Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

lunedì 31 ottobre 2011

India: venduti 150 mld di rupie in bond

 Il Ministero delle Finanze indiano ha venduto 150 miliardi di rupie in titoli obbligazionari.

Il Ministero delle Finanze di New Delhi ha venduto 150 miliardi di rupie in titoli obbligazionari. I prodotti finanziari in questione presentano scadenze differenti: come precisato dalla Banca Centrale indiana, sono ricompresi titoli che matureranno nel 2017, nel 2022, nel 2027 e persino nel 2040. Quaranta miliardi del totale riguarderà i bond a sei anni e con un rendimento del 7,99%; altri sessanta miliardi, invece, sono stati riservati alla scadenza a undici anni con un ritorno economico superiore a quello precedente (8,95%), venti miliardi di rupie riguarderanno i bond a sedici anni (8,97%) e i restanti trenta miliardi quelli trentennali (8,98%).
Gli analisti ricordano che il declino delle obbligazioni decennali, che hanno subito il peggior ribasso delle ultime tre settimane, è stato provocato dalla speculazione sul debito del governo relativo a questo anno fiscale: un vero e proprio deterrente per i possibili sottoscrittori, i quali hanno deciso di non azzardare un rischio troppo alto, temendo un fallimento. Inoltre, le percentuali viste in precedenza sono aumentate come non accadeva dal 2008; la stessa Reserve Bank of India, infatti, è stata costretta a innalzare il tasso di interesse per la tredicesima volta negli ultimi diciannove mesi, una media che è indubbiamente eccessiva. Gli esperti, pertanto, prevedono che le vendite di tali prodotti finanziari non saranno molto positive.

venerdì 28 ottobre 2011

L’India ha il più alto tasso di natalità

Secondo le proiezioni del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) il nostro pianeta sarà popolato da 7 miliardi di persone. L’India il Paese con il più alto tasso di natalità.

Il 31 ottobre la popolazione mondiale sarà costituita dal doppio del numero di persone che vivevano sulla terra solo 50 anni fa. L’India, che conta 51 parti al minuto, è il Paese con il tasso di natalità più alto al mondo. Il “Baby 7 miliardi” nascerà in un villaggio dell’Uttar Pradesh, come ha stabilito la Plan India, ong che fa capo alla Plan International - organizzazione che si occupa di diritti dell’infanzia - e che per la celebrazione della nascita simbolica ha scelto una femmina e un ospedale nei pressi di Lucknow per ricordare che l’Uttar Pradesh, la cui popolazione equivale a quella del Brasile, si caratterizza per il crescente divario tra femmine e maschi: vi si registra infatti una mortalità pari a 899 femmine su 1000 maschi tra zero e sei anni.
Secondo le previsioni del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) entro la fine del secolo l’aumento della popolazione subirà un’ulteriore accelerazione e raggiungerà quota 16 milioni entro il 2100. La maggior concentrazione di persone si registrerà nelle città che stanno assumendo le dimensioni di veri e propri Stati. Se nel 2050 le città che superavano i 10 milioni di abitanti erano soltanto Londra e New York, raggiunte nel 1975 da Shanghai e Mexico City, nel 2008 erano già 27 e si prevede che nel 2015 saranno quasi 40. Nelle prime 10 posizioni delle città più affollate si trovano 2 città indiane, Delhi e Mumbai, l’elenco include poi Ganngzhou, Seoul, Shanghai, Città del Messico, New York, San Paolo, Manila, mentre la più affollata in assoluto è Tokyo, con 34.400.000 persone.

giovedì 27 ottobre 2011

Il real estate indiano rimane elastico

Il settore immobiliare residenziale del Subcontinente rimane elastico, nonostante il rallentamento della crescita dell’economia indiana e il costo più elevato per la richiesta di prestito.

