Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

martedì 31 maggio 2011

Il turismo sostenibile in India

Con 260 milioni di addetti, l’industria del turismo rappresenta la prima industria al mondo, capace da sola di generare il 10,7% del PIL mondiale.

L’industria turistica, che registra la più forte espansione negli ultimi anni, non poteva non essere toccata dal fenomeno ecologico che si sta diffondendo a livello globale. Nel dettaglio gli esperti in questo campo stanno valutando l’impatto che lo spostamento di milioni di persone ha in termini di “snaturamento dei luoghi turistici”: se da un lato infatti l’attività turistica genera ingenti ricavi, dall’latro potrebbe avere delle forti ripercussioni sull’attrattività delle mete, con un conseguente calo dei guadagni. Proprio in quest’ottica si deve leggere l’importanza assunta negli ultimi anni dal turismo sostenibile, un turismo responsabile, che tiene conto delle popolazioni locali, del rispetto delle risorse naturali e delle tradizioni locali. Per quanto riguarda in particolare l’India, è stato osservato che sempre più turisti accanto alle mete tradizionali, prestano attenzione anche alle mete ecoturistiche, vale a dire ad esempio le 250 aree protette presenti nel Paese. Altra differenza rilevante osservata nel Paese che nel 2010 è stato visitato da 70mila italiani, è legata alle strutture alberghiere: da quelle standardizzate e concepite sul modello occidentale, si sta passando ai cosiddetti “eco-lodge”, degli hotel a bassissimo impatto ambientale e fortemente ancorati alla cultura e alle tradizioni del luogo.

lunedì 30 maggio 2011

Honda rafforza la sua presenza sul mercato indiano

Visto e considerato da un lato il calo delle vendite negli Stati Uniti e nel Vecchio Continente, dall’altro un mercato in forte espansione nell’area del Pacifico e in Brasile, la casa motociclistica Honda ha annunciato l’apertura di un terzo impianto in India e l’ampliamento della sua seconda fabbrica nel Paese.

Presente in India dal 1999, quando venne creato il primo impianto, la Honda ha annunciato l’aumento della capacità produttiva del suo secondo stabilimento in India, al momento in costruzione nel distretto industriale Tapukara del Rajastan, e la realizzazione di un terzo impianto che dovrebbe essere ultimato nella prima metà del 2013. Le decisioni della casa dell’ala sono legate al fatto che il mercato indiano rappresenta il secondo mercato più importante dopo quello cinese: il venduto della filiale indiana è cresciuto sino a raggiungere i 1.526.000 pezzi nel 2010, segnando un aumento di oltre il 40% rispetto al 2009. Honda punta a raggiungere una produzione di 4 milioni di veicoli all’anno nei tre stabilimenti: il primo garantisce già la produzione di 1.6 milioni di veicoli, il secondo, in fase di ampliamento, permetterà di realizzare 1.2 milioni di unità all’anno a partire da luglio, mentre il terzo, che verrà ultimato nei prossimi anni nell’area industriale di Bangalore, avrà una capacità produttiva di 1.2 milioni di veicoli. La costruzione del terzo impianto nella parte più a sud della penisola dovrebbe inoltre migliorare la distribuzione all’interno del Paese, visto che gli altri due impianti sono localizzati a nord.

venerdì 27 maggio 2011

Relazioni dinamiche tra Italia e India

Le relazioni tra Italia e India diventano sempre più dinamiche, ma c’è ancora spazio per crescere e migliorare la posizione dell’Italia nella classifica dei maggiori partner indiani.

Nel corso di un incontro tenutosi a Nuova Delhi, l’Ambasciatore Giacomo Sanfelice di Monteforte ha sottolineato che, nonostante l’interscambio commerciale tra India e Italia sia aumentato lo scorso anno fino a raggiungere i 7,2 miliardi di euro, solo l’1% delle esportazioni del Bel Paese raggiunge il mercato della tigre asiatica: l’Italia si posiziona al quarto posto tra i partner commerciali indiani dell’Unione Europea e al settimo per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri. Dal 2007 al 2010 gli investimenti italiani in India sono cresciuti del 280%; se da un lato i maggiori svantaggi sono rappresentati dell’elevata inflazione, dalla carenza di infrastrutture, dalla burocrazia e dalla scarsa fluidità del business, dall’altro l’India si caratterizza per una manodopera altamente qualificata, una classe media in costante crescita, un uso diffuso della lingua inglese, forti investimenti pubblici e numerosi settori di punta. Proprio in virtù di questa ragioni il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha definito il 2011 come l’Anno dell’India e in quest’ottica si deve leggere la sua partecipazione alla prossima Missione di promozione del Sistema Italia guidata dal Ministro dello Sviluppo Economico, che si terrà in India nel mese di novembre e sarà focalizzata sui cinque settori pilastro della domanda indiana: energia, agro-industria, macchinari, automobile e infrastrutture.

