Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative all'India.

venerdì 29 aprile 2011

Le possibili conseguenze di un rallentamento della Cina

Secondo l’agenzia Fitch, un calo dell’economia cinese potrebbe avere importanti ripercussioni sull’economia indiana.

Il rallentamento dell’economia cinese potrebbe comportare importanti conseguenze sull’economia indiana secondo l’agenzia Fitch: in conseguenza dell’arresto della potenza asiatica potrebbe verificarsi infatti un’invasione di beni a basso prezzo sul mercato globale. Il calo della produzione del Dragone potrebbe derivare da un eccesso di capacità produttiva, di molto superiore alla domanda espressa dal mercato, e quindi provocare un cambiamento notevole nelle dinamiche della domanda e dell’offerta. Questa situazione genererebbe una forte pressione sugli esportatori e sulle aziende, messe a confronto con beni offerti ad un prezzo irrisorio. Se nel periodo settembre 2010-aprile 2011 le esportazioni indiane verso la Cina sono state pari a 5,5 miliardi, le importazioni dalla Cina al Paese dei Maharaja sono state pari a 19,2 miliardi. Resta comunque difficile da valutare l’impatto che potrebbe avere a livello globale il tracollo dell’economia cinese, con una conseguente perdita di capitali, investimenti e una forte fluttuazione della valuta. L’impatto sull’economia indiana sarebbe comunque limitato, visto che solo una piccola parte delle spedizioni effettuate oltre i confini nazionali sono dirette in Cina. Inoltre diverse regolamentazioni limitano lo stanziamento ingente di capitali, garantendo una certa stabilità anche nel caso di un tracollo economico.

mercoledì 27 aprile 2011

Si chiude l’era iniziata con Giuseppe Ravizza

La battaglia tra la macchina da scrivere e il computer è arrivata al capolinea questa settimana: la Godrej and Boyce di Mumbai, l’ultima fabbrica al mondo che produceva macchine da scrivere, ha chiuso i battenti.

L’epoca della scrittura a macchina iniziata con l’invenzione della macchina da scrivere da parte dell’italiano Giuseppe Ravizza nel 1846, cede il passo all’era tecnologica introdotta dai computer negli anni ’90. A partire dalla loro introduzione sul mercato e dalla loro veloce espansione, i computer hanno cominciato a sostituire la macchina da scrivere, considerata oggigiorno più come un pezzo di antiquariato e da collezionisti, che per la sua funzione. Da quando i computer sono stati introdotti sul mercato, le vendite di macchine da scrivere hanno subito un brusco calo, alimentato dall’abbassamento del prezzo dei computer legato al boom economico. Se in Occidente le macchine da scrivere sono state lentamente abbandonate a partire dagli anni Novanta, in India il loro commercio ha retto fino a pochi anni fa, soprattutto negli uffici pubblici, presso le forze di sicurezza e nei tribunali. Il manager della Godrej and Boyce, Milind Dukle, ha infatti sottolineato che se fino a una ventina d’anni fa si riuscivano a vendere circa 50.000 pezzi l’anno sul mercato indiano, a partire dal 2000 questa cifra è scesa a 10-12.000 unità fino a raggiungere il minimo storico l’anno scorso, quando ne sono state vendute meno di 800. Mentre gli altri produttori si sono ritirati dal mercato molti anni fa, la Godrej and Boyce ha continuato a lavorare, ma il contesto attuale dominato dai computer ha spinto l’azienda a rivalutare la propria produzione: se i primi esemplari introdotti in India negli anni Cinquanta furono accolti dal primo ministro di allora Jawaharlal Neru come il “simbolo dell’indipendenza industriale dell’India”, il loro ruolo negli anni è profondamente mutato.

martedì 26 aprile 2011

Accordi economici tra India e Qatar

Nella giornata di ieri una delegazione legata al commercio in India in visita a Doha ha incontrato i rappresentanti della Camera di Commercio e dell’Industria del Qatar.

