Sono frequenti gli incidenti causati dal degrado delle infrastrutture o dall’errore umano nel paese indiano, in cui ogni giorno oltre 18 milioni di persone utilizzano il treno per spostarsi e circa due milioni di merci viaggiano su rotaia. L’ultimo (il secondo in meno di due mesi) è avvenuto questa settimana a Sainthia, un centro a circa 260 chilometri da Kolkata, in cui hanno perso la vita circa 60 persone. Un convoglio si è schiantato a tutta velocità contro un treno fermo in una stazione e la maggior parte delle vittime si trovava nei vagoni “unreserved”, ossia quelli più affollati. Il ministro delle Ferrovie, Mamaya Banerjee, ha annunciato un’inchiesta per individuare i responsabili di quanto è successo, nonostante sembra sia superata l’ipotesi di sabotaggio che porrebbe al centro le ambizioni politiche della Banerjee. Il ministro delle Ferrovie è, infatti, uno dei politici più emergenti nel paese e con le ultime lezioni politiche nazionali è diventato un alleato indispensabile del Congress Party di Sonia Gandhi e del primo Ministro Manmohan Singh. Il suo progetto è quello di diventare il chief minister del West Bengal, spodestando per la prima volta in 33 anni il Communist Party of India.
Nonostante l’incidente sembra essere stato causato da un banale errore di segnalazione, Banerjee ha dichiarato di essere sospettosa sulle cause dell’accaduto, sostenendo che “qualunque cosa sia accaduta non è accaduta per caso”.
Nonostante l’incidente sembra essere stato causato da un banale errore di segnalazione, Banerjee ha dichiarato di essere sospettosa sulle cause dell’accaduto, sostenendo che “qualunque cosa sia accaduta non è accaduta per caso”.
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