giovedì 26 maggio 2011

La cucina italiana in India

La qualità dei prodotti e le conoscenze tecnologiche che ne stanno alla base rendono unico ed inimitabile l’Italian lifestyle, anche nell’ambito culinario.

Il occasione di Exotica 2011, un evento organizzato ogni anno dal Rizvi College di Hotel Management con sede a Mumbai, sono stati presentati alimenti e macchinari per la produzione di cibo e bevande provenienti non solo dai diversi Stati dell’India, ma anche dall’estero. Per aiutare i professionisti e gli studenti dell’industria alberghiera indiana a comprendere la cucina italiana, l’Italian Culinary Institute for Foreigners in collaborazione con la Indo-Italian Chamber of Commerce & Industry e la Western India Culinary Association ha organizzato due giorni di workshop e presentazioni, seguiti anche da una gara di cucina italiana tra gli studenti degli istituti alberghieri di Mumbai. Il grande ospite dell’evento, Mario Sobbia, chef di pluriennale ed internazionale esperienza, ha commentato “ Ho apprezzato lo spirito di collaborazione che ho trovato. Ho potuto avere a disposizione tutti gli ingredienti giusti per le mie ricette, cosa spesso non facile quando vado all’estero. Gli indiani hanno dimostrato di apprezzare veramente la cucina italiana, e questo è il motivo per cui ritengo che questo debba solo essere il primo di una lunga serie di eventi di questo tipo”.

mercoledì 25 maggio 2011

I consumatori indiani sono i più ottimisti



Secondo un recente sondaggio, la fiducia dei consumatori in India è ancora molto alta, nonostante la crescente inflazione e l’aumento del prezzo del carburante.
Per il terzo trimestre di fila, i consumatori indiani si presentano come i più ottimisti a livello globale, almeno secondo quanto emerge da un sondaggio on line realizzato dalla società Nielsen Company.
I risultati della ricerca sono stati resi noti dall’amministratore delegato di Nielsen India Justin Sargent, responsabile del settore consumatori, il quale ha dichiarato alla stampa che la fiducia dei consumatori indiani si fonda su una forte crescita economica e su un ottimistico mercato del lavoro.
Secondo questo studio, i consumatori indiani sono ancora i più ottimisti a livello globale, ma il grado di fiducia non è salito, rispetto al trimestre precedente, a causa dell’inflazione e del conseguente aumento dei prezzi degli alimenti e del carburante, che comporta un adeguamento delle spese di gestione domestica.
A tal proposito, Sargent ha affermato che “se i livelli di fiducia tra i consumatori sono rimasti invariati durante l’ultimo trimestre, ciò è largamente dovuto a fattori globali quali la crescente debolezza dei mercati azionari, gli alti prezzi delle merci e soprattutto la debole ripresa globale, uniti all’inflazione locale in crescita”.
Da notare in questo sondaggio che sette tra i dieci paesi più ottimisti provengono dall’area asiatico-pacifica, mentre, tra le nazioni più pessimiste, nove su dieci sono europee.

martedì 24 maggio 2011

Renault in India

Lo sviluppo di Renault in India subisce in questi giorni una forte spinta legata all’introduzione di nuovi modelli ideati per il mercato indiano.

