Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

venerdì 29 luglio 2011

Il mercato del vino in India

L’espansione dell’economia indiana coinvolge tutti i settori, compreso quello del vino.
Con un valore stimato intorno ai 25 milioni di euro e un tasso di crescita del consumo intorno al 20% annuo, l’India attira l’attenzione dei produttori di vino mondiali. Il mercato indiano del vino non si presenta unificato, dal momento in cui ogni stato costituisce un mercato separato dagli altri, causa questa di grandi complessità a livello distributivo tanto per le aziende locali, quanto per quelle provenienti dall’estero. Gli Stati in cui si registra il più alto livello di consumo sono Maharashtra, Goa, Karnataka, Kerale e Pondicherry. Allo stesso modo, nonostante il vino venga distribuito e venduto in 20 città indiane, solo quattro tra queste presentano da sole il 70% del consumo nazionale di vino, ovvero Mumbai, Delhi, Goa e Bangalore. Nonostante l’applicazione di dazi molto elevati e fortemente legati ai governi locali rappresenti ancora un forte deterrente, le imprese che si affacciano su questo mercato sono numerose e si aspettano una forte crescita nei prossimi anni.

giovedì 28 luglio 2011

Un accordo di libero scambio entro il 2011

India e Unione Europea più vicine dopo le trattative finali per la stipula di un accordo di libero scambio.

Che l’interscambio commerciale India/Unione Europea fosse importante era un dato di fatto, ma grazie all’accordo bilaterale tra le parti che dovrebbe essere firmato entro il 2011, il valore complessivo degli scambi potrebbe aumentare vertiginosamente, fino a raggiungere un +30%. Da un lato l’India sta cercando da molto tempo un più facile accesso al mercato dell’Unione Europea per i suoi prodotti, sia tessili che agricoli; dall’altro il Vecchio Continente chiede la diminuzione dei dazi indiani sulle importazioni di vini e liquori provenienti dai paesi europei. In relazione a quest’ultima richiesta, già nel 2007 i dazi doganali su vini e liquori imposti dalle autorità indiane erano stati ridotti drasticamente, passando da un range che andava dal 177% e al 550%, a un più modesto 150%; l’effetto della decisione è stato però vanificato dall’aumento dei medesimi dazi da parte dei governi regionali locali. Ma a quanto pare la questione è vicina ad una svolta: due associazioni di esportatori di vini e liquori europei infatti hanno presentato una richiesta di abbassamento progressivo dell’aliquota attualmente fissata al 150%. L’India rappresenta un mercato in forte espansione nell’ambito di questo settore: basti pensare che nel periodo febbraio 2010- aprile 2011, ha registrato un aumento significativo nelle importazioni di bevande alcoliche (+47%).

mercoledì 27 luglio 2011

Nasce la National Environment Appraisal and Evaluation Authority

Annunciata domenica dal primo ministro Sigh, la creazione di un’agenzia federale preposta alla valutazione dell’impatto ambientale dei progetti industriali segnerà una svolta per l’India.


“[…]non è più da considerare come un dato acquisito il fatto che per avere la crescita economica sia inevitabile un certo livello di degrado ambientale e di supersfruttamento delle risorse naturali”: così recita il discorso con il quale il primo ministro indiano Sigh ha annunciato la nascita di una nuova Authority incaricata di regolare le procedure legate alla valutazione ambientale dei progetti industriali. La National Environment Appraisal and Evaluation Authority rappresenta un notevole cambiamento nelle politiche adottate dall’India, dal momento in cui d’ora in avanti si cercherà di conciliare da un lato le esigenze dei cittadini e dall’altro le misure necessarie a sostenere lo sviluppo economico del Paese: la nuova agenzia federale costituirà un punto di partenza per il miglioramento dell’economia del Paese, salvaguardando però l’ambiente e soprattutto l’agricoltura, fortemente minacciata dai grandi progetti industriali all’origine di forti tensioni tra comunità locali e grandi società in diverse regioni dell’India. Un grande passo avanti per un Paese che riveste un ruolo fondamentale nell’economia globale.

martedì 26 luglio 2011

Missione imprenditoriale in India

Dal 31 ottobre al 3 novembre si svolgerà la Missione Economica Italia in India.

