In conseguenza degli aumenti dei generi di prima necessità e dei beni di lusso, l’indice dei prezzi al consumo in India è cresciuto del 9,89% a febbraio, e del 14,9% a marzo. In particolare, gli alimenti hanno sempre registrato incrementi superiori al 15% da novembre a questa parte. La causa di tale impennata viene attribuita al calo della produzione agricola che sarebbe stato provocato dalle cattive piogge monsoniche del 2009, ma altre fonti riscontrano e accusano la presenza di fenomeni speculativi e osservano che il Paese è carente di infrastrutture come strade, porti, una mancanza che andrebbe ad ostacolare il trasporto delle merci, soprattutto di quelle deperibili come gli alimenti.
Duvvuri Subbarao, governatore della Banca Centrale Indiana, in un discorso tenuto al prestigioso Peterson Institute for International Economics a Washington, ha osservato che, sebbene gli stimoli fiscali e monetari finora concessi abbiano molto aiutato l’economia, gli investimenti e il consumo privato non hanno ancora recuperato del tutto e rimangono inferiori rispetto ai livelli precedenti alla crisi finanziaria globale. Inoltre, il governatore ha difeso la rigida politica monetaria messa in atto dall’Istituto di credito indiano, che, allo scopo di non deprimere la ripresa economica, continua a mantenere bassi gli interessi sui prestiti monetari. Tale politica appare difforme rispetto alla Cina e agli altri Stati asiatici in via di sviluppo che, al fine di contenere l’inflazione e prevenire bolle speculative, hanno adottato misure atte a drenare l’eccessiva liquidità del sistema bancario o aumentato il costo del denaro.Subbarao prevede per il Paese una crescita del 7,5% per l’anno fiscale 2009/2010 (terminato lo scorso 31 marzo) e non inferiore all’8% per quello successivo, con “una crescita industriale abbastanza robusta”. Tuttavia, il governatore della Banca Centrale ha ribadito che “il grande problema è l’inflazione”, che “può essere abbattuta solo in modo graduale” per non colpire la crescita del Paese.
Duvvuri Subbarao, governatore della Banca Centrale Indiana, in un discorso tenuto al prestigioso Peterson Institute for International Economics a Washington, ha osservato che, sebbene gli stimoli fiscali e monetari finora concessi abbiano molto aiutato l’economia, gli investimenti e il consumo privato non hanno ancora recuperato del tutto e rimangono inferiori rispetto ai livelli precedenti alla crisi finanziaria globale. Inoltre, il governatore ha difeso la rigida politica monetaria messa in atto dall’Istituto di credito indiano, che, allo scopo di non deprimere la ripresa economica, continua a mantenere bassi gli interessi sui prestiti monetari. Tale politica appare difforme rispetto alla Cina e agli altri Stati asiatici in via di sviluppo che, al fine di contenere l’inflazione e prevenire bolle speculative, hanno adottato misure atte a drenare l’eccessiva liquidità del sistema bancario o aumentato il costo del denaro.Subbarao prevede per il Paese una crescita del 7,5% per l’anno fiscale 2009/2010 (terminato lo scorso 31 marzo) e non inferiore all’8% per quello successivo, con “una crescita industriale abbastanza robusta”. Tuttavia, il governatore della Banca Centrale ha ribadito che “il grande problema è l’inflazione”, che “può essere abbattuta solo in modo graduale” per non colpire la crescita del Paese.
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