Presente già dal 2007 in India, Renault ha individuato nel Paese uno dei mercati più attrattivi per il proprio business. Il mercato indiano rappresenta infatti uno dei mercati più dinamici al mondo, con una crescita annuale che si aggira intorno al 20%. Se nel 2005 in India sono stati venduti 1.2 milioni di veicoli, si prevede che per il 2011 questa cifra raggiungerà i 3 milioni, fino ad arrivare a 3.7 milioni nel 2015, quando l’India diventerà il quarto mercato automobilistico a livello mondiale. L’aumento esponenziale delle vendite di auto è legato anche alla presenza di una popolazione giovane, il 57% ha meno di 35 anni, e molto attenta alla tecnologia di ultima generazione. La casa automobilistica francese ha previsto la vendita di oltre 100mila vetture entro il 2013 e proprio per questo motivo ha deciso di introdurre cinque nuovi modelli entro il 2012. La mossa vincente della casa francese è stata sicuramente la realizzazione di una fabbrica a Chennai con una capacità produttiva di 400.000 veicoli l’anno, che permette di aggirare le consistenti tasse d’importazione vendendo in questo modo delle auto più competitive assemblate in India. L’obiettivo del gruppo francese è quello di rendere il proprio marchio maggiormente visibile all’interno del Paese e riuscire a conquistare almeno il 5% del mercato della auto indiano entro 10 anni. Secondo Renan Livet, responsabile marketing della regione Asia-Africa, “In India si ama la tecnologia: ciò si traduce in una passione per internet, i cellulari di ultima generazione, i prodotti high-tech in generale. Sebbene non si vogliano spendere cifre elevate per la propria automobile, la si vuole acquistare con delle tecnologie di ultima generazione. In questo contesto, la nuova strategia di Renault consiste nell’arrivare sul mercato indiano con modelli di gamma per creare sin dall’inizio l’immagine di marca attraverso la tecnologia dei suoi migliori prodotti”.

lunedì 23 maggio 2011

Bialetti annuncia la vendita degli impianti ad una società indiana

Bialetti, azienda leader nella produzione di strumenti di cottura e piccoli elettrodomestici, dà avvio al progetto di ottimizzazione dell’assetto industriale e cede alla Ttk di Bangalore le strutture di stampaggio per coniatura e verniciatura a spruzzo di pentolame.

Bialetti ha siglato un accordo con la Ttk Prestige di Bangalore per la vendita degli impianti di stampaggio per coniatura e verniciatura a spruzzo dello stabilimento di Coccaglio, in provincia di Brescia. In un comunicato stampa l’azienda sottolinea che l’operazione rientra in un progetto di conversione del sito produttivo di Coccaglio, progetto che “consentirà un parziale riassorbimento della manodopera, con l’obiettivo di dedicarlo a produzioni legate al business del caffè, identificato già da tempo come uno dei driver di sviluppo del gruppo”. In particolare la produzione di pentolame dell’azienda si concentrerà nello” stabilimento del gruppo in Turchia, già attualmente dedicato esclusivamente alla produzione di tali articoli” . Il contratto di compravendita siglato con la società indiana prevede un corrispettivo di quattro milioni di euro che verranno pagati ratealmente: il 40% entro 7 giorni dalla stipula del contratto, il 20% entro il 6 giugno 2011, il 10% entro il 30 settembre 2011 e la parte restante non oltre il 30 aprile 2012.

venerdì 20 maggio 2011

Nuova Delhi sempre più vicina

Il volo diretto Milano Malpensa-Nuova Delhi colma un vuoto presente da qualche tempo nelle rotte italiane, penalizzate da un’assenza di collegamenti diretti con l’India.

L’inaugurazione lo scorso 5 dicembre della rotta verso l’India aveva generato interesse, ma dopo alcuni mesi il volo diretto Milano Malpensa-Nuova Delhi ottiene il risultato sperato: offrire ai passeggeri la possibilità di volare senza scali ogni giorno dal capoluogo lombardo a Delhi. La Jet Airways, compagnia area privata leader in India, in code share con Alitalia ha inaugurato infatti una nuova era di voli economici, confortevoli e veloci verso l’India, visto il crescente traffico di turisti e uomini d’affari verso il Paese asiatico. Già da tempo l’Italia aveva prestato attenzione al mercato emergente , ma dallo scorso dicembre è diventato realtà. Il General Manager Gilles Ringwald, ha dichiarato in merito che “Con il lancio del volo diretto Milano-New Delhi, Jet Airways ha scommesso sulla reattività del mercato italiano e i successi non hanno tardato ad arrivare. Inoltre adesso siamo diventati Partner Millemiglia, consolidando la nostra partnership con Alitalia. Grazie a questo accordo tutti i membri Milemiglia potranno accumulare miglia volando con Jet Airways e riscattare i biglietti premio scegliendo le nostre destinazioni”. L’obiettivo del volo era di puntare sul mercato italiano in modo da aumentare il traffico verso l’India ed è stato raggiunto, visto che il load factor dell’89% evidenzia un trend molto positivo; in questi primi mesi di introduzione del nuovo volo diretto il numero di passeggeri diretti a Nuova Delhi è cresciuto del 30% e se per il 40% l’aeroporto indiano rappresenta uno scalo verso altre mete, per il restante 60% rappresenta la destinazione finale.

