L’Afghanistan assegnerà in autunno la prima licenza petrolifera e il contratto per sfruttare la miniera di ferro Hajigak: le imprese indiane e cinesi non vogliono perdere questa grande opportunità.
Se già più di 170 anni fa vennero notate per la prima volta le immense risorse minerarie presenti nel suolo afgano, ora il Pentagono conferma che il Paese asiatico potrebbe possedere risorse di petrolio, gas e metalli per un valore complessivo pari a tremila miliardi.
Si tratta però di una ricchezza inesplorata, visto che il Governo afgano pensa di concedere la prima licenza petrolifera entro l’autunno di quest’anno: nel dettaglio si sta discutendo il contratto per la licenza petrolifera con la China National Petroleum Corporation. Nel frattempo è partita la gara per l’assegnazione del deposito di Hajigak, che pare contenga due miliardi di tonnellate di ferro di ottima qualità. Il Governo locale aveva già indetto una gara nel 2009, ma era stato costretto a cancellarla per sospetta corruzione (si pensi che l’Afghanistan si posiziona al secondo posto nella classifica di Transparency International che prende in esame il livello di corruzione all’interno dei paesi). Allo scopo di evitare situazioni spiacevoli sono state preselezionate sette contendenti provenienti da tutto il mondo, compreso un consorzio di imprese indiane guidato dalle statali Steel Authority of India e Nmdc. Il consorzio indiano cha ha fatto la proposta per l’intera complesso della miniera, dovrà confrontarsi con società americane, canadesi e iraniane. La data prevista per l’annuncio dell’impresa vincitrice è fissata per il 4 ottobre.
Nessun commento:
Posta un commento