I rialzi dei tassi d’interesse decisi dalla Reserve Bank of India per combattere l’inflazione, minacciano il mercato dell’auto che nel luglio scorso ha segnato un crollo del 16%.
Tutti i maggiori costruttori mondiali del comparto auto guardano al mercato indiano come a una miniera d'oro, in quanto l’India registra aumenti delle immatricolazioni d’auto nell’ordine del 20% annuo. Per portare un esempio, la Ford ha recentemente dichiarato che, nel primo semestre di quest’anno, ha venduto il 45% in più delle unità che erano state vendute nello stesso periodo del 2010 (71.347): un incremento cui non potrebbero certo ambire mercati maturi come quelli europei o come quello americano. Infatti, la Casa ha deciso di investire un milione di dollari per un progetto relativo a un nuovo impianto nello stato di Gujarat e, inoltre, intende aggiungere otto nuovi modelli entro il 2015 alla gamma indiana, fra i quali la nuova Fiesta.
Tuttavia, la Society of indian automotive manufacturers (Siam) – associazione dei costruttori indiani - ora invita alla prudenza, in quanto ritiene che il mercato continuerà a crescere anche nei prossimi anni, però più lentamente. Considerando che molti indiani acquistano l'auto a rate, a causa del prezzo del petrolio e dell’innalzamento dei tassi d'interesse, la crescita potrebbe arrestarsi bruscamente: i tassi a cui le banche finanziano gli acquisti di autovetture sono cresciuti di almeno tre punti percentuali nell'ultimo anno e il prezzo di un litro di benzina a Delhi è passato da 63,1 a 68,6 rupie in quattro mesi.
I consumatori più abbienti sono gli unici che potranno trarre vantaggio da tale situazione, visto che l’India adotta le stesse tecniche messe in atto in Europa per spingere la domanda: sono previsti sconti fino del 20% sul prezzo di listino.
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