Dopo dieci anni dal tentativo fallito in India, Peugeot ci riprova e annuncia la volontà di entrare nel mercato automobilistico del secondo Paese più popoloso a livello mondiale.
Il presidente Philippe Varin ha annunciato l’intenzione di entrare nel mercato indiano ricorrendo a operazioni commerciali e industriali: il Gruppo ha infatti aperto una sede a Mumbai e sta valutando diverse location per la costruzione dello stabilimento che sarà destinato, almeno in un primo momento, alla produzione di una berlina media e di un’auto compatta. L’India sta diventando un Paese chiave e questa evoluzione riflette le ambizioni del Gruppo francese di diventare un player globale. Psa è già attivo in Cina grazie alla joint venture al 50% con Dongfeng e sta valutando la possibilità di aprire un terzo stabilimento per aumentare la capacità produttiva e dar vita ad un’auto low-cost. A questo proposito Varin ha manifestato l’intenzione di non utilizzare il marchio Peugeot o Citroen per una vettura low-cost, viste le ripercussioni che potrebbe avere sulla decisione del Gruppo di innalzare la gamma, ma eventualmente la possibilità di ricorrere ad un marchio nuovo nell’ambito della joint-venture con Chang’an. L’obiettivo di Psa è quello di aumentare le auto vendute fuori dall’Europa, passando in questo modo dal 39% attuale al 50% nel 2015 (ipotesi realizzabile visti gli investimenti e i risultati che sta ottenendo nel mercato russo e latinoamericano, oltre a quello cinese e indiano).
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