Confindustria, l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE) e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) hanno organizzato una Missione Economica Italia in India. La missione, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, avrà luogo dal 31 ottobre al 3 novembre 2011 e si svolgerà nelle città di Nuova Delhi e Chennai. Si tratta di un’iniziativa a carattere plurisettoriale e focalizzata in particolare sull’automotive, sulla meccanica, sulle infrastrutture e sulle energie rinnovabili, settori che stanno ottenendo ottimi risultati in India. Il programma prevede accanto a forum e incontri bilaterali con le controparti indiane, visite presso gli stabilimenti industriali presenti in loco. Scopo della Missione di sistema è quello di incrementare le relazioni economico-commerciali tra i due Paesi e cogliere/valutare le opportunità di collaborazione proposte alle aziende italiane. Un’occasione da non perdere per le imprese intenzionate ad affacciarsi sul mercato indiano con il sostegno di Confindustria, ICE e ABI.

lunedì 25 luglio 2011

Boom di robot italiani in India

I Paesi emergenti si rivelano strategici per i robot italiani: tra i primi sette mercati di sbocco compaiono i Paesi Bric.

Il secondo trimestre del 2011 conferma il ruolo fondamentale giocato dai Paesi emergenti nel comparto dei robot italiani: a fronte di un calo del mercato interno del 33,8%, i mercati emergenti hanno fatto registrare un aumento del 44,5% negli ordinativi. Allo scopo di cogliere le occasioni presenti in questi Paesi, Ucimu e Assocomaplast hanno presentato il progetto India, rivolto alle aziende produttrici di macchine utensili e macchine per materie plastiche e gomma. Il progetto prevede innanzitutto un contratto di rete tra le due associazioni e, per il futuro, la realizzazione di una struttura sul posto che rappresenti le aziende coinvolte. L’imperativo per le aziende italiane è essere presenti su un mercato tanto strategico quanto quello indiano: se nel 2001 infatti l’export di robot in India si aggirava intorno ai 12,6 milioni di euro, oggi questa cifra è aumentata di quasi dodici volte. Nei primi tre mesi del 2011, l’export di macchine ha segnato un +58,9%, classificando l’India come il quarto mercato di sbocco per le esportazioni italiane legate a questo comparto. Lo scopo perseguito da Ucimu e Assocomaplast è quello di rafforzare la presenza italiana in India attraverso la creazione di una rete istituzionale che supporti le imprese nelle fasi di insediamento e selezione dei fornitori e servizi. Al fine di avviare i primi contatti diretti con fornitori, agenti e clienti, è previsto un viaggio di studio tra Mumbai e Pune nel mese di ottobre.

venerdì 22 luglio 2011

Aumenta la domanda di cosmetici

In India la richiesta di cosmetici registra un’impennata.

Il consumo di prodotti di bellezza nel subcontinente indiano cresce di 80 volte e coinvolge tanto la fascia alta quanto quella bassa della popolazione. Basti pensare che la Hindustan Unilever sta aprendo un salone alla settimana in India e sta stringendo accordi con molti fornitori per far fronte alla domanda in crescita, tra cui l’azienda italiana Intercos per rossetti e creme. Al momento i marchi occidentali presenti sono ancora pochi , ma si prevede che entro il 2025 il mercato indiano rappresenterà un ricco serbatoio di consumatori della classe media. Stando alle previsioni la spesa pro-capite annua per i prodotti e i servizi di bellezza triplicherà entro il 2015. Nel Paese asiatico il consumo di prodotti di bellezza aumenterà molto di più in proporzione all’aumento del reddito: la formazione, nel corso dei prossimi anni, di una classe media consolidata comporterà un cambiamento radicale nei consumi della società indiana e una grande possibilità da sfruttare per le imprese italiane.

giovedì 21 luglio 2011

Il mercato dei diamanti in India

A partire dalla fine degli anni ’80, l’India è diventata uno dei più importanti paesi esportatori di diamanti lavorati a livello mondiale.

