In migliaia, negli scorsi giorni, hanno manifestato contro i progetti minerari della multinazionale britannica.
Quella della popolazione Dongria Kondh e della Vedanta Aluminium Ltd è la storia di un contrasto iniziato negli anni ’90, quando l’impresa sussidiaria della britannica Vedanta Resources stabilì una raffineria di alluminio nella zona di Lanjigarh, nel nello Stato indiano dell’Odisha. Nel 2010 si era giunti ad una storica sentenza del Ministero dell’Ambiente e delle Foreste che bloccava due progetti della Vendana: l’ampliamento della raffineria e l’apertura di una nuova miniera di bauxite sulle colline di Nyamgiri. I progetti avrebbero violato le leggi di tutela ambientale e i diritti di proprietà delle comunità locali. Ma la vicenda non si è conclusa lì e lo scorso 6 dicembre era attesa la sentenza definitiva della Corte Suprema dell’India, posticipata a gennaio. L’ennesimo rinvio, causato adgli enormi interessi economici in gioco, non è stato però gradito alla popolazione locale che chiede ora il completo smantellamento del sito nocivo per il territorio.
Ai migliaia di Niyamgiri, hanno fatto eco altri manifestanti a Londra, davanti all’Indian High Commission, chiedendo anch’essi l’archiviazione definitiva dei progetti minerari della Vedanta. A breve l’incertezza sul futuro della regione avrà fine.
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