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giovedì 9 febbraio 2012

Cindia alla conquista dell’Africa

Dopo la Cina anche l’altra grande potenza asiatica, l’India, ha deciso di affacciarsi sul continente africano.

Presente sin dall’antichità soprattutto nell’Est e nel Sud del continente, l’India ha annunciato l’intenzione di intensificare gli scambi con il continente africano. Forte del fatto che diverse comunità indiane si sono insediate nel corso del tempo in molti Paesi e gestiscono ad oggi piccoli commerci, attività produttive su piccola scala e mercati locali, e che in alcuni Stati africani i dirigenti della società civile e politica sono di origine indiana, il Governo di Nuova Delhi ha deciso di implementare i propri sforzi nel continente al pari della Cina, seppur con modalità in parte dissimili.
Il Paese asiatico infatti sta investendo sempre più negli Stati africani certo del fatto che la sua posizione non allineata e la condizione di più grande democrazia al mondo stanno di fatto segnando la differenza rispetto alla Cina. La presenza indiana si caratterizza infatti per la discrezione e la politica dei piccoli passi con il consolidamento progressivo delle posizioni conquistate, contrariamente alla spettacolarità che ha caratterizzato e caratterizza tuttora l’avanzata cinese.
Se nel 2004 gli scambi commerciali avevano raggiunto gli 8 miliardi di dollari, nel 2012 toccheranno i 22 miliardi di dollari e, secondo le stime, entro il 2015 si sfioreranno i 30 miliardi di dollari. L’India, come del resto la Cina, si sta avvicinando al continente africano allo scopo di diversificare le fonti energetiche su scala mondiale, aprire nuovi mercati e garantirsi la fornitura di materie prime e prodotti alimentari.
Ad oggi le imprese indiane operano nel settore farmaceutico nell’Africa australe, nel comparto automobilistico nell’Africa del Sud e in Marocco e in ambiti di eccellenza in Senegal e Costa d’Avorio.
Ma la vera nuova frontiera della politica commerciale indiana riguarda la leva finanziaria: l’Elefante ha infatti aperto nuove linee di credito verso i Paesi africani per un valore che si aggira intorno ai 5 miliardi e mezzo di dollari USA, destinati per lo più alle imprese locali allo scopo di spingerle ad investire nelle tecnologie Made in India.
Una grande opportunità per il continente africano dato che la presenza sino-indiana, unitamente a quella brasiliana che si sta affacciando sui Paesi di lingua portoghese, offre e offrirà possibilità irripetibili.

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