La cultura indiana attribuisce un valore materiale e simbolico al diamante e, in particolare, per i giainisti rappresenta un business fondamentale: per la comunità giainista infatti, legata ad un codice morale molto rigoroso, i diamanti rappresentano una delle poche cose che può trattare, vista la loro natura di materia inanimata. Il successo degli artigiani e dei mercanti giainisti risale a circa 40 anni fa, quando la richiesta di gemme di qualità a prezzi convenienti ha determinato un’accelerazione dei loro affari. In quel periodo infatti l’industria mondiale si concentrava su pietre di grosso taglio dai costi elevati, mentre gli acquirenti desideravano pietre più piccole e dai prezzi contenuti: in questo contesto i giainisti, abituati da sempre a lavorare gemme piccole, hanno cominciato ad affacciarsi sulla scena mondiale ed a espandere i loro affari, tanto che la rete commerciale mondiale legata ai diamanti lavorati è oggi controllata per l’80% da uomini d’affari giainisti. Stando ai dati pubblicati dalla Gems and Jewellery Export Promotion Council, le esportazioni indiane di diamanti sono aumentate del 23,44% nel periodo gennaio 2010/gennaio 2011, per un valore complessivo di 28 miliardi di dollari. La maggior parte dei diamanti lavorati dai giainisti provengono dalla miniera australiana di Argyle e l’India importa pietre grezze per un totale di 11 miliardi di dollari.

mercoledì 20 luglio 2011

Made in Italy: occhio puntato su India, Cina e Russia

Negli ultimi cinque anni un’operazione su cinque è stata effettuata dai Paesi emergenti.

Di fronte ai dati resi noti dalle elaborazioni della Banca dati Reprint del Politecnico di Milano non ci sono dubbi: dal 2005 al 2010 il 21,8 % delle operazioni legate a partecipazioni estere nelle società italiane, è stata fatta da Paesi emergenti, in testa India e Cina. Dalla Banca dati del Politecnico di Milano emerge che se da un lato il numero complessivo di aziende manifatturiere italiane a partecipazione estera è rimasto invariato negli ultimi anni, a cambiare è stata invece la nazionalità degli investitori: accanto ai tradizionali Stati Uniti, Giappone e Europa, che hanno registrato una perdita significativa, India, Cina e Russia hanno più che raddoppiato la loro quota. Pechino, particolarmente interessata alla meccanica di precisione, all’arredo, alla moda, agli accessori per la casa e al lifestyle, è passata da 7 a 32 società controllate; Mosca, focalizzata più su acciaio, energia e fotovoltaico, è balzata da 8 a 27; infine, Nuova Delhi nel corso del quinquennio, ha conosciuto l’aumento più significativo, da 8 a 37 aziende, concentrandosi sulla meccanica, l’ingegneristica, i motori ed il tessile. Per quanto riguarda nel dettaglio la partecipazione degli investitori indiani, è vista in modo positivo dalle aziende italiane: per gli indiani la continuità manageriale e gestionale rappresenta un valore e una prerogativa.

martedì 19 luglio 2011

India e Bangladesh: record di tetti fotovoltaici

La green economy investe India e Bangladesh e i risultati sono sorprendenti.

