Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

mercoledì 31 marzo 2010

La Camera Bassa si riunisce per discutere delle quote rosa

Il Governo indiano ha fissato per il 5 aprile un incontro dei leaders della Camera Bassa, al fine di discutere della Women's Reservation Bill, la proposta di legge che prevede di riservare alle donne il 33% dei seggi della Camera Bassa e delle assemblee statali.
Il disegno di legge è già stato approvato dalla Camera Alta indiana, pur avendo suscitato grandi proteste: gli oppositori reclamano la necessità di riservare delle quote alle minoranze e ai ceti più bassi della popolazione e alcuni politici indiani contestano che l'approvazione della proposta andrebbe a favorire solamente le donne appartenenti alle famiglie benestanti del Paese. Il processo è stato definito una fase storica per l'India.

lunedì 29 marzo 2010

Il settore microfinanziario crea posti di lavoro in India

Il settore della microfinanza, ovvero l'insieme dei servizi forniti dagli istituti di credito specializzati nelle fasce più basse della popolazione, è andato assumendo una grande rilevanza, non solo nel facilitare l'accesso al credito, ma anche nel generare impieghi. Negli ultimi tre anni è servito a creare centinaia di migliaia di posti di lavoro nelle aree rurali e semi-urbane dell'India e le stime prevedono che ne creerà altri migliaia nei prossimi anni.
Al momento i servizi microfinanziari raggiungono circa il 71% dei distretti più poveri del Paese, dimostrando l'avvenuto aumento dal 2007, quando erano coperte il 58% delle zone più povere. Ciò nonostante, in molte aree la penetrazione di tali servizi non è adeguata, motivo per cui il Ministro delle Finanze indiano ha sottolineato il bisogno di espandere l'integrazione finanziaria, necessaria per la crescita equilibrata del Paese.

venerdì 26 marzo 2010

Il Governo indiano lancia una legge per garantire riso ai più poveri

Dopo i problemi di siccità che hanno colpito le campagne indiane, rovinando la maggior parte dei raccolti, il Paese si è trovato ad affrontare una forte inflazione dovuta all'aumento del prezzo del cibo. Secondo quanto anticipato, il Governo indiano, in risposta a questa situazione di emergenza, ha studiato un disegno di legge, il "National Food Security Bill", che interesserà 300 milioni di persone, la parte più povera della popolazione . Il provvedimento garantirà 25 kg di riso o grano a basso prezzo ogni mese agli indiani che vivono al di sotto della soglia di povertà. Il prezzo sarà di 3 rupie (0.04 €), ma potrebbe scendere a 2 rupie per i più indigenti.
La misura era molto attesa, anche perché faceva parte degli impegni pre-elettorali del Partito del Congresso.

mercoledì 24 marzo 2010

Il Governo indiano annuncia incrementi alla rete ferroviaria entro il 2020

L'India ha in programma di incrementare la propria rete di infrastrutture ferroviarie nei prossimi anni.
Il progetto prevede di raddoppiare il numero di treni esistenti, sia elettrici che diesel, ma anche di espandere le infrastrutture fisse, ammodernizzando gli impianti e gli equipaggiamenti al fine di aumentare il livello di servizio offerto. E' inoltre allo studio la praticabilità di una rete ad alta velocità di circa 2000 km che colleghi Pune-Mumbai-Ahmedabad.
Il costo stimato per la realizzazione delle opere è di 280 miliardi di dollari, buona parte dei quali verranno assicurati tramite partecipazioni private e joint ventures.

lunedì 22 marzo 2010

L'economia sommersa indiana è pari al 40% del PIL

Secondo una ricerca del centro statistico indiano l'economia sommersa del Paese raggiunge il 40% del PIL, pari a 500 miliardi di dollari, con ovvi effetti deleteri sull'economia reale.
Lo studio analizza in modo specifico il fenomeno della contraffazione, che interessa vari settori dell'economia indiana, dai beni di consumo all'industria farmaceutica, in cui si stima che circa lo 0,4% dei medicinali sia contraffatto. Altri settori colpiti dalla contraffazione sono quello dell'abbigliamento, dei componenti d'auto, dei software, delle sigarette e dell'industria musicale. Proprio in quest'ultimo si stimano ingenti perdite causate dalla diffusione massiccia di CD e DVD pirata, di cui sono venduti circa 800 milioni di esemplari ogni anno.
Il Governo indiano sta adottando delle misure più restrittive anche per ridurre l'evasione fiscale, un fenomeno tuttora di enorme portata, specialmente per quanto riguarda il trasferimento di ingenti somme di denaro nei cosiddetti "paradisi fiscali".