Una delegazione composta dai rappresentanti di undici società indiane di piccole e medie dimensioni appartenenti a settori diversi ha incontrato ieri nella città di Doha un gruppo di uomini d’affari del Qatar. Durante l’incontro le controparti hanno discusso da un lato le possibili opportunità di investimento offerte dal Qatar, e dall’altro quelle offerte dall’India nell’ambito di diversi settori, compresi quelli riguardanti il petrolio, il ferro, l’acciaio, i servizi di ingegneria, il trattamento delle acque, il settore automobilistico, il turismo e il settore minerario. In particolare Rashid Mohammed Al-Azbaa, membro della Camera di Commercio e dell’Industria del Qatar, ha sottolineato la crescente importanza del settore energetico in Qatar, un Paese che registra uno dei maggiori tassi di crescita al mondo. Rashid Mohammed Al-Azbaa ha poi precisato che il clima favorevole agli investimenti promosso dal Paese sta incoraggiando notevolmente le collaborazioni tra il settore privato qatarino e quello presente in altri paesi del mondo volte ad acquisire competenze e tecnologia. Dal canto suo il Sostituto Procuratore della delegazione indiana, Sanjeev Kohli, ha affermato che lo scopo della visita in Qatar è legato al rafforzamento della cooperazione tra i due Paesi alla luce delle innumerevoli opportunità di investimento presenti nelle nazioni.

giovedì 21 aprile 2011

India, la Missione economica ICE-Confindustria

Si conclude oggi la Missione economica di Confindustria e ICE in India, iniziata lo scorso 18 aprile e focalizzata sul settore automotive.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e con la partecipazione di ANFIA (Associazione Nazionale della Filiera dell'Industria Automobilistica) e Unione Industriali di Torino, ha promosso la Missione economica di Confindustria e ICE in India, nelle città di New Delhi e Pune. Tale iniziativa fa parte delle attività affidate all’ICE del Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del Programma di Promozione Straordinaria del Made in Italy; in particolare, la Missione è stata ideata allo scopo di approfondire le opportunità di collaborazione industriale offerte alle imprese italiane del settore automotive e rafforzare le relazioni economico-commerciali con l'India.
La delegazione comprende 78 rappresentanti di 43 aziende di componentistica auto, engineering, design e stile, macchinari e impianti per la produzione di autoveicoli, stampi, attrezzature per il controllo.
L'industria automobilistica indiana lo scorso anno ha registrato una crescita delle vendite nazionali del 26%, facendo dell'India, seconda solo alla Cina, uno dei mercati più dinamici per il settore: le vendite di autovetture sono aumentate del 25% (1.526.787 unità) e analoghi sono i tassi di crescita del segmento dei veicoli passeggeri (+26%); le vendite dei veicoli commerciali sono cresciute del 38% e anche il segmento delle due e tre ruote si è caratterizzato per i ritmi di crescita incoraggianti (+26%).

mercoledì 20 aprile 2011

L’India in orbita

L’India lancia in orbita tre satelliti: un ultimo sforzo per guadagnarsi una posizione di prestigio nel mercato globale spaziale.

L’India ha lanciato oggi nello spazio dalla base spaziale di Sriharikota tre satelliti con il razzo vettore Pslv-C16 (Polar Satellite Launch Vehicle) . In particolare dalla base spaziale posizionata sulla costa del Golfo del Bengala, sono stati mandati in orbita: il satellite indiano Resourcesat-2 costruito dall’ISRO per analizzare nel dettaglio le risorse naturali presenti; il satellite Youthsat, frutto di un progetto universitario indo-russo, che permetterà di studiare in modo approfondito l’atmosfera; il satellite X-sat di Singapore, il primo della città-stato, creato dalla Nanyang Technological University. Il Primo Ministro indiano Manmohan Singh ha sottolineato come il lancio dei satelliti nello spazio dimostri ancora una volta le competenze e le capacità della nazione. Il programma di studio dello spazio portato avanti dalla potenza asiatica, che secondo i progetti porterà al primo volo nello spazio con equipaggio a bordo entro il 2016, conferma ancora una volta l’indiscutibile posizione di questo paese nello scenario economico mondiale.

martedì 19 aprile 2011

Aumentano i miliardari in India

Il mercato del lusso si espande nella terra dei Maharaja.

