una comune attività in India.” Definisce, inoltre, il momento della partnership un “timing perfetto” poiché è in atto una crescente diffusione dei prodotti di lusso occidentali nel mercato indiano.

venerdì 17 settembre 2010

L’industria tessile italiana è in allarme

Le concessioni che prevedono l’azzeramento dei dazi doganali a vantaggio delle merci indiane e cinesi mettono in allarme l’industria tessile italiana. Il presidente del Sistema Moda Italia, Michele Tronconi, contesta che gli aiuti siano a spese di un solo settore industriale.

Il ministro degli esteri belga, Steven Vanackere, riferendosi alle alluvioni che hanno colpito il Pakistan, afferma che l’Unione Europea vuole essere più che un “donatore di aiuti di emergenza” e che “vuole sviluppare una strategia costruttiva e strutturale per rafforzare le relazioni commerciali”. Ma le concessioni a sostegno del Pakistan hanno messo in allarme l’industria tessile italiana, poiché la proposta di eliminare i dazi per 13 categorie di prodotti tessile sembra essere estesa anche a India e Cina. Michele Tronconi, presidente del Sistema Moda Italia, in una lettera al ministro degli esteri Franco Frattini spiega: “Senza mettere in discussione l’opportunità anche geopolitica di sostenere un paese così colpito dalle alluvioni, contestiamo che gli aiuti siano a spese di un solo settore industriale, importantissimo per l’Italia e per altri paesi del Sud Europa, ma non per quelli del Nord.” Inoltre, aggiunge: “Eliminare in modo unilaterale le barriere doganali significa rinunciare all’unica merce di scambio che la Ue ha in mano per contrastare le politiche commerciali di questi paesi”.

giovedì 16 settembre 2010

Il successo di Piaggio in India

Il presidente del gruppo Piaggio si è mostrato soddisfatto per l’andamento del mercato in India. La scelta di business in un’economia emergente è, in questo caso, motivata dal fatto di voler compensare il rallentamento delle vendite in Europa. Ma accanto al vantaggio che riguarda i costi di produzione, è necessario tener presente l’alta difficoltà a competere con “prezzi all’osso”.

Roberto Colaninno, il presidente del gruppo Piaggio, ha sottolineato la “vivacità del mercato indiano”. “Siamo molto soddisfatti dell’andamento di questi mesi”, ha affermato Colaninno, aggiungendo che “le vendite in India sono superiori alle nostre aspettative, sul mercato indiano è atteso uno sviluppo gigantesco”. L’intenzione del produttore italiano è quella di far fronte al rallentamento delle vendite in Europa affermandosi sui mercati emergenti. La Vespa verrà prodotta nel mercato indiano dalla fine del 2012: si calcola che saranno necessari circa 800 dollari per la produzione di un’unità, ovvero la metà del costo di produzione in Italia.
Nonostante il vantaggio che riguarda i costi di produzione, l’imprenditore dovrà fare attenzione alle “alte” barriere delle economie emergenti dell’Asia, poiché vi sono alte difficoltà a competere con i “prezzi all’osso” dei rivali asiatici.