venerdì 19 marzo 2010

Gli Stati nel nordest dell'India chiedono un nuovo fuso orario

I rappresentanti di sette stati indiani della parte nordest del Paese hanno recentemente avanzato una singolare proposta al Governo. Essi chiedono di poter avere un fuso orario differente dal resto dell'India, nello specifico desiderano che le loro lancette vengano spostate avanti di almeno 90 minuti.
La richiesta è appoggiata da duecentocinquanta politici, scienziati e artisti, che la motivano con l'obiettivo di aumentare le ore di sole e per risparmiare energia. L'India ha infatti un unico fuso orario, anche se, data la sua vastità, nel nordest del Paese il sole sorge due ore prima che a ovest e tramonta già alle 5 del pomeriggio. I rappresentanti degli stati che hanno avanzato la proposta contestano che il presente fuso orario penalizza le loro attività economiche, adducendo che, non a caso, gli stati più sviluppati si trovano ad ovest del Paese.

mercoledì 17 marzo 2010

Gli indiani sono più propensi a cambiare lavoro

Da una ricerca che la società indiana Ma Foi, specializzata in Risorse Umane, ha condotto in 23 paesi, è emerso che gli indiani sono più aperti a possibili cambiamenti di lavoro. L'India è seguita da Messico, Cina e Turchia, mentre i paesi meno propensi alla mobilità lavorativa sono Lussemburgo, Italia e Ungheria. Lo studio spiega che in India, a differenza di quanto avviene in altri paesi, i cambiamenti di lavoro avvengono a causa delle circostanze lavorative e non sono determinati strettamente dall'aumento di stipendio. La ricerca ha interessato 600 persone a Mumbai, Delhi, Bangalore e Chennai. Tra le città, quella maggiormente interessata dal fenomeno della mobilità lavorativa è Bangalore che, essendo il centro tecnologico del paese, dà lavoro a molti giovani specializzati, i quali seguono le opportunità professionali che si presentano, muovendosi spesso.
Il sondaggio mostra inoltre che le donne indiane sono più soddisfatte del loro lavoro rispetto agli uomini, in quanto tendono a compararsi con le donne della generazione precedente, le cui possibilità lavorative erano limitate. Per questo motivo cambiano lavoro meno facilmente, cosa che ha portato le aziende, negli ultimi anni, a intraprendere diverse politiche woman-friendly.

martedì 16 marzo 2010

Microsoft e Google alla conquista delle lingue locali indiane

Pur non essendo semplice stabilire esattamente la percentuale di indiani parlanti inglese, da una recente ricerca della Microsoft risulta che circa il 95% della popolazione preferisce nettamente lavorare nella propria lingua. Ciò comporta che l'utilizzo del computer e l'accesso a internet, quesi interamente in inglese, sono fuori dalla portata della maggioranza del paese.
Quella che fino a poco tempo fa rappresentava un grande limite è divenuta un'opportunità per le grandi concorrenti mondiali nel campo, che stanno studiando sistemi che permettano l'utilizzo del web nelle lingue locali. Al momento è già disponibile la traslitterazione, ovvero la conversione di una lingua, digitata con le lettere dell'alfabeto inglese, in un'altra. Per l'utilizzo di questo metodo si rende però necessaria la conoscenza della lingua inglese scritta. Sia Google che Microsoft sono alla ricerca della tecnologia più innovativa in tal senso.