giovedì 19 maggio 2011

Il dollaro è in declino?

In un rapporto pubblicato di recente, la Banca Mondiale ha avanzato l’ipotesi che entro il 2025 la predominanza del dollaro negli scambi commerciali a livello internazionale finirà.

L’economia mondiale sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti, determinati in primo luogo dalla crescente importanza dei paesi in via di sviluppo nell’economia globale. Stando a quanto riportato all’interno del rapporto pubblicato dalla World Bank, Global Development Horizons 2011, entro il 2025 le sei maggiori economie emergenti (Brasile, Russia, India, Cina, Indonesia e Corea del Sud) contribuiranno in larga misura alla crescita globale visto che le società situate nei Paesi emergenti stanno giocando un ruolo sempre più prominente negli affari globali e negli investimenti all’estero. Allo stesso tempo anche il sistema monetario internazionale subirà le conseguenze dell’emergere di queste economie, ed è probabile che questa situazione porterà alla fine della predominanza di una singola valuta nelle transazioni commerciali. Anche se al momento nessuna economia emergente ha una valuta impiegata nel sistema internazionale, il ruolo centrale del dollaro dovrebbe diminuire prima del 2025, per essere sostituito da un sistema monetario definito “multi-valute”, nel quale dollaro, euro e lo renminbi cinese potranno essere utilizzati come valute internazionali. Considerando infatti il contributo delle economie emergenti all’economia globale e il ruolo sempre più centrale negli scambi commerciali e finanziari, è probabile che le loro valute parteciperanno sempre più attivamente allo scenario finanziario internazionale.

mercoledì 18 maggio 2011

Il colosso finnico Nokia nel mercato indiano

Nokia si prepara ad introdurre nel mercato indiano una nuova applicazione da scaricare sul proprio telefono.

Presente da 16 anni in India, da quando il 31 luglio del 1995 venne effettuata la prima chiamata mobile in India tramite un suo cellulare, Nokia si affaccia sul mercato indiano con nuova applicazione, Search, in grado di individuare una particolare località con un semplice click. Il nuovo dispositivo permette all’utente di trovare una destinazione, un centro commerciale, un ristorante dal proprio telefono cellulare. Secondo il direttore di Nokia India, la novità che verrà introdotta nei telefoni Nokia aumenterà il successo della compagnia nel paese asiatico, dove i consumatori presentano delle peculiarità rispetto agli utenti europei e statunitensi: se infatti nei paesi occidentali l’accesso ad internet dal telefono viene utilizzato principalmente per controllare le email, in India l’uso di internet nel telefono è più legato ai giochi, all’intrattenimento e allo sport. Secondo il report Most Trusted Brand, un’indagine condotta in India su 300 marchi, il marchio Nokia è quello sul quale il consumatore fa più affidamento nel Paese: la società finnica è leader del mercato indiano dei cellulari ed è il più richiesto per via dei prezzi contenuti, delle caratteristiche e della durata del prodotto. Dopo essersi aggiudicato per la terza volta consecutiva, dal 2008 al 2010, il titolo di Most Trusted Brand, il direttore di Nokia India ha affermato che “Nokia è sempre stata una compagnia che pone al suo cento il consumatore e la sua dimostrazione di fiducia è il premio più importante tra tutti”.

martedì 17 maggio 2011

La corruzione dilaga in India

La diffusa pratica della corruzione nel Paese dei Maharaja rischia di rallentare la crescita economica del Paese.