La crescita del segmento del lusso in India risalta le contraddizioni di un Paese che se per l’80% vive con meno di due dollari al giorno, per la restante parte si aggiudica il secondo posto per numero di miliardari, preceduto solo dagli Stati Uniti. Proprio per questo motivo anche la casa automobilistica Aston Martin ha deciso di rivolgersi verso questo mercato e di avvicinarsi al consumatore finale attraverso l’apertura di sette concessionarie entro il 2015. Si tratta di una scelta che ripercorre le decisioni già intraprese da Ferrari, Maserati e Bugatti, spinte verso la tigre asiatica dall’impressionante numero di auto di lusso vendute nel paese (nel 2010 sono state vendute 15.7052 auto di lusso). Secondo il responsabile commerciale di Aston Martin, Michael van der Sande, “la nostra decisione di rafforzare la presenza nella regione è guidata dal forte interesse dei potenziali clienti per i prodotti di lusso”. Ma l’aumento del numero di miliardari ha coinvolto non solo le case automobilistiche, ma anche i produttori di jet privati e velivoli di lusso: secondo il vicepresidente della Business Aviation Association for India, Karan Singh, “entro il 2020 i velivoli privati indiani triplicheranno, definendo il Paese come uno tra i cinque mercati di aviazione privata più importanti al mondo”. Viste le numerose opportunità offerte da questo mercato di nicchia, già diversi operatori del settore si sono mobilitati e tra questi spiccano la canadese Bombardier, la brasiliana Embraer e le americane Gulfstream, Hawker Beechcraft e Cessna.

lunedì 18 aprile 2011

L’India e la Formula 1

La FIA ha reso noto il calendario del mondiale di F1 previsto per il 2011 e tra le novità ha inserito il Gran Premio d’India.

Stando alle notizie trapelate dalla FIA, il 30 ottobre 2011 si correrà per la prima volta il Gran Premio d’India sul Jaypee Circuit di Greater Noida. Il calendario del mondiale di F1 del 2011 si articolerà infatti in venti gare, contro le 19 previste l’anno scorso, in conseguenza dell’introduzione della tappa indiana. Una buona parte del circuito è stato realizzata nella parte meridionale di Nuova Delhi, ed in particolare nella periferia di Noida; la pista, progettata dal rinomato architetto americano Hermann Tilke, avrà una lunghezza di 5.137 chilometri, i giri da completare saranno sessanta e l’autodromo sarà in grado di ospitare 150.000 spettatori. Secondo l’Amministratore Delegato della società incaricata della realizzazione del progetto, Samir Gaur, il circuito sarà completato per tempo, nonostante gli effetti della crisi finanziaria e le difficili condizioni metereologiche che hanno condizionato la costruzione della pista.

giovedì 14 aprile 2011

I Paesi Bric guidano la ripresa del settore turistico

Dopo il rallentamento subito a causa della crisi economica, il settore del turismo torna a trainare le economie dei Paesi, in primis quelle dei mercati in via di sviluppo.

