Arrestati i vertici di Finmeccanica con l’accusa di corruzione internazionale: 51 milioni di tangenti per la vendita di elicotteri all’India.
Due ordinanze di custodia cautelare sono state disposte nelle scorse ore dalla procura di Busto Arsizio, in carcere nei confronti del presidente e amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi e ai domiciliari per l’amministratore delegato di AugustaWestland Bruno Spagnolini. I provvedimenti rientrano nel presunto caso di corruzione internazionale sulla vendita di elicotteri Augusta Westland al Ministero della difesa indiano. L’inchiesta, approdata all’inizio della scorsa estate a Busto Arsizio dalla procura di Napoli, riguarda l’appalto ottenuto nel 2010, per la fornitura di 12 elicotteri Augusta Westland, controllata da Finmeccanica e amministrata al tempo da Orsi. Un affare da 556 milioni di euro, di cui, secondo l’accusa, 51 usati per pagare tangenti per assicurarsi la commessa. A confessarlo, un ex responsabile delle relazioni esterne del gruppo, Lorenzo Borgogni, secondo cui 10 di quei 51 milioni sarebbero poi finito nelle casse della Lega Nord. Il Carroccio ha smentito ogni tipo di coinvolgimento e lo scorso settembre ha depositato, nella procura di Busto Arsizio, una denuncia per calunnia nei confronti di Borgogni.
Immediate le ripercussioni in Borsa dove il titolo di Finmeccanica non riesce a fare prezzo per la forte corrente di vendite e si attesta in asta di volatilità con un calo teorico del 14%.
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