I dati relativi al settore immobiliare indiano, forniti dall’analisi della Royal Institution of Chartered Surveyors (RICS) - la più grande organizzazione mondiale di professionisti che operano nel settore della gestione immobiliare e patrimoniale, della valorizzazione del territorio, della costruzione e delle problematiche ambientali correlate - indicano che quest’ultimo rimane elastico, nonostante il ritmo della crescita economica si sia abbassato anche per il Subcontinente e a dispetto del costo più elevato della richiesta di prestito. Per il settore residenziale, continua ad aumentare la crescita del credito; l’unico segnale negativo, per i costruttori, riguarda il numero delle nuove costruzioni, che registra un decremento.
Anche nel mercato degli uffici la domanda di spazi rimane solida e si rafforza la crescita degli affitti: secondo i dati della JLL - società di consulenza professionale e finanziaria specializzata in servizi immobiliari - quasi tutte le grandi città hanno visto un aumento degli affitti di circa il 2% nel terzo trimestre, mentre Delhi è rimasta stabile.
L’unico rischio è rappresentato dalla politica monetaria di New Delhi che, con la linea dei continui rialzi dei tassi adottata per contenere le pressioni inflazionistiche, potrebbe rallentare l’attuale andamento del real estate indiano.

mercoledì 26 ottobre 2011

India, ancora un rialzo dei tassi di interesse

La Reserve Bank of India interviene nuovamente sui tassi di interesse: si tratta del 13° rialzo da inizio 2010.

Al fine di frenare l’inflazione - sempre intorno al 10% - la banca centrale indiana (Reserve Bank of India) ieri ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale: il tasso repo - il tasso al quale la Reserve Bank presta denaro alle banche commerciali, passa così dall’8,25% all’8,5%, mentre il reverse repo - il tasso che le banche ricevono quanto depositano presso la banca centrale - passa dal 7,25% al 7,5%. L’istituto indiano ha già rialzato i tassi per 13 volte consecutive a partire dal marzo 2010.
La banca centrale ha inoltre abbassato le stime relative alla crescita del Subcontinente attese per l’esercizio fiscale in corso: l’istituto prevede che il Pil indiano raggiungerà il 7,6% (in calo rispetto alla precedente stima dell’8%) e l’inflazione - anche grazie ai numerosi interventi di politica monetaria - scenderà ulteriormente a partire da dicembre, con un rallentamento al 7% entro il 31 marzo prossimo.
La Reserve Bank of India ha infine deciso di liberalizzare, con effetto immediato, il tasso sui depositi delle casse di risparmio che verrà quindi stabilito da ogni singola banca, tuttavia il tasso dovrà essere uniforme sui depositi fino a 100.000 rupie.
L’annuncio della banca centrale indiana ha subito avuto ripercussioni sui rendimenti dei titoli di stato indiani con il decennale che è sceso all’8,69%, circa 12 punti base in meno rispetto alle rilevazioni precedenti: si tratta del valore più basso dallo scorso 5 ottobre e del maggior calo giornaliero dal dicembre 2010.

lunedì 24 ottobre 2011

Gli ostacoli del Gran Premio F1 in India

Il 30 ottobre si terrà il primo Gran Premio di Formula 1 in India: il gruppo privato proprietario del nuovo circuito, Jaypee, è allarmato dalla protesta dei contadini, dal rigido sistema fiscale indiano e dalle difficoltà relative allo sviluppo di utili dal progetto F1.

Il Buddh International Circuit, sede della prossima - la prima in India - gara di Formula 1, è stato costruito nello stato indiano dell’Uttar Pradesh, nella zona di Greater Noida. Per la realizzazione di tale circuito, il Governo aveva stabilito l’esproprio delle terre agricole per un totale di 350 ettari di terreno: gruppi di agricoltori locali, non soddisfatti dalla remunerazione loro destinata per l’esproprio, hanno dichiarato di voler ostacolare il regolare svolgimento della corsa, impedendo l’ingresso delle macchine in pista in segno di protesta. I contadini - che accusano al gruppo privato Jaypee, proprietario del circuito e organizzatore della corsa, di aver “sprecato” l’area per il circuito a scapito dell’installazione di altre industrie o attività più utili alla gente del posto - chiedono anche l’apertura di una strada che consenta l’agevole spostamento tra i vari villaggi della zona, che risulterebbe compromesso dal circuito.
Sebbene le autorità locali si mostrino ottimiste o rassicuranti circa la buona riuscita dell’evento, Jaypee - che vi ha investito circa 400 milioni di dollari - è in apprensione anche a causa del rigido sistema fiscale indiano: nonostante il gruppo avesse aveva spinto affinché l’area del circuito fosse duty free, le autorità avevano ipotizzati la richiesta alle singole squadre di una quota degli introiti - sotto forma di tassazione sui beni di lusso importati e sugli eventi d’intrattenimento - che la Jaypee si era offerta di pagare, eventualmente, di tasca propria. Il governo aveva poi stabilito che non erano dovute tasse per disputare il Gran Premio, ma la Corte Suprema indiana, infine, ha chiesto chiarimenti per la speciale esenzione fiscale riservata agli organizzatori ritenendola non necessaria.
Inoltre, il gruppo Jaypee è incerto sulla possibilità di sviluppare utili dal progetto F1: si prevede che, nonostante l’iniziale proposito di raggiungere un introito di 170 milioni di euro e occupazione per 10.000 persone, le prime edizioni possano essere invece caratterizzate da forti perdite, come è avvenuto in Corea del Sud.
Portare avanti il progetto F1 rappresenta quindi una sfida molto impegnativa per Jaypee, che dovrà riuscire a far fronte alle proteste dei contadini, alle rigide imposizioni della Corte Suprema e ai possibili problemi di natura economica.