lunedì 15 marzo 2010

L'India va verso le quote rosa

Il 9 marzo la Camera Alta del Parlamento indiano ha approvato un disegno di legge sulle quote rosa, che prevede di alzare al 33% la quota di seggi riservati alle donne nella Camera Bassa e nelle assemblee statali.
La questione, che era già stata affrontata senza successo nel 1996, ha suscitato vive proteste dei parlamentari, ma trova il consenso della coalizione di Governo, del partito di destra BJP e di alcuni partiti di sinistra. E' invece ampiamente contestata dai socialisti, che temono la penalizzazione delle minoranze e chiedono quote riservate alle donne musulmane e a quelle appartenenti alle caste più basse. Qualora la Camera Bassa approvasse la proposta, ci vorrebbero almeno altri due anni per l'effettivo passaggio a legge, in quanto l'iter prevede che, dopo la firma del Presidente, il disegno venga approvato da almeno 14 stati su 28, cosa che richiede circa un anno di tempo.

giovedì 11 marzo 2010

L'India si avvia alla riapertura dei dialoghi con il Pakistan

A fine febbraio si è tenuto a New Delhi il primo colloquio ufficiale tra India e Pakistan dopo gli attentati terroristici di Mumbai nel 2008, in cui avevano perso la vita circa 200 indiani. L'incontro è avvenuto tra i rappresentanti dei due paesi, ovvero il Ministro degli Esteri del Pakistan Salman Bashir e la Segretaria Generale agli Esteri indiana Nirupama Rao e il contenuto non è stato reso pubblico.
La segretaria indiana ha dichiarato che durante la riunione si è discusso principalmente del terrorismo e successivamente della questione del Kashmir, cosa che è stata però smentita dal Pakistan, il quale ha accusato l'India di voler unicamente trattare argomenti trascurabili. Il clima che accompagnava l'incontro era quindi di sfiducia e timore, ma le due nazioni si sono impegnate a "tenersi in contatto" per porre le basi per un futuro meeting ai massimi livelli.

Economia indiana: buone le prospettive di crescita ma incombe il rischio del disavanzo fiscale

Il ministro delle Finanze indiano, Pranab Mukherjee, verso la fine dello scorso mese ha annunciato il programma elaborato per l’anno fiscale 2010/2011, che inizia con il mese di marzo: sostanzialmente il governo di New Delhi si propone di mantenere alto il livello delle spese pubbliche per sostenere una rapida crescita economica, con sostegni all’economia rurale in difficoltà, modernizzando inoltre infrastrutture del Paese, e proseguendo con i finanziamenti alle imprese.
Negli ultimi mesi il Pil ha registrato un notevole recupero dalla recessione globale e anche le previsioni di crescita per l’anno corrente e per il prossimo - nonostante il recente incremento dell’inflazione, con aumenti dei prezzi alimentari intorno al 18% a gennaio - sono molto positive: Mukherjee prevede che il deficit di bilancio scenderà al 5,5% del Pil nell’anno 2010/2011 (attualmente al 6,9%), mentre, per il 2011/2012, stima un deficit del 4,8% e, per l’anno successivo, del 4,1%. Tuttavia, Brian Jackson, esperto di mercato della Royal Bank of Canada, osserva che se la crescita del Pil dovesse risultare minore delle aspettative, il governo indiano potrebbe avere grosse difficoltà a contenere il disavanzo fiscale. Altri esperti invece, sostengono che l’India, migliorando le infrastrutture e fornendo aiuti all’industria, punta ad ottenere maggiori investimenti esteri.
Il “maggior rischio”, come confermato da Duvvuri Subbarao, governatore della Banca centrale, resta l’inflazione, che minaccia di ridurre il potere di acquisto dei meno abbienti e di favorire l’aumento del numero delle persone che vivono sotto la soglia di povertà.
Come ha dichiarato Shashanka Bhide, economista capo al Consiglio nazionale (ente specializzato in analisi finanziarie) l’India dovrebbe riuscire a trovare un bilanciamento “per sostenere la crescita e tagliare il deficit di bilancio per contenere l’inflazione”.

