Il mobile commerce, dopo una partenza lenta, diventa un successo in Cina, India e inizia ad espandersi anche in Brasile.
I Paesi BIC accolgono a braccia aperte il mobile commerce, ovvero l’utilizzo del telefonino in quanto abilitatore nella scelta dei prodotti e nel pagamento all’interno nei negozi: recenti ricerche evidenziano infatti che cinesi, brasiliani e indiani ricorrono sempre più al cellulare per effettuare pagamenti e controllare i movimenti sul proprio conto corrente. Questi studi si concentrano inoltre sul fatto che mentre in questi Paesi circa la metà della popolazione si affida al telefonino, in Europa e negli Stati Uniti solo un consumatore su sette utilizza il suo smartphone per pagare. Le ragioni alla base di questo successo nei Paesi in via di sviluppo risiedono in primo luogo nel fatto che il cellulare rappresenta uno strumento facile da usare e conveniente rispetto alle carte di credito; in secondo luogo molti consumatori dei mercati emergenti non hanno un conto corrente o servizi di bancomat e soprattutto nelle aree rurali, mancano i registratori di cassa. Accanto ai vantaggi che il mobile commerce offre ai consumatori è però necessario sottolineare che questa nuova modalità pratica e veloce di pagamento pone dei problemi relativi alla privacy e nell’ultimo periodo sono stati registrati degli aumenti nei casi di furti di identità e frodi.
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