venerdì 21 ottobre 2011

India e Cina si contendono l’uranio kazako

I Paesi in via di sviluppo, nonostante la catastrofe di Fukushima, continuano a considerare necessario il ricorso all’energia nucleare: India e Cina sono i paesi asiatici più energivori.

In occasione del recente raduno annuale dell'AIEA, l'India ha ribadito i propri progetti futuri circa l’approvvigionamento energetico: Sirkumar Banerjee, il presidente della Commissione per l'energia atomica dell'India, ha dichiarato che “il ruolo del nucleare come fonte sicura, pulita e sostenibile per soddisfare le esigenze energetiche, nonché per affrontare adeguatamente i problemi del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, non può essere compromesso. Questo è tanto più vero per le economie emergenti, che mirano a fornire una migliore qualità della vita per i propri cittadini”.
L’India, dove il nucleare è la quarta fonte di energia elettrica, dispone di 20 reattori dislocati in sei centrali nucleari, per una potenza generata di 4.780 megawatt; sono in costruzione altre cinque centrali: New Delhi intende arrivare generare 64.000 megawatt entro il 2032. Tuttavia, le riserve domestiche di uranio non bastano a sostenere tale incremento di energia, così il Subcontinente è costretto ad avvalersi del supporto dalle importazioni estere. Il principale fornitore, nel corso degli anni Novanta, è stata la Russia, ma in seguito al calo dell'estrazione in quest’ultima, l'India ha stretto numerosi accordi bilaterali in materia di cooperazione sul nucleare civile e sulle tecnologie energetiche con altri Stati (Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Corea del Sud). Nel 2009 ha avuto inizio la partnership intrapresa con il Kazakistan, rafforzata da un accordo intergovernativo sottoscritto lo scorso 16 aprile 2011: i due Paesi hanno intrapreso una salda cooperazione in tema di energia atomica per usi civili, che prevede una fornitura di combustibile (2.100 tonnellate entro il 2014), la costruzione e gestione comune di centrali nucleari, una joint venture per l'esplorazione e l'estrazione di giacimenti di uranio, lo scambio di informazioni scientifiche e di ricerca.
Anche la Cina è interessata alle riserve kazake e, al fine di assicurarsi la maggiore quantità possibile di uranio, ha stretto corposi accordi con Astana a scapito degli altri grandi acquirenti del combustibile, Russia e, per l’appunto, India. Tra il Dragone e il Sucontinente è ormai in atto una corsa a due: i Paesi più energivori del continente ambiscono entrambi all’indipendenza energetica e avvertono la necessità di assicurare sempre maggiori fonti per alimentare la loro economia.

mercoledì 19 ottobre 2011

La prossima missione in India: “più pragmatica”

Dal 31 ottobre al 3 novembre si svolgerà la missione imprenditoriale in India, organizzata da Confindustria, Abi ed ex Ice con il supporto dei ministeri dello Sviluppo e degli Affari Esteri.