I paesi in via di sviluppo hanno aperto la strada alla ripresa del settore turistico dopo il calo registrato a causa della crisi finanziaria. In particolare secondo le stime relative al turismo in entrata e in uscita del 2010, il comparto del turismo è cresciuto in media del 7%; si tratta però di un aumento che varia in modo significativo a seconda del Paese, viste le notevoli differenze registrate all’interno delle singole economie, e che, stando alle analisi del settore, sarà più contenuto nel 2011. Se infatti l’Asia è il continente che ha registrato la maggiore crescita (+13%) raggiungendo i 181 milioni di arrivi, l’Europa dal canto suo ha avuto una ripresa più lenta, giustificata dai problemi legati all’eruzione del vulcano islandese, con conseguente blocco del traffico aereo, e dalla situazione economica incerta. In particolare nei Paesi emergenti si è notato un aumento sia per quanto riguarda il turismo in entrata, sia per quanto riguarda quello in uscita, dovuto sicuramente in parte ai grandi eventi che si sono svolti in queste nazioni, come l’esposizione di Shangai. È notizia di questi giorni che Emirates, allo scopo di promuovere le dieci destinazioni indiane raggiunte dalla compagnia, ha deciso di ricreare l’atmosfera indiana all’aeroporto di Malpensa : fino a metà maggio infatti il famoso Indian Ambassador, il taxi indiano bianco e nero, rimarrà in mostra nello scalo milanese. L’obiettivo della compagnia aerea è quello di cogliere le numerose opportunità offerte dalla potenza indiana in termini di traffico aereo proponendo 35 voli settimanali per Dubai dagli aeroporti di Milano, Roma e Venezia e 200 voli settimanali verso altre destinazioni dell’India, come Bangalore, Mumbai, Calcutta e Nuova Delhi, ovvero verso i centri nevralgici dello sviluppo del colosso asiatico.

mercoledì 13 aprile 2011

Il connubio tra BRIC e arte in scena a Londra

Dopo lo strepitoso successo ottenuto dalla prima edizione del 2010, la casa d’aste londinese Phillips de Pury & Co. ha deciso di dedicare due giornate all’arte dei Paesi emergenti.

Se l’acronimo BRIC viene quasi sempre utilizzato per indicare i quattro Paesi a maggiore crescita economica, la casa d’aste londinese Phillips de Pury & Co, a partire dall’anno scorso, ha associato questo termine anche all’arte prodotta in queste nazioni. Le aste BRIC rappresentano le prime vere e proprie aste di arte contemporanea dedicate alle potenze in via di sviluppo, in particolare a Brasile, Russia, India e Cina e riflettono il crescente interesse prestato in questi mercati all’arte. L’edizione 2011 dell’asta si terrà il 14 e il 15 aprile presso l’Howick Palace di Londra e sarà possibile prendere visione delle opere a partire dal 9 aprile. In quest’occasione la fantasia, la creatività delle quattro potenze verranno valorizzate attraverso un catalogo BRIC e la presentazione di alcuni tra i più importanti esponenti artistici di queste realtà geografiche. Si tratta di un notevole balzo in avanti per queste economie, visto che collezionisti e artisti locali si stanno affacciando sul mercato globale riscontrando notevole successo. Nel dettaglio verranno messe all’asta 203 opere per un valore complessivo stimato intorno ai 7.2 – 10.8 milioni di sterline, contro i 7.1 raggiunti durante la prima edizione. Secondo il curatore dell’evento Henry Allsopp l’obiettivo della casa londinese è quello di “mostrare la nuova forza e profondità del mercato contemporaneo brasiliano, cinese, indiano e russo”.

martedì 12 aprile 2011

Rallenta la produzione industriale

La produzione industriale in India rallenta rispetto ai dati relativi al 2010.

Nonostante un aumento del 3,6% nel mese di febbraio, la produzione industriale indiana non raggiunge la previsioni economiche sperate: secondo gli analisti l’industria di Nuova Delhi avrebbe dovuto crescere del 5,2% ogni mese. Se comparata al + 15,1% registrato l’anno scorso nello stesso periodo, la crescita del mese di febbraio appare molto debole; il calo è stato determinato dalle magre perfomance del settore produttivo e dell’industria mineraria. Il tasso di crescita della produzione industriale rappresenta un importante indicatore dei cambiamenti in atto nel settore, che comprende le imprese operanti nei settori minerari, produttivi e in quelli legati alle utility. L’indice della produzione industriale permette di analizzare e verificare le previsioni economiche ed è spesso utilizzato al fine di misurare i livelli di inflazione, dal momento in cui le variazioni del settore industriale possono avere pesanti ripercussioni sui prezzi. Durante gli ultimi quindici anni l’industria indiana è cresciuta in media del 7,49%, registrando un picco nel dicembre 2009 (+17,70%) e una caduta, dovuta alla crisi finanziaria, nel dicembre 2008 (-0,20%). Il mese di febbraio ha presentato un calo rispetto al mese precedente, che aveva segnato un +3,95%.

lunedì 11 aprile 2011

Gli investimenti diretti esteri in India

Nonostante il recente crollo di investimenti diretti esteri (IDE), l’India resta ancora la seconda maggiore destinazione di IDE dopo la Cina.

