La multinazionale petrolifera BP ha annunciato uno dei più massicci investimenti diretti esteri in India: acquisterà infatti dalla compagnia indiana Reliance Industries una quota di partecipazione pari al 30% per $7,2 miliardi.
BP, tristemente nota per la catastrofe ambientale nel Golfo del Messico, conferma di aver siglato con Reliance Industries un accordo che prevede la creazione di una joint venture nel comparto del gas per l’acquisto di una partecipazione del 30% in 23 giacimenti di petrolio e gas in India. La decisione può essere ricondotta a varie ragioni, prima fra tutte la volontà di rafforzare la presenza in India e di approfittare dei rialzi annunciati nei mercati energetici. Il direttore generale di BP, Bob Dudley, ha affermato che “l’India è una delle economie con la crescita più veloce a livello mondiale. Alleandoci con Reliance avremo accesso al bacino di gas più ricco in India e ci garantiremo una posizione sul mercato indiano del gas in rapida crescita”. In secondo luogo l’operazione potrebbe essere vista come un tentativo di recuperare la fiducia dopo il disastro provocato a Macondo che aveva fatto crollare i conti della compagnia petrolifera. L’accordo con Reliance segue un precedente accordo siglato con la russa Rosneft: in entrambi i casi BP ha scelto di allearsi con un partner locale acquisendo una quota di minoranza pur di ottenere una parte delle risorse a cui aspirava; BP è uno dei maggiori specialisti a livello mondiale nell’estrazione di idrocarburi in acque profonde e le sue alleanze mirano a trasferire questa capacità anche a Reliance e Rosneft. Si stima che le operazioni di Bp insieme a Reliance Industries potrebbero raggiungere un valore di $20 miliardi.
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