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martedì 14 febbraio 2012

Una paralisi politica ed economica

Impossibile aspettare fino alle prossime elezioni presidenziali previste nel 2014: l’India deve intervenire tempestivamente.

Un Pil che per la prima volta negli ultimi tre anni aumenta di un tasso inferiore al 7%: questo il risultato di una paralisi politica ed economica che sta investendo il Paese. Una situazione difficile, aggravata anche dalla decisione intrapresa dalla Banca Centrale Indiana, rea di aver rivisto ben tredici volte dal marzo del 2010 ad oggi i tassi di interesse per riuscire a contrastare l’inflazione che ancora allo stato attuale si aggira intorno al 7,47%, una media di molto superiore a quella registrata negli altri Paesi BRIC.
Un rallentamento che ha completamente disatteso le aspettative di registrare un aumento del Pil del 9% nel corso del 2012, previsto ora del 6,9%. Stando a quanto affermato dall’analista economico Indranil Pal, la battuta d’arresto che avverrà nel 2012 era prevedibile a fronte del calo della produzione manifatturiera, passata dal +7,6% dell’anno scorso al +3,9% previsto invece per quest’anno.
Al fine di non perdere le speranze di raggiungere il tasso di crescita a due cifre che sta caratterizzando il boom del Dragone, l’India deve assolutamente espandere la propria capacità economica, ma purtroppo fino ad ora i tentativi effettuati dal Governo di Manmohan Singh non hanno ottenuto i risultati sperati.
Resta comunque certo il fatto che l'Elefante non potrà rimandare a lungo queste questioni, tanto meno aspettare le elezioni presidenziali previste nel 2014.

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