L’India dopo aver conquistato il secondo posto nella classifica mondiale relativa agli investimenti diretti esteri stilata nel 2010, si prepara a confermare la sua posizione tra le prime cinque destinazioni più attrattive per gli investitori per il periodo 2010-2012 secondo gli studi realizzati dalle Nazioni Unite. Anche se in calo rispetto ai volumi registrati prima della crisi mondiale, l’India nel corso del 2010 ha assunto una posizione di rilievo a livello internazionale grazie alle politiche portate avanti per favorire gli investimenti provenienti da altri paesi. Durante il mese di dicembre gli afflussi degli investitori sono stati pari a 2,014 milioni di dollari, dato confermato nel mese di gennaio, anche se in calo rispetto all’anno precedente. I settori che hanno attirato più IDE durante il periodo aprile-dicembre 2010, sono stati in ordine: i servizi finanziari e non (2,853 milioni di dollari) , le telecomunicazioni ($ 1,327 mil.), l’industria automobilistica ($ 1,066 mil.), l’energia ($ 1,028 mil.) e il settore immobiliare ($ 1,024 mil.). Vista l’elevata importanza di questi afflussi, il Ministro della Finanza Pranab Mukherjee ha annunciato l’avvio di diverse politiche volte ad incentivare gli investitori esteri e la realizzazione di un manuale contenente tutte le linee guida al riguardo che verrà aggiornato ogni sei mesi.

venerdì 8 aprile 2011

Il censimento della popolazione indiana

Secondo i dati emersi dal censimento 2011, la popolazione indiana è aumentata di 181 milioni di persone.

Stando ai dati preliminari del censimento 2011 presentati a Nuova Delhi, la popolazione indiana ha raggiunto 1,21 miliardi di persone, registrando un aumento del 17,5% rispetto al 2001. Secondo il commissario C. Chandramauli, per la prima volta nella storia dell’India moderna, l’aumento demografico presenta un rallentamento rispetto al periodo 1991/2001 quando l’aumento era stato pari al 21,5%. I dati sottolineano una netta disparità tra il numero complessivo di uomini e donne: se infatti gli uomini sono 623,7 milioni, le donne sono 586,5 milioni, con un rapporto di 914 donne ogni 1000 uomini. Questa differenza, che il commissario ha definito preoccupante, è dovuta alla forte discriminazione nei confronti delle bambine e delle neonate. Nonostante la crescita demografica, la potenza asiatica resta al secondo posto lasciando alla Cina il ruolo di paese più popoloso, anche se la popolazione attuale dell’India è pari a quelle di Stati Uniti, Indonesia, Brasile, Pakistan, Bangladesh e Giappone messe insieme.

giovedì 7 aprile 2011

L’India punta sull’agricoltura per combattere l’inflazione

Dopo aver annunciato il budget annuale che prevede un aumento dell’8,5% per quest’anno e del 9% per il 2011/2012, il Governo indiano ha annunciato la volontà di investire molto nell’agricoltura al fine di aumentare la produzione, contenere i prezzi e migliorare il reddito pro capite della popolazione rurale.

