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lunedì 29 agosto 2011

L’India contro la corruzione

Lo sciopero della fame del pacifista Anna Hazare ha ottenuto l’impegno del parlamento nella lotta alla corruzione.

Anna Hazare, pacifista gandhiano, ha tenuto uno sciopero della fame per 12 giorni allo scopo di ottenere una legge che punisca la corruzione diffusa nella pubblica amministrazione indiana. Grazie anche a cortei di protesta in tutto il Paese e ad una grande attenzione mediatica, l’impegno del governo è giunto sabato scorso nella forma di una risoluzione passata alla Camera senza votazione.
In India la corruzione è un fenomeno alquanto diffuso e diversi sono i casi di scandali per bustarelle, che hanno anche coinvolto recentemente alcuni esponenti del partito del Congresso di Sonia Ghandi. La lotta a questa tendenza migliorerebbe il clima imprenditoriale locale e faciliterebbe il business degli operatori esteri, i quali pongono la corruzione tra le problematiche principali nel momento in cui sia affronta un Paese emergente.
La decisione presa nei giorni scorsi è stata frutto di una lunga giornata di dibattito che è sfociata nell’accordo tra maggioranza e opposizione di centro destra nell’accogliere la richiesta di Hazare. Sebbene il documento sia stato accolto con grande entusiasmo e soddisfazione dalla prolazione e si parli di “giornata storica” per l’India, si tratta però di una risoluzione che esprime solo l’opinione della Camera, approvata con un iter anomalo, e il cui effetto dipenderà dall’interpretazione che se ne farà. Lo stesso Hazare sostiene che ci sia ancora molto da fare e ha già promesso che si mobiliterà anche per una nuova riforma elettorale, per l’istruzione e la condizione degli agricoltori.

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