mercoledì 15 settembre 2010

Fao: un calo nella percentuale dei sottonutriti nella regione Asia-Pacifico

La percentuale dei sottonutriti nell’area Asia-Pacifico è scesa del 12% rispetto al 2009: l’India “è artefice in larga parte del miglioramento registrato”.
Per la prima volta nella storia si registra un significativo calo delle persone che soffrono la fame. La stima è stata presentata ieri a Roma dalla Fao, assieme a Ifad e Pam, ossia il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo e il Programma alimentare mondiale. Risultano essere circa 925 milioni le persone che soffrono la fame nel mondo, “ma l’obiettivo del Millennio di dimezzare la percentuale degli affamati, non va lasciato cadere e, se si opera nel modo giusto, ci riusciremo”, ha affermato Jacques Diouf, direttore generale della Fao.
I due terzi delle persone sottonutrite vivono in soli sette Paesi: Bangladesh, Cina, Repubblica democratica del Congo, Etiopia, India, Indonesia e Pakistan, e solo in India e Cina si resgistra una percentuale superiore al 40%.
Tuttavia, è importante sottolineare che nella regione Asia-Pacifico la percentuale è scesa del 12% rispetto al 2009, anche se i 578 milioni di affamati contro i precedenti 658 rimane un livello ”inaccettabilmente alto”. Considerando la crescita economica registrata nell’area asiatica, è importante sottolineare che l’India “è artefice in larga parte del miglioramento registrato”. Ciò che Diouf suggerisce è un “robusto investimento in agricoltura”. Anche l’Ifad, considerando la necessità di investire in tale settore, sostiene che “le popolazioni rurali sono la chiave per risolvere il problema: bisogna assisterle per farle produrre di più”.


martedì 14 settembre 2010

La Mostra Convegno Home and Building

In programma a Veronafiere la seconda edizione della Mostra Convegno Internazionale della Demotica e Building Technologies. Un’iniziativa che permetterà agli imprenditori italiani di sviluppare nuove relazioni commerciali.

È in programma a Veronafiere il 12 e il 13 ottobre 2010 la “Home and Building”, Mostra Convegno Internazionale della Demotica e Building Technologies, un progetto studiato con la collaborazione della Camera dell’Industria e del Commercio Indo-Italiana. Saranno molti i rappresentanti di aziende indiane che avranno la possibilità di incontrare espositori e visitatori, con l’obiettivo di valutare opportunità di business. Molto spazio verrà dedicato ai corsi di formazione, durante i quali verranno date precisazioni sulle modalità tecniche dei nuovi impianti; verrà presentato, inoltre, un quadro approfondito sui più recenti cambiamenti in tali settori.
Si tratta di un’iniziativa che favorisce lo sviluppo di relazioni commerciali e che permette all’imprenditore un confronto diretto con gli operatori provenienti dall’India.

lunedì 13 settembre 2010

Il successo dei carmakers indiani

Si prospetta un futuro assicurato per il mercato indiano dell’auto, il quale porterà un contributo rilevante alla crescita economica. L’India è l’obiettivo di tutti i big internazionali, inclusa la FIAT.

Il mercato dell’auto indiano non sembra subire rallentamenti: l’ultimo esempio del successo dei produttori indiani è il possibile acquisto della coreana SsangYoung da parte di Mahindra. Mahindra, specializzata nella produzione di jeep e di sport utilities, è, assieme a Tata Motors, una tra le più grandi case automobilistiche indiane. L’India occupa il secondo posto nel mercato mondiale per le due ruote; il quarto per i veicoli commerciali. Si prevede che entro il 2016 possa raggiungere un valore superiore ai 145 miliardi di dollari USA, in termini di “vetture passeggeri” vendute.
Tutti i big internazionali dell’auto considerano l’India come uno dei più promettenti mercati del futuro: anche FIAT punta entro l’anno a raddoppiare il numero delle auto vendute rispetto al 2009 ed ha stipulato recentemente una joint venture con Tata per la produzione di utilitarie.
La crisi, quindi, non ha colpito l’industria dell’auto indiana, per la quale si prevede un futuro assicurato. È un settore in espansione che offrirà all’imprenditore l’opportunità di investire e di incrementare il proprio business.

venerdì 10 settembre 2010

La sfida del secolo sarà tra India e Cina

L’India sarà tra 15 anni quello che la Cina è oggi. Per questo è importante esserci, per godere cioè un domani dei vantaggi del primo arrivato”.