Una vera e propria rivoluzione green sta investendo le famiglie rurali del Bangladesh abituate a ricorrere a costose ed inquinanti lampade a cherosene per illuminare le abitazioni: i prestiti ad interessi bassissimi offerti da associazioni non governative per l’installazione di pannelli solari, hanno permesso al poverissimo e sovrappopolato Bangladesh, di raggiungere prima del previsto il traguardo di un milione di famiglie alimentato ad energia solare. Anche l’India si sta attivando sempre più al fine di favorire l’installazione di pannelli solari grazie alle sovvenzioni; il sistema potrebbe prevedere inoltre dei prestiti individuali concessi per installare il solare termico, per il quale sono previsti incentivi solo a favore delle aziende, che potrebbero essere aumentati dal 20 al 60% ed essere estesi anche alle famiglie. Il vice-direttore per la regione di Mandurai del Tamil Nadu Energy Development Agency (Teda), in un’intervista rilasciata a The Hindu S.E.S., ha affermato che “Il Centro potrebbe anche organizzare prestiti per coprire i costi rimanenti. […] Lo schema dei finanziamenti dovrebbe inoltre coprire metà del costo di installazione di un pannello solare termico familiare.”. Altro elemento da considerare è la decisione di estendere gli incentivi all’intera durata del contratto di acquisto dell’energia solare stipulato con i fornitori di elettricità, stimata intorno ai 25 anni.

lunedì 18 luglio 2011

Aumenta l’inflazione e diminuisce la crescita industriale

La crescita industriale in India si attesta al +5,6% nel mese di maggio: il valore più basso registrato negli ultimi nove mesi.

Gli interventi del governo per frenare l’inflazione, attestata a maggio al 9,06%, sembrano essere all’origine del calo degli investimenti nel settore industriale. La situazione è allarmante se si considera che i settori maggiormente colpiti, come le manifatture, sono quelli che contribuiscono maggiormente alla produzione industriale (75,5%): il rallentamento di questi settori se da un lato indica un forte calo degli investimenti, dall’altro evidenzia anche una diminuzione del consumo interno. Basti pensare che la vendita di autoveicoli nel mese di giugno è stata dell’1,6%, mentre negli ultimi due anni si era attestata al 30% circa. Secondo le previsioni, la Banca d’India dovrebbe aumentare ulteriormente il costo del denaro entro luglio allo scopo di frenare l’inflazione, che riguarda in modo particolare prodotti alimentari e altri generi essenziali. Secondo gli economisti l’India dovrebbe comunque crescere dell’8% nel corso del 2011, visto che il 60% del Pil è generato dal settore dei servizi, mentre le manifatture contribuiscono solo al 20% del Prodotto Interno Lordo. Resta il fatto che un tasso di inflazione superiore al tasso di crescita potrebbe comportare un ulteriore aumento della povertà all’interno del Paese e una maggiore distanza tra un numero ristretto di ricchi e milioni di persone appartenenti al ceto medio/basso.

venerdì 15 luglio 2011

Emonte stringe un accordo con il Gruppo Gitanjali

Il Gruppo Gitanjali firma un accordo con Emonte per la distribuzione nei mercati indiani e del sud-est asiatico.

Il Gruppo Gitanjali Jems, che vanta oltre 2700 retail outlet in India, 126 negozi negli Stati Uniti, 40 in Cina e 5000 dipendenti, e conosciuto in tutto il mondo come produttore e rivenditore di gioielli e prodotti di lifestyle, ha siglato un accordo con Emonte, il maggiore rivenditore di accessori per la scrittura. L’accordo prevede la distribuzione da parte del Gruppo indiano di accessori di scrittura del marchio italiano Visconti, di cui Emonte ha l’esclusiva per quanto riguarda i diritti di marketing e distribuzione nei mercati indiani e nel sud-est asiatico. Nel dettaglio prima della fine di luglio verrà immesso sul mercato il primo stock di penne Visconti (in 108 outlet), mentre per la fine dell’anno è prevista una distribuzione più capillare in tutte le 600 gioiellerie del Gruppo indiano presenti sul territori dell’India. Secondo l’amministratore delegato del Gruppo Gitanjali, Mehul Choksi, “Il consumatore indiano è oggi alla ricerca della maggiore qualità in ogni ambito, ed è più consapevole del valore delle marche. […] Questa nuova partnership ci aiuterà a compiere un ulteriore passo in avanti nel segmento della distribuzione di prodotti lifestyle di lusso, nell’ambito del quale stiamo già offrendo ai consumatori gioielli ed orologi di marche italiane di prestigio”.

giovedì 14 luglio 2011

Tre esplosioni gettano nel panico Mumbai

A tre anni dagli attacchi terroristici, Mumbai torna nel mirino dei terroristi.

