Un’organizzazione governativa ha presentato un rapporto sulla “Violenza armata in India” in collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Stando ai dati riportati all’interno del rapporto riguardante la violenza armata in India, realizzato da un’associazione governativa insieme all’Onu, in India si contano quaranta milioni di piccole armi, delle quali solo il 15% risulta essere posseduto con regolare licenza.
In occasione della Giornata Internazionale della pace, Anil Kohli, fautore del rapporto basato sui dati relativi ai ventotto stati resi disponibili dalla polizia e sui referti dei medici, ha affermato che “[…]negli ultimi dieci anni la violenza con armi da fuoco è diminuita. […]Se tuttavia si guarda alle singole realtà geografiche, notiamo che mentre negli stati meridionali l’uso di armi da fuoco nei crimini è marginale, in quelli settentrionali gli omicidi, incidenti e suicidi con queste modalità sono aumentati.”. In effetti nel corso dell’ultimo decennio il tasso di crimini collegati all’uso di armi da fuoco è diminuito di oltre il 50%, nonostante la presenza sempre più forte di gruppi terroristici e di ribelli maoisti nel nord del Paese.
Al momento le preoccupazioni più rilevanti riguardano il crescente traffico di armi provenienti dai Paesi vicini (Afghanistan, Pakistan e Sri Lanka), ma nonostante l’attuale situazione di rischio, gli interventi degli stati del sud dell’Asia risultano ancora molto scarsi.
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