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mercoledì 29 settembre 2010

India: apprezzata tradizione, tecnologia e capacità artigianale del tessile

Il comparto tessile indiano risulta essere attraente per gli investimenti poiché è caratterizzato da strutture di alto livello, da una buona capacità artigianale e da una rinomata tradizione.

Il settore tessile indiano risulta essere particolarmente attraente per gli investimenti grazie alle tipiche capacità artigianali e “artistiche”, al basso costo della manodopera e alla vasta disponibilità di fibre naturali. I punti di forza sono rappresentati dalla produzione di cotone (se ne contano circa 80 varietà), in particolare del tessuto denim, utilizzato per la realizzazione di jeans, dal settore della seta (ponendo l’India al secondo posto dopo la Cina) e dalla capacità di realizzare ricami e miglioramenti stilistici.
Fatte queste premesse, mentre è opinione comune che quanto prodotto in Italia sia da considerarsi di valore elevato e sinonimo di qualità, altri sostengono che si possano trovare ottime capacità e competenze anche altrove. Ne è un esempio l’impresa milanese Prada che, con il progetto “Prada made in”, ha selezionato quattro paesi su cui spostare la propria produzione (India, Giappone, Perù, Scozia). In India, Prada ha scelto di far produrre non soltanto una collezione di abiti tramite l’applicazione dell’arte Chikan (un’arte che ha come oggetto motivi floreali applicati con un filo di cotone su tessuto leggero), ma anche una linea di calzature e borse in pelle.
Il tessile indiano sembra essere, quindi, un importante comparto produttivo, caratterizzato da strutture industriali moderne e da buone capacità artigianali.

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