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giovedì 21 luglio 2011

Il mercato dei diamanti in India

A partire dalla fine degli anni ’80, l’India è diventata uno dei più importanti paesi esportatori di diamanti lavorati a livello mondiale.

La cultura indiana attribuisce un valore materiale e simbolico al diamante e, in particolare, per i giainisti rappresenta un business fondamentale: per la comunità giainista infatti, legata ad un codice morale molto rigoroso, i diamanti rappresentano una delle poche cose che può trattare, vista la loro natura di materia inanimata. Il successo degli artigiani e dei mercanti giainisti risale a circa 40 anni fa, quando la richiesta di gemme di qualità a prezzi convenienti ha determinato un’accelerazione dei loro affari. In quel periodo infatti l’industria mondiale si concentrava su pietre di grosso taglio dai costi elevati, mentre gli acquirenti desideravano pietre più piccole e dai prezzi contenuti: in questo contesto i giainisti, abituati da sempre a lavorare gemme piccole, hanno cominciato ad affacciarsi sulla scena mondiale ed a espandere i loro affari, tanto che la rete commerciale mondiale legata ai diamanti lavorati è oggi controllata per l’80% da uomini d’affari giainisti. Stando ai dati pubblicati dalla Gems and Jewellery Export Promotion Council, le esportazioni indiane di diamanti sono aumentate del 23,44% nel periodo gennaio 2010/gennaio 2011, per un valore complessivo di 28 miliardi di dollari. La maggior parte dei diamanti lavorati dai giainisti provengono dalla miniera australiana di Argyle e l’India importa pietre grezze per un totale di 11 miliardi di dollari.

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