Nel corso della tavola rotonda organizzata dal gruppo parlamentare di amicizia Italia-India e dall’associazione Italia-India tenutasi ieri, è emerso che il Subcontinente, per le imprese italiane, rappresenta il Paese delle grandi opportunità. L’India, che ora si trova in una fase di grande espansione, registra infatti ritmi di crescita molto elevati (sopra l’8%) e completamente estranei ai parametri europei. In occasione della tavola rotonda è stata presentata anche la missione imprenditoriale in India, in programma dal 31 ottobre al 3 novembre, e organizzata da Confindustria, Abi ed ex Ice con il supporto dei ministeri dello Sviluppo e degli Affari Esteri. A tal riguardo, Paolo Zegna, vicepresidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione, ha dichiarato che la prossima sarà una missione più pragmatica: “Non si tratterà di una missione di sistema, come ce ne sono state molte in passato. Abbiamo cambiato approccio: sarà una “missione chirurgica” e più pragmatica che arriva dopo le due di settore, quella di marzo sulle infrastrutture e quella di aprile sull’automotive. Settori che torneranno anche a fine mese insieme alla meccanica e alle nuove energie”. In particolare, Mauro Moretti, ad delle Ferrovie dello Stato, ha parlato dei progetti relativi al comparto ferroviario nel Subcontinente: “Siamo molto interessati ai progetti di sviluppo in India, che ha un piano di sviluppo delle ferrovie da 70 miliardi con 25mila chilometri di ferrovie e sei linee dell’Alta velocità”.
Infine, Giuseppe Campanella, presidente di Fondamenta e Futura e Invest, ha discusso dell’importanza del private equity, quale strumento indispensabile per colmare aladistanza tra grandi e piccole società: per avere successo in un mercato come quello indiano, come ha affermato anche Moretti, il Belpaese deve cambiare strategia e puntare su grandi campioni nazionali in grado di proporre un sistema “chiuso e compiuto” che trascini con sé le aziende più piccole.

martedì 18 ottobre 2011

In India cresce la popolazione urbana

In India, come è avvenuto in Cina, i contadini hanno iniziato a lasciare i villaggi per sfruttare le opportunità offerte dai centri urbani e migliorare così il loro futuro.

Anche in India si sta assistendo al fenomeno dell’esodo verso le città: i contadini - consci delle scarse prospettive per il futuro offerte dalle campagne indiane - hanno iniziato ad abbandonare i villaggi d’origine per approdare nei centri urbani più vicini e cercare di migliorare il loro status.
Dal censimento del 2011 è emerso che la popolazione urbana, nell’ultimo decennio, è aumentata in maggior misura rispetto a quanto è avvenuto nelle zone rurali: nel Subcontinente un incremento urbano superiore a quello rurale non si registrava dal 1921, quando gli indiani delle campagne erano stati decimati dall’epidemia di influenza che colpì l’India nel 1918. Come spiega il giornalista P Sainath, oggi sono altre le ragioni, comunque gravi, che spingono i contadini a migrare verso le città: “tra il 1995 e il 2009 più di 240.000 agricoltori indiani si sono suicidati perché logorati dai debiti accumulati e dagli usurai. E visto che i redditi agricoli continuano a diminuire, sempre più contadini si trasferiscono in città per cercare di costruirsi un futuro migliore”. Tuttavia, osservando che la maggior parte dei contadini continua a spostarsi da un luogo all’altro senza riuscire a trovare un’occupazione e a stabilizzarsi quindi in un luogo preciso, il giornalista non si dichiara molto ottimista: anche i centri urbani non hanno molto da offrire a persone che parlano a stento la lingua locale e che, non conoscendo la complessità delle città, non sempre riescono a gestire le difficoltà che il loro trasferimento può comportare.
Sono più del 31% gli indiani che oggi vivono in città, il 4% in più rispetto al 2001; il Paese sta crescendo rapidamente ed è inevitabile che aumenti anche la popolazione urbana. Tuttavia, alcuni economisti sostengono che questa emigrazione interna sia destinata ad arrestarsi, in quanto i centri urbani del Subcontinente non sono in grado di accogliere tante persone al contempo, perché mancano le strutture idonee e i posti di lavoro: condizioni indispensabili per evitare che tanti immigrati scontenti possano, a lungo andare, mettere a repentaglio la sicurezza delle città.

lunedì 17 ottobre 2011

L’India Day

Ieri si è concluso a Milano lo Yoga Festival, dal 28 al 30 ottobre si terrà a Carrara il Festival dell’Oriente e domani a Roma, presso la Camera dei Deputati, avrà luogo l’India Day.

