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mercoledì 22 settembre 2010

India, Ikea fa pressione per modificare la normativa sugli investimenti

L’investimento di Ikea in India potrebbe portare alla creazione di migliaia di posti di lavoro. Il Ceo Mikael Ohlsson afferma: “In un paese come l’India, con i suoi tassi di crescita (9% annuo) e il processo di urbanizzazione appena avviato, c’è una enorme richiesta di prodotti per la casa a basso costo. C’è posto per tutti”.

Il progetto della nota azienda svedese Ikea per il prossimo triennio è quello di ampliare il proprio business nell’Asia del Sud, dove può già contare su solidi rapporti con circa 80 fornitori locali per l’acquisto di tessuti, tappeti e plastica. Le pressioni di Ikea sul governo indiano hanno come obiettivo un cambiamento nei regolamenti sugli investimenti, poiché questi ultimi bloccano l’apertura di magazzini. Infatti, la normativa indiana prevede la possibilità di creare joint venture con imprese locali, con una tetto massimo di partecipazione del 51%, ma Ikea afferma di voler un controllo maggiore sulle proprie attività.
L’apertura di grandi magazzini potrebbe portare ad un danneggiamento degli imprenditori locali; il Ceo Mikael Ohlsson afferma: “In un paese come l’India, con i suoi tassi di crescita (9% annuo) e il processo di urbanizzazione appena avviato, c’è una enorme richiesta di prodotti per la casa a basso costo. C’è spazio per tutti.” Il punto d’appoggio, su cui Ohlsson si basa per convincere il governo ad aprire una trattativa, fa riferimento ai vantaggi che l’investimento dell’Ikea potrebbe portare, ovvero l’opportunità di creare migliaia di posti di lavoro all’interno di tutta la catena di approvvigionamento.

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