La carenza delle piogge monsoniche si rifletterà sul mercato dei metalli preziosi con un calo previsto nella domanda di oro.
L’allarme siccità avrà delle conseguenze negative per l’economia indiana, in primis per le vendite di oro di cui il Paese detiene il primato mondiale. Secondo gli analisti, il ritardo e la debolezza delle precipitazioni, diminuite del 20% rispetto alla media degli ultimi 50 anni, potrebbero causare un crollo delle importazioni di oro nel subcontinente e la domanda del metallo prezioso, si conferma finora in calo del 30%. Non resta che sperare nel consueto boom di richieste che si registra in concomitanza della stagione dei matrimoni e dei festival, che inizierà a metà agosto e si prolungherà fino a novembre. L’acquisto di oro è considerato infatti, di buon auspicio durante le feste religiose in India e nel 2011 è aumentato di più del 20% in quel periodo.
Ma i monsoni non sembrano essere gli unici responsabili e altri due fattori hanno concorso a disincentivare la vendita del metallo preferito dagli indiani. Da un lato ,la politica intrapresa da Nuova Delhi che, con la decisione di aumentare i dazi doganali, ha scoraggiato le importazioni d’oro. Dall’altro, l’indebolimento della rupia indiana ha prodotto un record del prezzo dell’oro in termini di valuta locale, scoraggiando i privati al suo acquisto.
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