Le compagnie indiane non esportano petrolio in Iran

Il Ministro indiano del Petrolio e del Gas naturale Jitin Prasada ha dichiarato in una riunione del Parlamento che al momento nessuna compagnia petrolifera nazionale esporta in Iran. La cosa è avvenuta, da parte di alcune compagnie indiane, solo tra aprile e dicembre 2009, ma non è continuata.
Il provvedimento segue la misura approvata dal Senato americano, ovvero la Comprehensive Iran Sanctions, Accountability and Divestment Act, che autorizza gli Stati Uniti a imporre sanzioni alle entità, anche a quelle straniere, che forniscono petrolio all'Iran o che sostengono il settore della raffinazione in Iran tramite investimenti.
Il Ministro indiano ha specificato che gli Stati Uniti non hanno sollevato la questione con l'India, che si era già precedentemente espressa in merito dicendosi contraria alle sanzioni sull'Iran in quanto controproduttive ed esortando la risoluzione dei conflitti tramite il dialogo.

mercoledì 10 marzo 2010

Il Governo indiano vuole bandire gli IDE nella produzione di sigarette

Il governo indiano sta studiando una legge per bandire gli Investimenti Diretti Esteri nella produzione di sigarette.
La norma, che è stata proposta dal Ministero per il Commercio e l'Industria, andrà a minare i futuri piani di investimento delle compagnie straniere, senza avere però alcun effetto sugli investimenti stranieri già esistenti. Al momento in India i grandi investitori nel settore sono tre: British american Tobacco, JapanTobacco e Altria Group.
Tale proposta prevede anche di proibire il franchising di aziende straniere per quanto riguarda la produzione di sigarette per il consumo nazionale, cosa che va a ledere fortemente i progetti dei tre gruppi. L'iter per l'approvazione della misura è iniziato nei primi mesi del 2009 e la maggior parte dei ministri si è già detta favorevole, anche se la decisione è stata per ora posticipata.

L'India fa pressioni sulla Svizzera per modificare la clausola di segretezza sui depositi bancari

L'India è determinata ad rafforzare gli accordi fiscali già esistenti con la Svizzera al fine di modificare la clausola di segretezza che la Confederazione riserva ai conti bancari nel suo territorio.
La Svizzera è uno dei paesi che aderisce al Double Taxation Avoidance Agreement (DTAA), un accordo che l'India intrattiene con 79 paesi e che prevede regimi fiscali agevolati, ma che, nel caso della Confederazione Elvetica, non prevedeva la divulgazione di informazioni circa i despositi bancari.
Nel 2009 l'India aveva però chiesto alla Svizzera di negoziare nuovamente il patto, in modo da poter ottenere tali informazioni in determinate occasioni. La richiesta è stata accolta e già a novembre si è tenuto un primi incontro tra i due paesi.

lunedì 8 marzo 2010

General Motors India investe in R&S per ampliare il suo business

Il Preisidente della General Motors India Karl Slym ha annunciato che la casa automobilistica ha in programma espandere il proprio business investendo in R&S, tramite l'assunzione di circa 400 ingegneri che verranno inseriti nel centro tecnico di Bangalore. Lo scopo dell'azienda è quello di riuscire ad esportare i propri veicoli a breve, entro 3 o 4 anni al massimo.
La General Motors India punta a uno sviluppo capillare: il personale tecnico andrà infatti a studiare e migliorare ogni fase delle autovetture, lavorando inoltre sulle automobili ibride. L'azienda ha altresì reso noto che al momento più di 700 ingegneri stanno collaborando allo sviluppo del cambio automatico delle vetture e si stanno occupando di tecnologie e design avanzati.

Prevista ripresa dell'occupazione in India

Secondo un sondaggio condotto nei primi mesi dell'anno dalla Ma Foi, una delle più grandi società indiane che si occupa di risorse umane, tra il 2010 e il 2011 verranno creati circa un milione di posti di lavoro.
La ricerca è stata condotta su 1000 aziende di differenti settori (bancario, finanziario, assicurativo, dell'istruzione, energetico, sanitario, dell'ospitalità, turistico, immobiliare, industriale, commerciale, tecnologico e dei trasporti), che sono state interrogate circa i propri piani di assunzione per i prossimi tre mesi e per il prossimo anno. Da quanto emerso dai risultati dell'indagine, i datori di lavoro si dimostrano incerti sul da farsi nell'immediato futuro (i prossimi 4 mesi), ma ottimisti riguardo al periodo successivo. L'attenzione è posta su piccole città come Ahmedabad o Pune e su metropoli come Chennai, Bangalore e Kolkata. Mumbai e Delhi sono invece ancora alle prese con una forte crisi. L'incertezza delle aziende indiane è fortemente legata alla situazione post-crisi delle economie occidentali, da cui dipendono molti affari, specialmente dall'Europa e dagli Stati Uniti, che manifestano segnali di instabilità.
La situazione occupazionale indiana può insomma essere così riassunta: i piani sul medio-lungo termine sono positivi, ma nessuno vuole rischiare di fare la mossa sbagliata.