Che la corruzione sia diffusa in India non è una novità, ma di fronte alla possibilità di lasciarsi sfuggire l’occasione di ereditare il primato produttivo cinese, anche il governo indiano si attiva al fine di contrastarla: questo fenomeno infatti oltre a creare un effetto destabilizzante a livello politico, rischia di frenare lo sviluppo economico della tigre asiatica. Stando allo studio realizzato da McKinsey & Company nei prossimi vent’anni l’India dovrà investire circa 1,2 trilioni di dollari per migliorare le sue infrastrutture e il suo livello di urbanizzazione per rispondere alla crescita demografica, ma se i mercati non avranno la certezza che i fondi impiegati abbiano un’origine legale, gli investimenti potrebbero subire un arresto. Questa situazione dipende dal fatto che i fondi allocati a funzionari sospettati di corruzione vengono immediatamente bloccati, impedendo la prosecuzione dei lavori in quell’ambito. Il recente scandalo legato alle telecomunicazioni ha avuto e avrà conseguenze anche a livello politico, visto che il governo centrale è stato accusato di aver assegnato 122 nuove licenze sottocosto, determinando una perdita di circa 40 miliardi di dollari alle casse dello Stato; inoltre l’incertezza legata al quadro normativo in vigore ha spinto molti investitori ad abbandonare i loro affari. Al fine di combattere questa piaga il governo indiano si vedrà costretto a dar vita a un’agenzia giudiziaria indipendente, in grado di controllare ed operare sia a livello centrale sia a livello dei singoli stati.

lunedì 16 maggio 2011

Il marmo di Botticino approda in India

Il celebre marmo di Botticino dopo l’avventura cinese sbarca in India e si prepara ad affrontare un mercato reso difficile dalla competizione accanita di Turchia e Spagna.

Il settore lapideo bresciano continua la sua espansione nei mercati esteri e punta all’India: dopo il rallentamento del mercato cinese le aziende legate all’estrazione e alla lavorazione del marmo di Botticino si sono rivolte al crescente mercato indiano per far fronte al calo della domanda interna. Le imprese che operano nel settore lapideo nella provincia di Brescia sono nove e producono all’incirca 140-150mila tonnellate all’anno dell’inconfondibile marmo color beige che proprio per la sua colorazione e per la presenza del 98% di carbonato di calcio rappresenta un’alternativa al marmo di Carrara. I mercati internazionali rappresentano le principali destinazioni del marmo bresciano, visto e considerato il fatto che, come sottolineato dal presidente della Cooperativa Operai Cavatori del Botticino, Mario Rossi, “Se facessimo riferimento al mercato interno avremmo difficoltà due o tre volte maggiori di quelle che già affrontiamo. Non ci sono segnali di ripresa al momento nel nostro Paese e in aggiunta c’è sempre il rischio di non essere pagati”. L’export ha permesso al settore di registrare un fatturato positivo nel 2010, anche se i risultati restano ancora lontani da quelli riportati nel 2008. Nonostante il grande interesse dimostrato dal mercato indiano, l’export verso questo Paese presenta grandi difficoltà dovute alla concorrenza di Spagna e Turchia, capaci di vendere un prodotto di qualità inferiore, ma più facile da lavorare. Offrire un servizio di qualità più elevata sembra essere l’unica alternativa possibile di fronte al rischio di diventare dei semplici produttori della materia prima.

venerdì 13 maggio 2011

Il censimento delle industrie

Prenderà il via nel 2012 il sesto censimento delle industrie presenti in India.

Il Governo indiano ha annunciato che nel corso del prossimo anno verrà realizzato il censimento delle industrie presenti nel Paese che permetterà di valutare l’impatto delle diverse riforme economiche introdotte e formulare delle politiche ad hoc. Secondo quanto dichiarato dal Ministro di Statistica e Implementazione dei programmi, il censimento rappresenterà una raccolta di informazioni relative alle diverse realtà imprenditoriali in India e vedrà la collaborazione tra il Ministero di Statistica e i governi locali. In particolare il Ministro ha enfatizzato l’utilità di analizzare i benefici ottenuti dal settore grazie al processo di liberalizzazione economica e comparare questi dati con le conseguenze che l’introduzione di questo processo ha avuto in termini di generazione di occupazione e aumento del Prodotto Interno Lordo. Nel dettaglio verranno raccolti dati relativi all’industria, al numero di addetti, al gruppo sociale di appartenenza del proprietario e delle società a conduzione femminile; le informazioni riguardanti le realtà più piccole legate alle zone rurali potranno fornire un input per lo sviluppo di queste zone. L’analisi del censimento permetterà inoltre di stimare il contributo dei vari settori industriali al Pil del Paese.

giovedì 12 maggio 2011

India, nuovi posti di lavoro grazie a General Motors

General Motors ha comunicato che intende creare 1.000 nuovi posti di lavoro negli stabilimenti di Halol nel Gujarat e di Talegaon nel Maharashtra entro il 2012, per incrementare dell'80% la capacità produttiva in India.

