A meno di due mesi dal Gran Premio d’India, che si terrà a Nuova Delhi, il nuovo circuito ha ricevuto l’approvazione da parte del delegato FIA Charlie Whiting.
Dopo le insinuazioni circa i ritardi nei lavori di completamento dell’autodromo di Greater Noida, il Gran Premio d’India riserva altre problematiche alle squadre e ai partecipanti della manifestazione. Il Governo indiano ha infatti richiesto alla società organizzatrice dell’evento, la Jaypee Sports International Limited, il pagamento dei dazi fiscali per le squadre che dovranno far arrivare le monoposto e tutto il materiale relativo; si tratterebbe di un deposito pari al 100% su tutto il materiale da importare con un rimborso da parte delle autorità locali pari al 2%. Per questo motivo la JSPL si sta attivando al fine di far considerare l’autodromo come una zona duty free, ma se la questione non dovesse risolversi, l’azienda potrebbe decidere di pagare le tasse mettendo a rischio la propria sopravvivenza. Al fine di ottenere l’esenzione fiscale, la Formula 1 dovrebbe essere considerata in India in quanto sport e non come evento di intrattenimento.
Altra problematica che sta creando sconcerto tra i partecipanti riguarda la questione dei visti: molti membri dei team di Formula 1 e i giornalisti stanno riscontrando diverse difficoltà nell’ottenere il visto per recarsi in India; come ha affermato il capo della comunicazione FIA, Matteo Bonciani, “Se il Governo indiano impiega almeno tre settimane per un visto, almeno il novanta percento delle persone in F1, me compreso, non saranno presenti al Gran Premio”.
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