L’esplosione di tre ordigni riporta Mumbai ai drammatici momenti vissuti nel novembre del 2008, quando 166 persone morirono a causa degli attacchi terroristici. Secondo una prima ricostruzione gli attentati sono stati causati da led, degli ordigni rudimentali impiegati di solito dai militanti islamici, esplosi nell’arco di venti minuti a Bazaar, nel sud, a Dadar e nel lussuoso quartiere di Opera House. La polizia, sulla base delle testimonianze, ha affermato che la prima esplosione è avvenuta alle 18.45 ora locale ( le 15.15 in Italia), un orario in cui i luoghi teatro degli attentati erano molto affollati. Il responsabile dello Stato del Maharashtra, dove si trova Mumbai, Prithivraj Chavan ha parlato di “attacco al cuore dell’India” e ha precisato che i feriti sono al momento 81. La polizia indiana sta seguendo la pista del terrorismo islamico, anche se al momento non sono ancora giunte rivendicazioni. Un episodio che colpisce l’intera India e getta nuovamente nel terrore la popolazione.

mercoledì 13 luglio 2011

L’india entra a far parte dell’OIV

L’Office International de la vigne et du vin accoglie tra i membri anche l’India.

In India, un Paese in cui la vite è presente sin dall’antichità, la maggiore diffusione della viticoltura si è registrata nel XVII secolo grazie ai Portoghesi presenti nella colonia di Goa, ma nel corso degli anni la presenza di diverse religioni non ne ha favorito il consumo. Ciò nonostante negli ultimi quindici anni la produzione di vino ha continuato ad aumentare fino a raggiungere nel 2010 i 18mila quintali di uva da tavola e destinata alla vinificazione; questo aumento è stato determinato dalla crescita del livello economico medio e da una progressiva occidentalizzazione della popolazione. La maggior parte della produzione indiana, circa l’80%, è concentrata nello Stato del Maharashtra, mentre due piccole realtà viticole si trovano nel distretto di Himachal e di Bangalore. La produzione riguarda soprattutto varietà internazionali, come cabernet, chardonnay, sauvignon e zinfandel. Il subcontinente indiano rappresenta l’1% della superficie vitata se si considerano i suoi 71.400 ettari di vigneto, aumentati del 66% rispetto a dieci anni fa. Oltre alla produzione, nel corso dell’ultimo decennio si è assistito anche ad un incremento del consumo interno, fattore che ha attirato l’attenzione dei principali produttori europei, e tra questi l’Italia, che è riuscita a ritagliarsi una quota di export che sfiora il 30%. Allo stato attuale la richiesta di vino è legata alle grandi città del Paese, come Mumbai, Delhi e Bangalore. Secondo le previsioni della Camera di Commercio Indiana il consumo di vino in India dovrebbe aumentare fino a raggiungere i 14,7 milioni di litri entro la fine del 2012. Una grande opportunità per le aziende italiane interessate a posare il loro sguardo su questo mercato in forte espansione.

martedì 12 luglio 2011

L’India investe nei porti

La quarta potenza economica mondiale ha deciso di investire maggiormente nei servizi portuali, vista la presenza di soli 12 porti maggiori e 187 minori nel Paese.

