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venerdì 13 aprile 2012

L’Italia chiede meno dazi

Le aziende del lusso Made in Italy chiedono di dimezzare i dazi.

La fondazione Altagamma, che riunisce le aziende italiane operanti nella fascia alta del mercato, ha di recente organizzato l’India Design Forum di Nuova Delhi, al fine di far apprezzare i prodotti delle aziende italiane del design e aumentare la conoscenza e la cultura progettuale e manifatturiera locale in questo ambito.
Intervistato sull’argomento il Segretario Generale di Fondazione Altagamma Armando Branchini ha commentato: “Il Forum di Nuova Delhi è stato l’avvio di un percorso di reciproca conoscenza tra imprenditori italiani e il mondo del design indiano.[…] Siamo convinti che la competizione free and fair aiuti il mercato . Se aumenta il commercio internazionale, aumenta il benessere, e dunque le opportunità per le nostre imprese su un mercato potenzialmente enorme come l’India”.
L’ostacolo legato alla diffusione del Made in Italy nel Paese dell’Elefante è infatti dovuto a due principali ragioni: la prima dipende dalla presenza in India di oltre 400 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà, mentre la seconda dall’esistenza di elevati dazi (dal 34 al 100%) per prodotti di design, food e moda. A queste problematiche si aggiunge una normativa di controllo della distribuzione monomarca che di fatto permette agli stranieri di possedere solo il 51% della distribuzione in India dei loro marchi, mentre il 49% spetta a soci indiani. A tal proposito Branchini ha precisato “Il risultato delle tariffe doganali è che i clienti ricchi vanno a comprare i prodotti di alta gamma nei paesi a dazi zero, come Hong Kong, Singapore o l’Europa. […] Ci proponiamo di portarli almeno ai livelli della Cina, dove i produttori di alta gamma sono 17-19%, anche se l’obiettivo finale è adeguarli a quelli europei, al 12%”.
Una grande sfida per il Made in Italy di fascia alta sempre più richiesto dai mercati asiatici ed in particolare dai consumatori indiani.

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