Secondo l’Economist quella tra India e Cina sarà la sfida del secolo. Si stima che tra il 2013 e il 2015 l’economia indiana crescerà tra il 9 e il 9,5%, mentre la crescita della Cina resterà tra l’8 e il 9%. Anche il Fondo Monetario Internazionale si mostra fiducioso sulle potenzialità dell’India e, nella riunione di Washington all’inizio del mese, ha deciso di incrementare il “peso” del voto indiano, portandolo dal 2,77% al 2,91%.
Tra i Bric l’India è considerato ancora un mercato potenziale, piuttosto che reale. Secondo i dati forniti da Euromonitor, la classe media indiana è rappresentata oggi soltanto dal 14,6% della popolazione, circa la metà di quella cinese. Ma, secondo Max Magni, partner McKinsey e capo della divisione Consumer practice Greater China, “l’India sarà fra 15 anni quello che la Cina è oggi. Per questo è importante esserci, per godere cioè un domani dei vantaggi del primo arrivato”.
Le parole di Magni possono offrire all’imprenditore italiano uno spunto di riflessione per valutare in quali mercati orientare l’attività di internazionalizzazione.

giovedì 9 settembre 2010

Progetti finanziati dall’”Asian development bank”

Opportunità per le imprese di essere destinatarie di finanziamenti per progetti in Paesi emergenti: la selezione avviene tramite gare internazionali i cui bandi sono pubblicati sul sito di Adb.
L’Asian development bank mette a disposizione dei progetti per lo sviluppo del continente asiatico 12 miliardi di dollari per il 2010. I vantaggi dei progetti finanziati da una banca per lo sviluppo hanno molteplici vantaggi, tra i quali aiutare la crescita dei mercati emergenti e, allo stesso tempo, ampliare il business per le imprese destinatarie dei finanziamenti. Si tratta di “un’opportunità che anche l’ Italia non può perdere”, ha affermato Andrea Monari, direttore generale per l’Europa dell’Asian development bank (Adb). Tuttavia, i principali concorrenti sono i tedeschi, gli inglesi e soprattutto i francesi, che si assicurando un posizionamento migliore rispetto alle imprese italiane, le quali godono di un minor supporto istituzionale. Alla domanda sul perché le imprese italiane conoscono poco le opportunità offerte dai progetti finanziati dall’Adb Andrea Monari risponde: “Noi siamo soliti organizzare dei business opportunità seminar. Quest’anno in Europa ne sono stati previsti dieci. In Germania, ad esempio, ne organizziamo almeno uno all’anno e la richiesta sarebbe anche maggiore, perché le organizzazioni imprenditoriali dei Land si muovono autonomamente. L’Italia, invece, negli ultimi anni, ha ospitato solo 3 seminari”.

martedì 7 settembre 2010

La delocalizzazione in Asia può portare alla perdita di immagine

Il made in Italy: “La legge Reguzzoni-Versace” è un significativo risultato del nostro impegno per difendere e valorizzare con norme certe il nostro patrimonio produttivo”.

La scorsa settimana Financial Times ha pubblicato un’inchiesta sottolineando un rischio nella “gestione asiatica”dei brand, poiché, delocalizzare la produzione fuori dall’Europa per diminuirne i costi potrebbe significare una perdita di immagine per la griffe.
Il quotidiano britannico, riportando l’opinione dell’analista di Standard&Poor’s, Alessandra Coppola, scrive che “delocalizzare in Asia può svalutare marchi pagati spesso a peso d’oro.”
L’imprenditore deve prestare molta attenzione all’organizzazione del processo produttivo, poichè sono previste gravi sanzioni (secondo la legge Reguzzoni-Versace che dovrebbe entrare in vigore il 1° ottobre) per chi applichi l’etichetta made in Italy ad articoli del settore abbigliamento che non siano prevalentemente prodotti in Italia.
Massimo Nocetti, presidente di Confartigianato Imprese Perugina e presidente nazionale del settore abbigliamento aveva affermato che questa legge è un “significativo risultato del nostro impegno per difendere e valorizzare con norme certe il nostro patrimonio produttivo, e garantire ai consumatori la certezza di conoscere la provenienza della merce che acquistano. Ora ci auguriamo che le regole pensate per il tessile possano essere estese a tutti i comparti del manifatturiero”.

lunedì 6 settembre 2010

OVS sbarca in India con tre nuovi negozi

Ovs porterà in India il meglio della moda made in Italy. Il team interno di stilisti Ovs, interpreta le tendenze internazionali alla luce delle esigenze della clientela”.

