Dal 2015 verranno definitivamente sospesi gli storici finanziamenti dalla Gran Bretagna.
L’India dice addio anche all’ultimo retaggio coloniale e dal 2015 verrà svincolata da ogni dipendenza economica dalla Gran Bretagna. Lo ha annunciato qualche giorno fa il Ministro dello Sviluppo Internazionale Justine Greening in un comunicato. "Sono stata in India - ha detto la Greening - e ho visto i fantastici progressi che ha fatto il Paese. E' tempo di riconoscere il suo nuovo ruolo nel mondo”. Il Ministro sostiene che sia ormai giunto il momento di focalizzare il rapporto con l'India “sulla formazione di professionalità piuttosto che sugli aiuti finanziari". A influenzare la decisione britannica ha giocato un ruolo decisivo anche l’attuale congiuntura economica. Nell’attuale momento di crisi, non erano in pochi a ritenere inopportuni i cospicui finanziamenti verso l’economia emergente che galoppa a ritmi di crescita annua del 10%. I contributi, nei prossimi anni, verranno quindi ridotti dagli attuali 370 milioni di euro a 280 milioni l’anno, per cessare completamente dal 2015. Questa posizione, fortemente sostenuta dai conservatori britannici non è però condivisa dalle Ong attive nella lotta per la fame nel mondo, Save the Children in testa, che polemizza “Nonostante i progressi incredibili del Paese, 1,6 milioni di bambini sono morti lo scorso anno, un quarto di tutte le morti infantili mondiali”.
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