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lunedì 2 aprile 2012

Una nuova banca per i BRICS?

I Paesi emergenti vagliano la proposta di creare una banca alternativa alla Banca Mondiale.

Riuniti a Nuova Delhi per discutere la loro posizione a livello mondiale, i Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che ad oggi rappresentano il 28% dell’economia mondiale e il 56% della crescita economica complessiva, hanno rivendicato un ruolo maggiore tanto all’interno del Fondo Monetario Internazionale quanto della Banca Mondiale. Al fine di emergere ancora più nell’economia mondiale, capeggiata al momento da USA e Europa, i cinque Paesi emergenti stanno anche progettando la creazione di una banca che si ponga come obiettivo di aiutare i Paesi in via di sviluppo, una banca alternativa rispetto alla Banca Mondiale e all’Asian Development Bank. A tal proposito il Presidente sudafricano Jacob Zuma si è detto molto favorevole alla creazione di una banca di sviluppo dei BRICS dal momento in cui potrebbe garantire lo sviluppo di Paesi africani che al momento restano "esclusi dalle correnti principali di sviluppo del mondo".
Stando a quanto dichiarato dal Premier indiano Manmohan Singh, "istituzioni di politica globale e di governo economico creati più di 60 anni fa non sono aggiornati rispetto ai cambiamenti del mondo". Dello stesso parere anche il Presidente del Brasile Dilma Roussef, che ha affermato che i Paesi BRICS hanno rappresentato "il motore più importante dell'economia mondiale negli scorsi cinque anni. Insieme saremo responsabili di più della metà della crescita per il 2012, il 56%, secondo il Fmi".
Tra i temi discussi anche la situazione in cui versa la Siria, con una richiesta di pace immediata e di fine delle violenze all’interno del Paese.

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