In questo periodo sono molti gli eventi dedicati alle culture asiatiche e, tra questi, alcuni specifici sull’India: ne è un esempio l’ India Day: politics, business, art, culture, che si terrà domani, martedì 18 ottobre, presso la Camera dei Deputati. L’evento - la prima giornata dedicata alle relazioni tra Italia e India - è promosso dal Gruppo Parlamentare di Amicizia Italia-India e dall’Associazione Italia-India e si propone di favorire e sviluppare le relazioni economiche, politiche e culturali tra i due Paesi.
Alla sessione mattutina, dedicata a Politica e Business, parteciperanno, tra gli altri: l’On. Franco Frattini, Ministro degli Esteri, l’On. Sandro Gozi, Presidente del Gruppo Parlamentare di amicizia Italia-India e Capogruppo del PD in Commissione Politiche Comunitarie della Camera, l’On. Mario Valducci, Presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, Sua Eccellenza Shri Debabrata Saha, Ambasciatore dell’India in Italia, Mauro Moretti, AD Ferrovie e Massimo Sarmi, AD Poste Italiane.
Il pomeriggio, dedicato a Arte e Cultura, sarà focalizzato sulle “contaminazioni”, intese come dialogo e reciproche influenze tra Italia e - più i generale Occidente - e India, presenti nelle diverse forme delle arti: cinema, letteratura e poesia (in quest’ambito è previsto anche un tributo a Tagore), società e globalizzazione culturale, arte contemporanea. Quello relativo all’arte contemporanea sarà l’ultimo intervento e si svolgerà MAXXI, il Museo di arte contemporanea di Roma, che in questo momento rappresenta l'arte contemporanea in Europa e ospita la mostra India Highway, attualmente la più grande mostra di Arte Contemporanea indiana al mondo.

venerdì 14 ottobre 2011

Le pillole contaminate provenienti da India e Cina

La denuncia di Aschifarma: alcuni prodotti farmaceutici contengono principi attivi “contaminati”, provenienti soprattutto dai Paesi asiatici, dove il massimo del controllo consiste nelle autocertificazioni di chi li smercia.

Secondo Aschifarma (Federchimica) - l’associazione nazionale dei produttori italiani dei principi attivi - la maggior parte dei prodotti che circolano nelle farmacie di tutta Europa, contengono principi attivi acquistati a prezzi esigui da Paesi che, come India e Cina, non offrono nessuna garanzia di sicurezza e dove l’unica forma di controllo consiste nell’autocertificazione da parte di chi li smercia. Anche i medicinali prodotti dalla grande industria, regolarmente autorizzati dalle autorità competenti, conterrebbero principi attivi “contaminati”: la corsa al ribasso dei prezzi dei medicinali “fuori brevetto” ha aperto le porte al mercato dei farmaci pericolosi, infatti, come spiega Gian Mario Boccalini - Presidente di Aschifarma - il fenomeno è più diffuso tra i farmaci generici. Tuttavia, il pericolo riguarda anche tutti i medicinali fuori brevetto, inclusi quelli “griffati”. Boccalini inoltre ha precisato: “Il mercato europeo è invaso per circa il 70% da principi attivi che provengono da nazioni come Cina ed India, dove gli impianti sono lontani dal controllo delle autorità europee. Non è azzardato ritenere che oltre il 10% dei farmaci in vendita sia composto da sostanze contaminate o comunque non pure”.
La questione dei farmaci pericolosi si era già posta in precedenza: nel 2008, l’eparina «cinese», un anticoagulante contaminato, provocò la morte di 149 persone solo negli Stati Uniti; di recente, in Germania sono stati ritirati grandi quantitativi di gentamicina, principio attivo di un noto antibiotico; nel Belpaese, i nuclei antisofisticazione dei carabinieri hanno sequestrato partite di mesalazina, un diffuso antinfiammatorio intestinale, anche in questo caso adulterate. Come ha spiegato il comandante dei Nas, Cosimo Piccino, il problema è che quello dei principi farmaceutici è diventato un business estremamente redditizio: “Un euro di cocaina rende 16 euro, investire 60 euro in principi attivi ne frutta 150 mila”. Per arginare il fenomeno i Nas chiedono di poter costituire un apposito corpo speciale. Inoltre, il 28 ottobre a Bruxelles, i 47 Stati membri del Consiglio d’Europa sono chiamati ad esprimersi circa il Piano «Medicrime», atto a punire penalmente chi produce molecole farmaceutiche artefatte.

giovedì 13 ottobre 2011

Skoda Rapid, la berlina compatta per l’India

Skoda ha ufficialmente dato il via alla produzione della Rapid, la nuova berlina compatta che è stata sviluppata in base alle esigenze del mercato indiano.

