Partito nei giorni scorsi il progetto pilota lanciato dal Ministero del Turismo Indiano “Clean India” per migliorare la qualità dei servizi e l’igiene delle principali mete turistiche del Paese.
“La mancanza di igiene e pulizia in India sono una delle principali cause di preoccupazione per i turisti sia nazionali che internazionali”. Così il Ministro del Turismo indiano Shri Subodh Kant Sahai ha motivato l’avvio del piano rivolto alla riqualificazione delle strutture turistiche e dei servizi del Paese attraverso la fornitura di impianti di acqua potabile, la ristrutturazione dei servizi igienici, la segnaletica adeguata all’interno e all’esterno dei locali, la sistemazione di cassonetti, la manutenzione dei parcheggi nella zona, il superamento delle barriere architettoniche per le persone disabili, help desk turistici e dispiegamento di volontari per un migliore controllo.
Nella campagna lanciata dal Ministero del Turismo e dal dipartimento di Governo Archaeological Survey of India (ASI), sono stati coinvolte banche, aziende, Ministeri statali e locali, ONG, collegi a cui è stato assegnato il compito di “adottare” 36 monumenti nazionali e mantenerli puliti, oltre che di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la diffusione di una cultura dell’educazione all’ambiente.
La strada da percorrere per l’adeguamento agli standard turistici degli altri paesi è lunga e oggi la quota dell’India negli arrivi turistici mondiali è solo lo 0,6%. Particolarmente esiguo il volume dei turisti italiani, che è stato oggetto di dibattito lo scorso mese al primo Indo-Italian Tourism Promotion Forum tenutosi a Milano. In questa occasione il Governo Indiano ha sottolineato l’interesse per il bacino turistico italiano e riscontrato la necessità di studiare misure correttive per migliorare gli scambi turistici tra i due Paesi. La campagna “Clean India” è un importante passo in questa direzione.
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