Pranab Mukherjee, dell’Indian National Congress, è ufficialmente il tredicesimo Presidente dell'Unione Indiana per i prossimi 5 anni.
Una vittoria schiacciante, quella di Pranab Mukherjee, che il 23 luglio scorso, con il 69,31% delle preferenze ha confermato i pronostici della vigilia elettorale. Il neopresidente, candidatosi tra le fila dell’Indian National Congress, partito laico e di centrosinistra si afferma nettamente sul meno credibile P. A. Sangama, esponente del Bharatiya Janata Party (BJP), principale partito conservatore fautore di una politica nazionalista e di difesa dell'identità induista, che ha ottenuto solo il 30,69% dei voti.
Due lauree, in Scienze politiche e in Legge, prima giornalista e poi avvocato, dal 1969 entra in politica dove in più di quarant’anni di carriera ricopre le cariche di Ministro delle finanze (due volte), degli Esteri, della Difesa, oltre ad essere stato negli anni Novanta vicepresidente della Planning Commission, l'organo governativo che decide la politica economica del Paese. Un curriculum di tutto rispetto, quello di Mukherjee, che alimenta grandi aspettative nel popolo indiano. Pur essendo una figura con compiti per lo più di rappresentanza formale infatti, il Presidente può assumere un ruolo chiave in caso di crisi costituzionale: uno scenario che potrebbe profilarsi con le elezioni generali del 2014, dove nessun partito sembra avere le carte in regola per vincere con una maggioranza assoluta.
Nessun commento:
Posta un commento