"La crescita dell’India è sostenibile nel lungo termine. Probabilmente il Paese non viaggerà sempre attorno al 9%, ma il tasso si dovrebbe stabilizzare comunque su alti livelli, tra il 6-7%”.
Il ministro delle Finanze, Pranab Mukherjee, ha definito “incoraggiante” il dato registrato nel primo semestre dell’anno fiscale in corso (cioè nel periodo da aprile a giugno), ossia una crescita del Pil dell’8,8%. Si tratta di un incremento rispetto ai tre mesi precedenti (8,6%) e rispetto allo scorso anno (6%), che potrebbe portare al superamento di quell’8,5% stimato dal governo per l’anno fiscale che si chiuderà il 31 marzo del 2011.
Secondo Rajesh Varma, gestore indiano della società Dnca Finance, “la crescita dell’India è sostenibile nel lungo termine. Probabilmente il Paese non viaggerà sempre attorno al 9%, ma il tasso si dovrebbe stabilizzare comunque su alti livelli, tra il 6-7%”.
Nonostante questo alcuni analisti invitano alla prudenza sottolineando i risultati non particolarmente alti registrati nel mese di luglio nella produzione industriale: un +7%, ossia il dato più basso dell’ultimo anno.
Buoni, invece, i risultati nel settore dei servizi e manifatturiero, che hanno registrato rispettivamente un +12,2% e un +12,4%.
Protagonisti di possibili investimenti, quindi, risultano essere i comparti del terziario, ovvero tecnologia dell’informazione, telecomunicazioni, alberghi e ristoranti, servizi bancari e finanziari.
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