Il Ministro delle Finanze Pranab Mukherjee dopo aver confermato una crescita dell’inflazione del 8,4% nel mese di gennaio, ha voluto precisare che dovrebbe diminuire nel corso del 2011: l’inflazione rappresenta un grave problema per l’India, visto che presenta una crescita superiore a quella del PIL, provocando un aumento del numero di persone che vive al di sotto della soglia di povertà e un incremento vertiginoso dei prezzi dei beni alimentari, che hanno segnato un record del +17%. Secondo le stime della Banca Mondiale circa ¾ degli 1,2 miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno hanno risentito pesantemente dei rincari dei prodotti alimentari, in particolare quelli di zucchero e cipolle. Proprio per questo motivo il governo di Nuova Delhi ha deciso di intervenire sia con delle misure sociali sia con degli investimenti nel settore agricolo. Per molto tempo infatti Nuova Delhi ha prestato attenzione allo sviluppo del ceto medio e delle città, mettendo da parte i problemi relativi alle campagne ridotte ormai allo stremo e intaccate a causa dell’inquinamento legato allo sviluppo industriale. Punto cruciale resta inoltre il recupero della fiducia da parte del Governo della potenza asiatica dopo i recenti scandali per corruzione. Un percorso sicuramente difficile, ma che si spera darà i risultati previsti.

mercoledì 6 aprile 2011

Bric: i nuovi poli della ricerca scientifica

Brasile, Russia, India e Cina irrompono nella classifica delle nazioni più attive nel campo della ricerca scientifica sbaragliando le potenze occidentali.

L’incredibile e incessante crescita economica di quelli che potremmo definire gli “ex Paesi emergenti”, sta garantendo investimenti sempre maggiori nella ricerca scientifica: il rapporto Knowledge, Networks and Nations ha messo in evidenza l’impegno dei Paesi in via di sviluppo nel campo della ricerca ed in particolare ha sottolineato la differenza abissale che si delineerà nei prossimi anni tra Paesi sviluppati e non. Anche se gli Stati Uniti rappresentano ancora il fulcro dell’attività di ricerca, seguiti da Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Spagna, dallo studio effettuato emerge che la Cina quest’anno è entrata al sesto posto nella Top 10 stilata a livello mondiale in relazione agli investimenti nella ricerca, e si prepara a strappare il primato agli Stati Uniti entro il 2020. L’analisi mette inoltre in risalto il fatto che l’India per la prima volta è riuscita ad entrare nella classifica al decimo posto facendo slittare la Russia all’undicesimo. Dal canto suo il Brasile si dimostra sempre più impegnato sul fronte della ricerca e, anche se non rientra nella lista, resta il detentore del primato in Sudamerica. Le stime prevedono il sorpasso della Cina già nel 2013, grazie ai numerosi centri di ricerca attivi nel Paese e al fatto che il numero di laureati in scienza ed ingegneria sta aumentando vertiginosamente. Il rapporto sottolinea altresì la rilevanza degli investimenti in Paesi come l’Iran, che ha registrato il maggior numero di pubblicazioni scientifiche, e la Turchia. Quest’ultima in particolare ha posto la ricerca come una priorità assoluta, incrementando di sei volte gli investimenti pubblici; basti pensare che nell’arco di sei anni il numero di ricercatori ha segnato una crescita del 43%.

martedì 5 aprile 2011

Il settore automotive in India: opportunità per le imprese italiane

Se nel periodo 2008-2009 il fatturato lordo del comparto automotive indiano incedeva poco meno del 3% sul PIL del Paese, secondo l’Automotive Component Manufacturer Association (ACMA), il fatturato 2010/2011della componentistica sfiorerà i 26 miliardi di dollari, ovvero il 18% in più rispetto al biennio precedente.