Entro la fine di quest’anno, in India debutterà la Skoda Rapid, la nuova berlina compatta che verrà prodotta nello stabilimento di Pune. Il nuovo modello è stato sviluppato in base alle esigenze del mercato indiano ma è destinato a essere commercializzato anche in altri mercati emergenti, come Cina e Russia.
Tra gennaio e settembre, le vendite dell’altro modello assemblato a Pune, la Fabia (attiva già dal 2001 in India), hanno segnato un incremento del 50% circa: attraverso il lancio della Rapid, la Casa automobilistica ceca getta le basi per migliorare il proprio posizionamento nel Paese asiatico. Inoltre, il nuovo modello rivestirà un ruolo importante nel la strategia di crescita della Skoda, che punta all’incremento delle vendite anche a livello mondiale.
La Rapid – 439 cm di lunghezza, 170 cm di larghezza e 147 cm di altezza – si colloca tra la Fabia e la Laura, versione indiana della Octavia, ed è caratterizzata da un design piacevole, tecnologia avanzata, equipaggiamenti di sicurezza appropriati e un bagagliaio che ha una capacità standard di 500 litri. Sul mercato locale la vettura sarà proposta con i motori 1.6 MPI a benzina e 1.6 TDI diesel common rail, entrambi da 105 CV di potenza e disponibili sia con il cambio manuale, sia con quello automatico.
Il presidente della Skoda, Winfried Vahland, afferma che il lancio della nuova vettura in India rende manifesto quanto il Paese sia considerato importante per l’azienda: “Vogliamo crescere in tutto il mondo nei prossimi anni e, per farlo, dobbiamo aumentare le nostre attività al di fuori del Vecchio Continente. In quest'ottica, l'India recita un ruolo da protagonista perché, insieme a Cina e Russia, è tra i mercati che possiedono le maggiori potenzialità”.

mercoledì 12 ottobre 2011

L’India risente dei rialzi del costo del denaro

Nel secondo trimestre 2011 il PIL indiano ha segnato un incremento del 7,7%: il più basso degli ultimi 18 mesi.

La Banca centrale indiana, per far fronte all'inflazione - che, in un Paese in cui il PIL annuo pro-capite medio si aggira ancora intorno ai 1000 dollari o poco più, ha costi sociali particolarmente elevati – da marzo 2010 ha operato 11 rialzi del costo del danaro. Ora, l'effetto di tali provvedimenti comincia a gravare sul Paese: si registra infatti un rallentamento dell'industria manifatturiera e una contrazione dei consumi, che, rispetto all’incremento dell’8% segnato primo trimestre del 2011, sono cresciuti del 6,3% nel secondo. Inoltre, l'Ufficio Centrale di Statistica rivela che il PIL indiano è cresciuto del 7,7% nel secondo trimestre di quest’anno: si tratta dell’incremento più lieve degli ultimi 18 mesi.
Il peso della politica monetaria fortemente restrittiva adottata dalla Reserve Bank of India, è maggiormente avvertito dai settori sensibili agli andamenti dei tassi d'interesse, come l'industria dell'auto che, negli ultimi mesi, ha registrato un brusco calo di domanda, dopo anni di vendite record.
Il quadro complessivo, continua comunque a essere caratterizzato da un trend espansivo. A tal riguardo va considerata la ripresa degli investimenti: dal deludente + 0,4% annuo del primo trimestre, si è passati al +7,9% del secondo e continua a costituire un fattore trainante della domanda anche il settore infrastrutture, i cui comparti collegati - come l'industria cementiera e quella elettrica - hanno segnato una crescita del 7,8%. Inoltre, sebbene con tassi di sviluppo più contenuti rispetto al 2010, anche il settore agricolo e quello dei servizi presentano prospettive positive.
Secondo il recente Rapporto annuale di Reserve Bank of India, il tasso di crescita del PIL nell'anno fiscale 2011/2012 dovrebbe attestarsi intorno all'8-8,2 per cento. Il tasso di inflazione continuerà ad essere elevato ma negli ultimi mesi dell'anno scenderà a livelli più moderati.
Il documento di riferimento sul medio periodo è il dodicesimo Piano Quinquennale, che, per il quinquennio 2012-2017, prevede una crescita economica del 9%, mentre l'inflazione dovrebbe attestarsi al 5% e il deficit fiscale scendere al 3% del PIL. Tuttavia, la crescita economica prevista potrà effettivamente realizzarsi solo se saranno messe in atto le riforme attualmente in discussione al Parlamento: relative al settore fiscale, a quello delle assicurazioni, a quello bancario e alle acquisizione dei terreni.

martedì 11 ottobre 2011

Aakash: il pc “made in India” da 35 dollari

Il governo indiano ha sovvenzionato l’Aakash tablet pc, il computer più economico al mondo.