venerdì 5 marzo 2010

L'India aumenta i dazi sull'oro

Il budget finanziario indiano 2010/2011 prevede un aumento dei dazi doganali sui metalli preziosi. Le importazioni di oro e platino verranno tassate di 300 rupìe (circa 6,5 $) ogni 10 grammi, contro i 200 dell'anno precedente. La stessa quantità di argento verrà invece tassata di 1500 rupìe, a fronte delle 1000 previste fino al 2009. A protezione delle raffinerie locali saranno invece abbassati i dazi sui minerali auriferi e sul rodio.
Neglia anni passati l'industria orafa indiana ha già subito tasse e perdite e questo ulteriore provvedimento potrebbe rallentare di molto le importazioni di oro, che avevano registrato una contrazione negativa durante il 2009 e la cui ripresa era iniziata nei primi mesi dell'anno.

L'India ha risposto alla crisi in modo positivo

Durante il suo discorso per la presentazione del piano finanziario 2010/2011, il Ministro delle Finanze indiano Pranab Mukherjee ha ripercorso la situazione del paese durante lo scorso anno, quando si è trovato ad affrontare la crisi che ha colpito le economie mondiali e ha rallentato la sua fino ad allora esponenziale crescita. Oltre all'incertezza data dal crollo economico, nel corso del 2009 altri problemi hanno afflitto il paese, ad esempio l'alta inflazione sui prodotti alimentari a causa della distruzione dei raccolti agricoli in seguito a devastanti monsoni.
Il Ministro ha affermato che il paese è stato in grado di gestire in modo adeguato le difficoltà incontrate, sottolineando che l'economia è oggi in ripresa. Tuttavia, la condizione di economia emergente in un mondo globalizzato impone all'India di attuare delle misure per fare in modo che la crescita non sia solo durevole, ma anche finalizzata a uno sviluppo consolidato ed esteso.

giovedì 4 marzo 2010

Trasporti India: è tempo della Tata Nano

Lo scorso gennaio nel Salone dell’auto di New Dehli, Tata Motors ha presentato la Nano, l’autovettura super low cost (circa 1.700 Euro) che consente una velocità di 80 Km l’ora. L’auto è una quattro posti quattro ruote con un piccolo motore bicilindrico posteriore con la trasmissione automatica a cinghia come gli scooter, inoltre, la vettura è sprovvista di condizionatore e radio e non è dotata di alcun dispositivo elettronico o di sicurezza, come Airbag, Abs e Esp.
La vettura avrebbe dovuto fare la sua comparsa sul mercato già dall’autunno scorso ma le proteste dei dipendenti della casa produttrice per gli stipendi considerati troppo bassi e alcuni problemi di natura economica della stessa, hanno fatto slittare di qualche mese la commercializzazione del veicolo. Inoltre, le proteste dei contadini di Singur – dove sarebbe dovuta sorgere la fabbrica – avevano costretto Tata a trasferire l’attività produttiva a Sanand, regione del Gujarat. L’esordio ufficiale della Nano è previsto per il 23 marzo e le vetture della casa indiana saranno presenti nei concessionari indiani già a partire dalla prima settimana di aprile.Per la famiglia indiana – abituata a spostarsi “in quattro su un motorino” – la Nano rappresenta sicuramente un passo avanti: non può esser paragonata alle auto popolari nate in Occidente, che, erano tecnicamente all’avanguardia, come la Wolkswagen Maggiolino, tuttavia gli indiani sembrano disposti a rinunciare a qualche confort pur di spostarsi con l’auto, mentre da noi il low cost è apprezzato solo a parole, come hanno dimostrato lo scarso successo della Dacia Logan, la più piccola delle auto italiane e la nuova Fiat 500, che viene venduta solo negli allestimenti medio-alti, che comprendono il clima, i vetri elettrici e la presa per l’iPod.