Secondo il Ministero dell’Industria Pesante Il settore automotive indiano impiega circa 500.000 persone ed, indirettamente, 10 milioni; si tratta di numeri che ben illustrano il panorama del comparto in India, Paese in cui a fronte di un aumento della produzione di veicoli leggeri previsto nei prossimi anni, si sta delineando anche una crescita della capacità produttiva. Secondo stime relative all’industria dell’auto, questo settore crescerà ad un tasso medio annuale pari al 10% fino al 2020: l’ACMA prevede che entro il 2015 la produzione indiana di autoveicoli raggiungerà i 6,4 milioni di unità, fino a diventare il quinto produttore di autoveicoli a livello mondiale, dopo Cina, Giappone, USA e Germania. Secondo i dati forniti dalla Society of Indian Automobile Manufacturers, il comparto dell’auto si è dimostrato molto dinamico nell’ultimo decennio, visto e considerato che dal 2004 al 2010 la produzione di autoveicoli è più che raddoppiata. La crescita del comparto indiano è principalmente dovuta al fatto che le maggiori case automobilistiche giapponesi hanno deciso di investire in questo Paese al fine di produrre veicoli destinati alla vendita nei mercati maturi; ma allo stesso tempo anche il mercato interno indiano si èingrandito, tanto che le vendite sono più che raddoppiate negli ultimi cinque anni. Si tratta quindi di un settore altamente attrattivo, che il Governo promuove attraverso diversi programmi, come la procedura “automatic approval ruote” che prevede la possibilità di investimenti stranieri al 100% e l’”automotive mission plan”, un piano varato dal Ministero dell’Industria Pesante allo scopo di rendere l’India un polo attrattivo per gli investimenti nel settore. In questa ottica si deve leggere l’iniziativa promossa da Confindustria, ICE, ANFIA in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dello Sviluppo Economico: si tratta infatti di una missione di filiera riguardante il settore dell’automotive in India che si svolgerà dal 18 al 21 aprile. La missione si terrà in parte a Nuova Delhi e in parte a Pune, trattandosi delle due più importanti regioni in cui è localizzata l’industria automobilistica. Il fine ultimo della missione sarà quello di incentivare i contatti diretti tra le aziende italiane e le imprese indiane e gettare le basi per future collaborazioni.

lunedì 4 aprile 2011

Maserati approda in India

La casa del tridente annuncia il suo ingresso sul mercato indiano per il mese di aprile.

Le più grandi case automobilistiche come Lamborghini, Ferrari e Porsche, hanno già stanno già sfruttando il potenziale della potenza asiatica ed è notizia di questi giorni che anche Maserati, già attiva in 57 Paesi al mondo, ha deciso di entrare nel mercato indiano. Dopo aver affrontato con successo il mercato cinese, la casa automobilistica di Modena ha deciso di puntare su quello indiano attraverso l’apertura di autosaloni. Il mercato indiano rappresenta infatti un polo di interesse per i maggiori costruttori di auto, vista la crescente attenzione prestata alle auto di lusso; l’India non è un Paese completamente nuovo per Maserati, già presente nei garage di politici, imprenditori e celebrità indiani. In particolare la strategia di ingresso nel nuovo mercato prevede l’apertura di un primo autosalone a Mumbai, in programma per aprile, seguito da un progetto di espansione riguardante altri quattro autosaloni da inaugurare entro la fine dell’anno in corso. L’obiettivo della casa automobilistica italiana è quello di incrementare le vendite sul mercato indiano del lusso, formato da un’élite esclusiva alla luce di un prezzo finale più elevato rispetto ai mercati del Vecchio Continente a causa di importanti dazi imposti dal Governo .

venerdì 1 aprile 2011

Il mercato di Avio decolla in India

Nel mese di febbraio il Gruppo aerospaziale internazionale Avio ha annunciato la costituzione di Avio Aerospace con sede a New Delhi.

Avio, gruppo aerospaziale italiano con sede a Torino controllato dalla società di private equity Cinven e partecipato da Finmeccanica, ha deciso di costituire Avio India Aviation Aerospace per sviluppare il proprio business in India. Infatti secondo le stime diffuse dalla Seconda Conferenza Internazionale dell’Aviazione Civile, si prevede che il mercato indiano subirà un aumento di oltre 1000 aerei tra il 2008 e il 2020, per un volume pari a circa 90 miliardi di dollari, e allo stesso tempo la richiesta di servizi di manutenzione, riparazione e revisione dei velivoli commerciali toccherà quota 1,17 miliardi di dollari nel 2011 e 2,6 miliardi nel 2020. Il gruppo internazionale leader nel settore aerospaziale è già presente nel mercato indiano della difesa, grazie a partecipazioni con la Marina Indiana, come la nuova portaerei P71 e le fregate P15A, e, sempre in ambito navale, nei sistemi di guida dei sommergibili.