Considerati i successi ottenuti dal Dubai Port International e dal Singapore Psa International, porti di due Stati relativamente piccoli, l’India ha deciso di investire nella struttura portuale del Paese, creando prima di tutto l’India Ports Global, espressione del Ministero della Navigazione che avrà il compito di realizzare investimenti nelle strutture portuali all’estero. A questo proposito i ricavi generati dall’India Ports Global permetteranno di modernizzare i porti indiani. Se si considera infatti che il più grande porto indiano, il Jawaharlal Nehru di Mumbai, si colloca solo al ventiquattresimo posto negli scali che movimentano più container, quando Singapore è stato per diversi anni al primo posto e Dubai al settimo, la decisione del governo indiano di migliorare il comparto rientra nell’ottica di diminuire la differenza attualmente presente tra le ambizioni dell’India e le sue dotazioni. Queste difficoltà sono determinate in prima battuta dall’aumento dei costi di gestione deciso dal governo a carico dei più grandi terminal operator del mondo e in secondo luogo dall’eccessiva burocrazia e dalla sua lentezza.

lunedì 11 luglio 2011

LML Italia: tre anni di successi

Nata da un’idea di Tommaso Valentino, LML Italia si prepara a raggiungere i 25 milioni di euro di fatturato nel 2011.

La LML Ltd, un marchio indiano di scooter vintage, a partire dagli anni Ottanta ha iniziato a operare come terzista per marchi italiani; una volta conclusosi il rapporto di fornitura ha iniziato a produrre un proprio modello raggiungendo ben presto la leadership del mercato indiano ed espandendosi con successo anche nei paesi del Nord Africa. Quando nel 2008 i responsabili dell’azienda indiana hanno annunciato la decisione di entrare nel mercato europeo e di aver bisogno a tal fine di un importatore che fungesse da esclusivista, Tommaso Valentino è riuscito a convincere il padre a stringere una partnership con il marchio indiano, dando vita alla LML Italia, un’azienda che conta oggi 21 dipendenti. Se nel 2008 gli scooter venduti sono stati all’incirca duemila, nel 2010 i pezzi venduti sono stati 8.100 per un giro d’affari complessivo di 14 milioni di euro. L’obiettivo per quest’anno invece sono 25 milioni di euro di fatturato.

venerdì 8 luglio 2011

India: in arrivo il codice a barre per i farmaci da esportazione

Annunciata l’implementazione di codici a barre sui medicinali da esportazione. Decisione presa per limitare la circolazione di farmaci contraffatti, provenienti soprattutto dalla Cina.

Il governo indiano ha annunciato la graduale implementazione di codici a barre sulle confezioni dei farmaci da esportazione, al fine di monitorare la spedizione dei medicinali all’estero.
Grazie al codice unico di identificazione, sarà possibile rintracciare l’origine delle partite di farmaci spedite in tutto il mondo; in questo modo la reputazione dell’India come fornitore di qualità dovrebbe migliorare ulteriormente. La situazione di partenza è già buona, infatti l’India esporta prodotti farmaceutici in America Latina, Sudest asiatico, nelle aree del Golfo e in Africa, per una valore di circa 500 milioni di rupie.
La nuova normativa stabilisce che, da luglio 2012, sarà obbligatorio apporre il codice su alcune tipologie di confezione, come le fiale e le bottiglie; in seguito l’obbligo si estenderà a tutti i livelli di packaging dei farmaci.
Un esperto del settore ha sottolineato l’importanza del provvedimento, dichiarando che “Il sistema proposto stabilirà l’origine (di spedizione), escludendo gli incidenti in cui finte medicine vengono spedite dalla Cina con il nome di compagnie locali” .
Il codice a barre includerà un  codice unico di identificazione e un numero seriale, che verranno apposti su tutti il livelli di packaging , in modo da tenere monitorata la circolazione dei prodotti.
Secondo le intenzioni del governo, tutti gli esportatori del settore dovranno adottare questo sistema secondo gli standard internazionali.

giovedì 7 luglio 2011

Il settore dei macchinari da costruzione

Il mercato dei macchinari da costruzione attira sempre più l’attenzione delle imprese italiane soprattutto alla luce degli investimenti previsti dal governo indiano nel settore.