General Motors - l'azienda statunitense produttrice di autoveicoli, con marchi presenti in tutto il mondo – sviluppando la produzione dei propri autoveicoli in India, mira a portare il proprio livello produttivo alle 410.000 unità annue. Secondo quanto riportato dal Press Trust of India, Karl Slym, Ceo e presidente di Gm India ha dichiarato che lo stabilimento di Halol potrà crescere di 25.000 unità annue, passando dalle attuali 85.000 a circa 110.000, mentre quello di Talegoan raddoppierà la propria produzione, passando da 140.000 a 300.000 unità annue. Per il progetto è previsto un investimento complessivo di circa 500 milioni di dollari, il 50% per ognuna delle due fabbriche.
Gm India intende incrementare anche la presenza nel settore dei veicoli commerciali: grazie alla cooperazione con il partner cinese Saic, ad Halol verranno costruiti, già a partire dalla fine del 2011, 3 modelli della gamma LCV di origine Saic, per una capacità produttiva di 70.000 unità annue. Oltre ai veicoli commerciali Saic, lo stabilimento di Halol si occuperà della linea di fabbricazione del suv Tavera, venduto in India con marchio Chevrolet, mentre tutte le altre autovetture saranno trasferite a Talegoan.

mercoledì 11 maggio 2011

Le donne indiane conquistano Washington

Nella classifica delle prime 50 società con donne al vertice nel Nord America, compaiono i nomi di sette donne indiane.

Secondo la rivista economica Forbes, negli Stati Uniti circa 8.1 milioni di affari gestiti da donne contribuiscono all’economia nazionale per un valore complessivo pari a 1.3 miliardi di dollari l’anno e impiegano 7.7 milioni di persone. Dalla ricerca condotta all’associazione no-profit Women President’s Organization ( WPO) e dall’American Express Open, è emerso che sette delle cinquanta società di proprietà o gestite da donne con la crescita più elevata negli Stati Uniti, sono guidate da donne di origini indiane. Le aziende selezionate, localizzate negli Stati Uniti e in Canada, hanno registrato un fatturato sorprendente di 4.1 miliardi di dollari lo scorso anno. Shelly Sun proprietaria della BrightStar Care guida la classifica, seguita al terzo posto da Himanshu Bhatia della Rose International e al settimo posto da Ranjini Poddar della Artech Information Systems. Alla dodicesima posizione si trova Rachna Agarwal di Expedien, che precede Gloria Rajkumar(16) della Simac, kiran Gill (21) della Pars Environmental e Anjali “Ann” Ramakumaran (26) di Ampcus. All’ultimo posto tra le donne di origine indiana si colloca Sonu Ratra della Akraya (37).

martedì 10 maggio 2011

Lo scambio commerciale tra Stati Uniti e India

Stando alle affermazioni del Presidente della Camera di Commercio Indo-Americana, nei prossimi anni lo scambio commerciale tra gli Stati Uniti e l’India subirà un forte incremento.

Secondo gli studi effettuati dalla Camera di Commercio Indo-Americana, il commercio tra India e Stati Uniti dovrebbe crescere fino a raggiungere i 100 miliardi di dollari nei prossimi due/tre anni. È quanto si aspetta Gautam Mahjan, Presidente della Camera di Commercio Indo-Americana, che ha sottolineato come l’aumento dell’interscambio commerciale sarà in larga misura legato alla crescita dell’industria alimentare, dell’educazione e delle infrastrutture. Accanto al commercio un’altra voce da considerare è rappresentata dai crescenti investimenti che le industrie indiane stanno facendo negli Stati Uniti: si stima che le industrie indiane, che stanno rafforzando la loro presenza negli USA, investiranno circa 8/10 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per dar vita a progetti da realizzarsi nel settore dei servizi e della produzione. Si tratta di una nuova tendenza messa in pratica dalle imprese indiane, abituate ad acquistare direttamente aziende americane già avviate .

venerdì 6 maggio 2011

L’industria dell’aviazione Indiana

L’industria dell’aviazione indiana ha annunciato che nei prossimi quindici anni saranno necessari investimenti per un valore complessivo di 30 miliardi di dollari.

