Grandi opportunità per le imprese attive nel settore agricolo.
Nonostante il settore agricolo rappresenti solo il 16% del Pil totale, l’India si posiziona al primo posto nella classifica dei maggiori produttori di latte al mondo, al secondo per la produzione di frutta e verdura e tra i primi cinque per quanto riguarda riso, tè, caffè, tabacco, spezie e zucchero. Il settore agricolo indiano rappresenta infatti uno dei più grandi al mondo a livello di produzione e consumo e proprio la bassa percentuale della sua incidenza sul Pil del Paese lascia sperare che ci siano elevate possibilità di sviluppo per lo stesso. Stando alle previsioni entro il 2012 la produzione di cibo sfiorerà i 263 milioni di tonnellate e, entro il 2020, i 276 milioni di tonnellate.
Il settore della trasformazione riguarda ancora una minima parte della produzione totale, motivo per cui il Governo di Nuova Delhi ha deciso di promuovere numerose iniziative al fine di favorire l’espansione dell’industria della trasformazione alimentare, tra cui la creazione di 30 Zone Economiche Speciali dedicate all’industria in questione, la realizzazione di un Food Park in ogni Stato dell’Unione, numerosi incentivi per gli investimenti e riduzioni fiscali per le imprese attive nel settore ed infine l’istituzione di strutture attive per il controllo di qualità e per R&S.
Si pensi che al momento in India vengono trasformati solo il 2,2% della produzione di frutta e verdura, il 6% del pollame, il 20% della carne di bufalo, il 26% dei prodotti legati alla pesca e il 35% della produzione di latte, e di conseguenza circa il 40% del cibo deperisce a causa della mancanza di tecnologie post raccolto.
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