Con una domanda interna di macchinari da costruzione prevista in aumento nei prossimi anni del 22%, l’India potrebbe rappresentare una destinazione strategica per le aziende italiane. L’incredibile tasso di crescita, concentrata in particolare sui macchinari per il movimento terra e per la movimentazione dei materiali, è determinato in larga misura dalle politiche adottate dal governo indiano nel settore delle infrastrutture: se infatti nel 2010-2011 sono stati stanziati 280 miliardi di euro, nel periodo 2011-2012 340 miliardi di euro verranno investiti per la costruzione di ponti, gallerie, autostrade e per la realizzazione di progetti legati alla generazione, trasmissione e distribuzione di elettricità. La manovra decisa dal governo di Nuova Delhi genererà un aumento della richiesta di macchinari da costruzione. Al momento il mercato risulta essere dominato da un gruppo ristretto di grandi player locali e la tendenza in atto, anche se ancora in una fase iniziale, sembra andare verso una nuova modalità, ovvero l’affitto dei macchinari. Se l’import di macchinari ha registrato una buona crescita nel 2008-2009, si è arrestato nel 2009 a causa della crisi internazionale e nel periodo 2009-2010 ha subito una forte diminuzione; in questo contesto l’Italia ha perso consistenti quote di mercato in alcune categorie, mentre in altre è riuscita ad aumentarle: proprio sui comparti delle macchine utensili da perforazione, dei macchinari per l’estrazione e di quelli per la costruzione di autostrade,… si concentreranno le imprese italiane nei prossimi anni.

mercoledì 6 luglio 2011

Sicurezza militare e prevenzione del terrorismo

Il Senato americano chiede maggiore cooperazione al Ministro della difesa indiano

La Committee on Armed Services del Senato degli Stati Uniti durante la scorsa settimana ha chiesto al Pentagono informazioni relative alla situazione attuale della cooperazione in materia di sicurezza militare e prevenzione del terrorismo con lo Stato indiano. La Committee on Armed services ha richiesto inoltre un piano quinquennale che illustri le modalità più idonee volte al rafforzamento di questo tipo di collaborazione in tutto il mondo, ma soprattutto nella zona indo-pacifica. Recentemente infatti il Ministro della Difesa indiano ha rifiutato l’offerta di ricerca coordinata con gli Stati Uniti per il nuovo caccia F35, comunicando invece l’impegno del Governo indiano con la Federazione Russa per la realizzazione di un velivolo di quinta generazione. Nonostante questo il Governo di Nuova Delhi ha dimostrato un interesse verso le proposte lanciate dagli Stati Unirti, in particolare nel campo aerospaziale, visto e considerato che la collaborazione con Washington potrebbe portare non pochi benefici all’Aeronautica indiana in tema di maggiore qualità, aumento dei velivoli per l’addestramento dei cadetti e formazione di un rapporto duraturo nei settori dello sviluppo militare e dell’alta tecnologia.

martedì 5 luglio 2011

Proposto l’abbassamento della soglia di Ide nel settore farmaceutico

Un gruppo inter ministeriale ha proposto di abbassare il tetto massimo di investimenti diretti esteri nel settore farmaceutico indiano, dal 100% al 49%. Lo scopo è tenere sotto controllo le acquisizioni di compagnie locali da parte delle multinazionali.