In questi giorni è stato lanciato l’Aakash tablet pc, che viene prodotto in India e - pur essendo dotato di: sistema operativo Android 2.2 Froyo, display da 7 pollici con una risoluzione di 800 x 480 pixel,  memoria RAM da 256 MB, memoria di storage interna a 2GB, hard disk da 32 GB espandibile, 2 porte USB e connessioni di rete Wi-Fi, 3G e GPRS - viene distribuito ad un prezzo molto basso grazie ad una sovvenzione statale che lo riduce del 50%. Il basso costo del prodotto è determinato da una campagna promossa dal governo indiano che intende far aumentare la diffusione di internet nel paese: in India il World Wide Web è ancora considerato un strumento di nicchia, di cui si avvale solo l'8% della popolazione.
Le tariffe previste per questo tablet pc - il più economico al mondo e della storia - sono effettivamente “stracciate” e sono 2: la prima, riservata al pubblico in generale, prevede un costo di 2.999 rupie (60 dollari circa); la seconda, dedicata invece agli studenti indiani, prevede un costo di 1.750 rupie (circa 35 dollari). Negli altri mercati prezzi simili sono raggiunti solo dagli eReader, tavolette che consentono la lettura di libri, questi ultimi però non possono essere paragonati ai tablet pc, che sono invece la riproduzione su tavoletta dei normali desktop pc e laptop.
Al momento, nella prima fase di produzione, è prevista la distribuzione di 100.000 di questi tablet ad altrettanti studenti indiani; il device verrà così testato sul campo in varie condizioni climatiche e d’utilizzo prima dell’effettiva distribuzione della versione retail, che sarà invece disponibile a Novembre di quest’anno ad un prezzo leggermente superiore.

venerdì 7 ottobre 2011

L’energia dalla biomassa

Vista la grande disponibilità di materie prime come lolla di riso e trucioli di legno, l’India si dimostra sempre più attenta all’energia proveniente da biomasse.
Dopo il successo ottenuto dalla centrale elettrica alimentata da biomassa e installata nel villaggio di Fatehullar, nei pressi di Gjhazipur nello stato indiano dell’Uttar Pradesh, l’India si avvicina sempre più alla fonte di energia rinnovabile derivante da biomassa. La centrale elettrica da 15 MW, costituita da una fornace per la generazione di gas, sistemi di raffreddamento e di filtraggio e altri dispositivi necessari per la generazione di energia, è la prima del suo genere costruita nell’Uttar Pradesh e soddisfa il fabbisogno energetico di numerose famiglie. Stando a stime recenti, circa il 44% della popolazione indiana vive ancora senza elettricità, e la produzione di elettricità da biomassa potrebbe rappresentare la soluzione ideale per sopperire a tale mancanza.
Per il futuro è previsto un abbondante impiego della lolla di riso che si adatta perfettamente alla strategia di generazione di energia da fonti alternative, anche se la tecnologia necessaria a convertirla in elettricità non è stata ancora interamente sviluppata.
Un altro passo avanti per il Subcontinente indiano, intenzionato a raggiungere la produzione di 40 Giga Watt da energie rinnovabili entro il 2020 e di 200 GW entro il 2030.

giovedì 6 ottobre 2011

L’india tocca il cielo con 50 dollari

Si chiama Aakash (che significa “cielo” in Hindi), il nuovo tablet sfornato dalla compagnia britannica DataWind.

L’azienda britannica DataWind ha annunciato la realizzazione in India del nuovo tablet Aakash, che sarà venduto al Governo di Nuova Delhi per 50 dollari. La versione super-economica del tablet sarà destinata agli studenti e contribuirà ad eliminare il divario tecnologico e digitale del Subcontinente indiano, permettendo fra l’altro agli indiani residenti nelle zone rurali di seguire le lezioni.
Il lancio del prodotto è stato accolto con favore dagli studenti appartenenti al dipartimento di tecnologia, che hanno però precisato la necessità di aggiungere alcuni particolari mancanti nella versione base. Nella fase iniziale un primo modello pilota verrà distribuito gratuitamente a centomila giovani, per poi essere venduto agli studenti al prezzo agevolato di 35 dollari.
L’azienda britannica Datawind ha inoltre previsto una versione per il mercato con un prezzo base fissato a sessanta dollari. Il Ministro dell’Educazione e delle Telecomunicazioni, Kapil Sibal, ha commentato la notizia affermando che “I ricchi hanno accesso al mondo digitale, i poveri e le persone normali ne sono esclusi: Aakash metterà fine a questa divisione digitale”.

mercoledì 5 ottobre 2011

La Tata lancia l’auto più cara al mondo

Il colosso automobilistico indiano Tata arriva sul mercato con la “Bling” Nano, la versione ultra lusso dell’auto più economica al mondo.