Il segretario dell’aviazione civile indiana, Nasim Zaidi, durante un intervento organizzato dalle Camere di Commercio e dell’Industria Associate in India (Assocham), ha affermato che nei prossimi 15 anni l’aviazione indiana richiederà 30 miliardi di dollari di investimenti per migliorare e sviluppare le infrastrutture ed acquisire velivoli. Oltre agli investimenti, per dare una spinta al settore risulteranno fondamentali pianificazioni a lungo termine e nuove regolamentazioni. Negli ultimi anni l’industria dell’aviazione indiana ha registrato una crescita incredibile, dovuta principalmente all’aumento del segmento civile e al supporto del governo e del settore privato. Secondo l’Economic Survey 2010-2011 entro il 2020 l’India diventerà il mercato dell’aviazione civile in più rapida espansione con un traffico passeggeri pari a 420 milioni di persone . Le stime sono già state in parte confermate dai dati riguardanti il bimestre gennaio-febbraio 2011, quando il numero di passeggeri si è attestato intorno a 9.51 milioni, contro i 7.95 milioni registrati nel 2010 durante lo stesso periodo. Anche il mercato interno ha registrato un aumento significativo nel 2010 (+19%): nel mese di dicembre il traffico passeggeri ha registrato il record di 5.2 milioni di persone, contro i 4.5 milioni registrati nel 2009 durante lo stesso periodo. Secondo gli esperti del settore l’aviazione indiana dovrebbe crescere del 18/20% nel corso del 2011.

giovedì 5 maggio 2011

Il Terminal 3 dell’aeroporto Indira Gandhi

L’aeroporto Indira Gandhi, il secondo più grande del Paese e l’ottavo più grande al mondo, inaugura una nuova era con il Terminal 3.

Inizialmente conosciuto come Palam Airport, l’aeroporto Indira Gandhi venne costruito nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e utilizzato in un primo momento come scalo dell’Aeronautica per l’Indian Air Force. Nel corso degli anni però l’aeroporto è diventato uno scalo passeggeri di grande rilevanza, tanto che nel 1986 è stato ampliato grazie alla costruzione del secondo terminal. L’aumento del flusso turistico registrato negli ultimi anni ha evidenziato la necessità di costruire altri due terminal. In questo progetto rientra appunto la realizzazione del Terminal 3, progettato da HOK International e prima struttura aeroportuale del Paese ad ottenere la Leed-Gold Certification dall’Indian Green Building Council per i ridotti tempi di costruzione e l’attenzione prestata all’impatto sull’ambiente. Il T3 è stato costruito in soli 37 mesi e rappresenta uno scalo nazionale ed internazionale che copre all’incirca 1.650.000 metri quadrati. Si tratta si una struttura all’avanguardia che sintetizza i principi legati all’eco-sostenibilità: il T3 infatti sfrutta la luce naturale, i materiali utilizzati sia nella costruzione grezza che nelle finiture sono in larga misura riciclati, utilizza veicoli elettrici e a metano per i trasporti su pista e attività di supporto e prevede un’efficiente gestione dell’acqua attraverso 310 raccoglitori di acqua piovana. Il T3 rappresenta il fiore all’occhiello della potenza asiatica e si prepara ad accogliere 34 milioni di viaggiatori all’anno.

mercoledì 4 maggio 2011

L’India investe nelle ferrovie

Il Ministro indiano delle Ferrovie, M. Banerjee, ha presentato in Parlamento il progetto di bilancio 2011/2012, che prevede lo stanziamento di fondi ingenti da impiegare nel miglioramento e nell’ampliamento del trasporto ferroviario.