Secondo fonti governative, una commissione formata da rappresentanti del Ministero della salute e dei dipartimenti dell’industria farmaceutica, ha proposto l’imposizione di un tetto massimo di investimenti diretti esteri, pari al 49%, per le iniziative imprenditoriali di tipo brownfield; inoltre è stato richiesto che questi investimenti siano approvati dal governo.
Tra le proteste degli operatori stranieri, la proposta sarà valutata anche da una commissione di pianificazione.
Attualmente, le compagnie straniere devono solo informare la Banca centrale che stanno investendo in imprese indiane.
Tuttavia, la commissione ha precisato che la soglia del 100% sarà mantenuta per quanto riguarda le venture di tipo greenfield.
Si tratta del primo intervento governativo mirato alla protezione degli interessi dei gruppi nazionali; infatti, nonostante la forte pressione da parte delle lobby pro swadeshi, sostenitrici di un modello economico autosufficiente, nei primi vent’anni di riforme,  il governo indiano si è sempre dimostrato refrattario nei confronti di azioni di questo genere.
In questo caso, la decisione è stata innescata dalla preoccupazione che il governo non sia in grado di continuare a mantenere il prezzo delle medicine accessibile a tutti, e inoltre potrebbe trovare difficoltà nel servirsi di strutture industriali locali, in caso di epidemie o emergenze sanitarie.

lunedì 4 luglio 2011

Triumph sbarca in India

La storica casa motociclistica inglese si prepara a varcare i confini indiani per espandere la propria quota di mercato in India.
Il comparto delle due ruote rappresenta un settore in forte espansione nel mercato indiano e non a caso anche Triumph ha deciso di investire in questo Paese. L’India infatti si sta sempre più affermando sul piano internazionale come potenza economica ineguagliabile, ma anche come Paese in cui aumentano sempre di più le acquisizioni delle grandi imprese interessate a fare investimenti all’interno del territorio indiano. Se la Ducati nel 2009 ha aperto la strada al mercato indiano rivelando il suo enorme potenziale, la notizia divulgata da parte della casa motociclistica Harley Davidson qualche mese fa ha suscitato clamore: l’azienda americana ha infatti annunciato un notevole investimento in India legato all’apertura di una sede nel paese asiatico. Se infatti in un primo momento i modelli Harley Davidson venivano prodotti negli Stati Uniti per poi essere esportati in India, la costruzione di una sede in loco ha permesso di realizzare direttamente i modelli all’interno del paese asiatico. La decisione annunciata in questi giorni dallo storico marchio inglese Triumph rientra nell’ottica di inserirsi in un mercato in forte espansione e che presenta le migliori prospettive di crescita: una grande sfida per la casa inglese che grazie a questo nuovo investimento potrebbe espandere i propri orizzonti finanziari anche verso altri paesi dell’Asia.

venerdì 1 luglio 2011

Brasile, India e Cina: primato economico, ma non solo

Il Direttore esecutivo di Intercultura,Vincenzo Morlini, lo conferma: Cina, India e Brasile stanno riscuotendo un grande successo tra gli studenti intenzionati a vivere un periodo di studio all’estero.

Intercultura, un’organizzazione onlus gestita da volontari e volta a favorire lo scambio tra i Paesi, prende atto del boom registrato nelle richieste di vivere un periodo di soggiorno/studio in Cina, India e Brasile. Nel dettaglio circa una cinquantina di ragazzi tra i 16 e i 18 anni hanno scelto di stabilirsi in Cina per un periodo compreso tra i 3 e i 12 mesi, una ventina ha optato per l’India e altri sono in attesa di partire alla volta dell’America Latina. Per questi ragazzi si tratta di un investimento nel loro futuro, visto che un’esperienza maturata in questi Paesi incrementerà le loro conoscenze e competenze, soprattutto se si pensa a Paesi come la Cina, che presenta uno dei sistemi scolastici migliori al mondo, e l’India, che vede aumentare di anno in anno il numero di ingeneri. L’approccio diretto con la tradizione, gli usi e i costumi locali permetterà inoltre ai ragazzi di vivere una cultura per molti aspetti diversa da quella a cui sono abituati e arricchirà notevolmente il loro bagaglio personale. Nel complesso sono circa 1.500 i ragazzi che si recheranno all’estero e nella maggior parte dei casi i costi del viaggio e le spese di permanenza verranno attutiti grazie a borse di studio totali o parziali.