Simbolo del miracolo economico e protagonista indiscussa dello scenario economico mondiale, l’India si è da sempre contraddistinta per il fatto di essere un Paese in cui convivono forti contraddizioni. Una di queste è proprio rappresentata dalla nuova automobile lanciata sul mercato dalla Tata a tre anni dall’annuncio della Nano, la macchina più economica al mondo.
Si tratta della “Bling” Nano, la macchina più costosa in assoluto, con un prezzo che si aggira intorno ai 4,5 milioni di dollari, destinati a salire se si considera il rialzo delle quotazioni in borsa dell’oro e delle gemme. L’auto gioiello rappresenta infatti un vero e proprio tripudio al lusso: un rivestimento formato da 80kg di oro da 22 carati e 15 kg di argento, in aggiunta alle 10mila pietre preziose che la tempestano, fanno della “Bling” Nano il sogno dei magnati indiani e non solo, e la rappresentazione del paradosso che caratterizza in generale i Paesi emergenti, dove miliardari vivono accanto a persone costrette sotto la soglia di povertà. Del resto come si è potuto osservare il precedenza, anche durante i periodi di guerra e in questo caso di crisi economica il mercato del lusso non ha mai conosciuto momenti di criticità.

martedì 4 ottobre 2011

Afghanistan e India

Hamid Karzai giunge oggi in visita nella città di Nuova Delhi allo scopo di rafforzare il legame con il Paese asiatico.
Il Presidente afghano Hamid Karzai si prepara ad una visita di due giorni a Nuova Delhi fissata con l’obiettivo di rafforzare i rapporti bilaterali con la vicina India. Durante la permanenza il Presidente afghano avrà modo di incontrarsi con il premier indiano Manmohan Singh e discutere sulla firma di un accordo che faccia di Nuova Delhi un nuovo partner strategico per il Paese devastato dalla guerra.
Kabul sta infatti riconsiderando i ruoli di India e Pakistan nel processo di ricostruzione dell’Afghanistan, soprattutto in vista del ritiro da parte dell’Isaf dal Paese previsto entro il 2014. Dal punto di vista economico, l’accordo con il gigante indiano potrebbe portare ad un incremento degli investimenti dell’Elefante in Afghanistan, in particolare nel settore agricolo. La cooperazione con Kabul risulterebbe altresì vantaggiosa per il Governo di Nuova Delhi, che avrebbe quindi la possibilità di acquisire una certa influenza sul Paese in modo da ritagliarsi un ruolo di primo piano in futuro: data la sua posizione geografica, tra Asia centrale e meridionale, l’Afghanistan rappresenta infatti un Paese di importanza strategica a cui ambiscono tanto Nuova Delhi quanto Pechino.

lunedì 3 ottobre 2011

L’industria del vetro per imballaggio

L’industria indiana del vetro per imballaggio rappresenta in India un mercato da 700 milioni di € in continua espansione.

Con una crescita media annua pari a circa il 12%, l’industria del vetro per imballaggio in India sta registrando un’espansione incredibile legata ad un incremento della domanda: la maggiore consapevolezza da parte dei consumatori indiani degli standard igienici internazionali e dell’impegno da parte delle aziende produttrici allo scopo di far conoscere i benefici del vetro, hanno determinato una crescita del comparto, che allo stato attuale rappresenta un mercato da 700 milioni di €.
Secondo le ricerche che sono state effettuate, la crescita dell’industria del vetro per imballaggio nei prossimi anni si manterrà stabile o crescerà in modo esponenziale grazie all’incremento del reddito a disposizione e del Pil. Si tratta di un’industria che serve prevalentemente le imprese produttrici di alimenti, bevande e alcolici, le case farmaceutiche e cosmetiche.
Attualmente il comparto è servito da circa dieci grandi e medie imprese e da una serie di piccoli produttori che dispongono di fornaci di piccole dimensioni e contribuiscono alla capacità produttiva del settore con 500-600 tonnellate ogni giorno.