Le Indian Railways rappresentano una delle reti più grandi del mondo: 63mila km di linee, di cui solo 18mila elettrificati, collegano il Paese. Secondo i dati presentati dal Ministro nell’ultimo anno le ferrovie indiane hanno trasportato circa 700 miliardi di persone/km e 538 miliardi di tonnellate/km di merci, attestandosi al di sotto delle previsioni che evidenziavano una crescita del 40% del traffico passeggeri e un raddoppio del traffico merci. Il valore complessivo degli investimenti che verranno stanziati sfiorerà i 9.5 miliardi di euro; in particolare i fondi verranno impiegati per la posa in opera di 1.300 km di nuove linee ferroviarie, l’introduzione di 68 nuovi treni e 18mila nuove carrozze. Tra i progetti illustrati dal Ministro Banerjee, vi sono anche la realizzazione di due parchi ferroviari, la realizzazione di nuovi terminal, l’aggiunta di nuove corse giornaliere in direzione di Mumbai e Calcutta, l’attivazione della biglietteria online; l’ammodernamento di 236 stazioni, l’introduzione di strumenti volti a garantire una maggiore sicurezza e l’impiego di energia solare, eolica e biodiesel nelle stazioni e nei passaggi a livello. Verrà inoltre valutata la possibilità di aumentare la velocità dei treni passeggeri a 160/200 chilometri orari. Gli investimenti permetteranno altresì di collegare le aree più arretrate del Paese attraverso le linee ferroviarie e non subiranno rincari né le tariffe per il traffico passeggeri, né quelle per il servizio cargo.

martedì 3 maggio 2011

Le ambizioni globali dell’India

La Adani Enterprises , il più grande importatore di carbone in India, ha acquisito l’Abbott Point Coal Terminal nel Queensland.

Il presidente del Gruppo Adani, Guatam Adani, ha reso nota oggi l’acquisizione dell’Abbott Point Coal Terminal, il porto maggiormente legato all’esportazione di carbone nel Queensland e di proprietà della North Queensland Bulk Port Corporation Limited. L’accordo, firmato questa mattina a Brisbane in Australia, tra i rappresentanti della società e il governo del Queensland, segna l’inizio dell’espansione degli affari dell’azienda all’estero e risponde alla crescente richiesta di fonti energetiche da parte dell’India: l’acquisizione del porto permetterà all’azienda di aumentare la capacità di generare elettricità e quindi di sostenere la crescita economica del Paese, pari all’8%. Guatam Adani, un magnate del settore immobiliare, dirige la più importante società di importazione di carbone nel settore privato ed è già presente nel Queensland con altri investimenti. I ricavi derivanti dall’acquisizione, del valore di circa 2 miliardi di dollari australiani, aiuteranno la ripresa di quest’area geografica, duramente colpita dall’impatto catastrofico delle alluvioni e del ciclone Yasi dell’anno scorso.

lunedì 2 maggio 2011

In aumento le esportazione indiane


Lievitano le esportazioni in India e nel periodo 2010/2011 registrano una crescita record (+37,6).

Stando ai dati pubblicati dal governo di Mumbai, l’anno fiscale 2010/2011 ha visto aumentare in modo consistente le esportazioni dell’India. Il valore delle esportazioni nell’anno fiscale considerato ha raggiunto i 245.9 miliardi di dollari, una cifra di molto superiore alle previsioni del governo, che si era prefissato l’obiettivo di 200 miliardi di dollari. L’impennata dell’export indiano è legata alla crescente richiesta da parte del mercato di prodotti di ingegneria, di beni legati al petrolio e di gioielli realizzati nella terza più grande economia asiatica. Secondo le stime, le esportazioni indiane dovrebbero aumentare del 25% nel corso di quest’anno fiscale, ma il raggiungimento dell’obiettivo dipenderà in larga misura dalla situazione dell’economia globale. L’export mensile registrato lo scorso anno ha ottenuto risultati eccellenti anche grazie alla lenta ripresa, seguita alla crisi finanziaria, delle destinazioni tradizionali, ovvero Stati Uniti e Europa, ma anche grazie all’ingresso sul mercato di nuovi mercati, soprattutto in America Latina. Nel mese di marzo l’export indiano ha segnato un +43,9%, attestando il volume degli affari a quota 29.1 miliardi di dollari. Parallelamente anche le importazioni hanno registrato degli aumenti nel periodo preso in esame, registrando un aumento del 22%, per un valore complessivo di 351 miliardi di dollari; nel mese di marzo l’import indiano ha segnato un rialzo del 17,3%, per un valore totale pari a 34.7 miliardi di dollari.