OVS Industry ha focalizzato l’attenzione sul mercato indiano, dove ha inaugurato recentemente l’apertura di tre negozi a New Delhi, Bengalore e Chennai. Per espandersi nel mercato, OVS si è appoggiata ad una società già presente nel mercato locale con circa 600 store, ovvero la Brandhouse Retails. Ovs informa che “porterà in India il meglio della moda made in Italy. Il team interno di stilisti Ovs, interpreta le tendenze internazionali alla luce delle esigenze della clientela, selezionando i prodotti più innovativi presenti sulla scena mondiale e ideando capi fashion, ma sempre al giusto prezzo”.
Il colosso italiano low cost entra, quindi, in uno dei mercati-moda emergenti di particolare rilievo, portando oltre i confini il made in Italy con un “brand informale, pratico, adatto per tutte le occasioni e per tutte le tipologie di clienti”.

venerdì 3 settembre 2010

La joint-venture come strategia di crescita nei mercati emergenti

Le prospettive di crescita del mercato automobilistico indiano portano a perfezionare l’accordo di joint-venture tra Sogefi e il gruppo Imperial Auto, con il progetto di investire in un’altra società.

La società di componentistica Sogefi, del gruppo CIR, ha rivisto l’accordo di joint venture con l’operatore indiano Imperial Auto per la produzione di componenti per sospensioni in India. È previsto l’investimento di entrambi gli operatori in una nuova società, denominata Allevard IAI Suspensions, di cui il gruppo Sogefi sarà l’azionista di controllo.
La nuova società produrrà barre stabilizzatrici per autoveicoli, destinate a costruttori che operano nel mercato indiano.
Emanuele Bosio, amministratore delegato di Sogefi, afferma che “la nuova joint-venture rientra nella strategia di crescita di Sogefi nei mercati emergenti. Questa iniziativa rappresenta un’ulteriore tappa dello sviluppo del gruppo nel mercato indiano. Il nostro obiettivo è affermarci come uno dei principali produttori di filtri motore e componenti per sospensioni in India, un paese che insieme alla Cina è dotato di uno dei mercati automobilistici mondiali con le maggiori prospettive di crescita nei prossimi anni”.


mercoledì 1 settembre 2010

India, un passo in avanti per la crescita del Pil

"La crescita dell’India è sostenibile nel lungo termine. Probabilmente il Paese non viaggerà sempre attorno al 9%, ma il tasso si dovrebbe stabilizzare comunque su alti livelli, tra il 6-7%”.

Il ministro delle Finanze, Pranab Mukherjee, ha definito “incoraggiante” il dato registrato nel primo semestre dell’anno fiscale in corso (cioè nel periodo da aprile a giugno), ossia una crescita del Pil dell’8,8%. Si tratta di un incremento rispetto ai tre mesi precedenti (8,6%) e rispetto allo scorso anno (6%), che potrebbe portare al superamento di quell’8,5% stimato dal governo per l’anno fiscale che si chiuderà il 31 marzo del 2011.
Secondo Rajesh Varma, gestore indiano della società Dnca Finance, “la crescita dell’India è sostenibile nel lungo termine. Probabilmente il Paese non viaggerà sempre attorno al 9%, ma il tasso si dovrebbe stabilizzare comunque su alti livelli, tra il 6-7%”.
Nonostante questo alcuni analisti invitano alla prudenza sottolineando i risultati non particolarmente alti registrati nel mese di luglio nella produzione industriale: un +7%, ossia il dato più basso dell’ultimo anno.
Buoni, invece, i risultati nel settore dei servizi e manifatturiero, che hanno registrato rispettivamente un +12,2% e un +12,4%.
Protagonisti di possibili investimenti, quindi, risultano essere i comparti del terziario, ovvero tecnologia dell’informazione, telecomunicazioni, alberghi e ristoranti, servizi bancari e finanziari.