Pubblicato “l’Economic Freedom Rankings for the States of India”, un rapporto che indica gli Stati Indiani in cui è più facile fare impresa.
In arrivo un utile strumento per gli investitori che puntano al complesso mercato indiano.
La terza potenza economica asiatica, infatti, con i suoi 3,2 milioni di chilometri quadrati di superficie divisi in 28 Stati e 7 Territori, rappresenta per molti imprenditori un grande rebus.
L’iniziativa si deve al Cato Institute di Washington, all’Indicus Analytics di New Delhi e al Friedrich Naumann Siftung di Potsdam, che sulla base di tre parametri (dimensioni e costi della macchina statale; legalità, sicurezza e tutela della proprietà; norme sul lavoro e clima per gli affari) hanno pubblicato la classifica degli Stati più appetibili per investimenti.
Al primo posto dell’Economic Freedom Rankings for the States of India si trova il Gujarat, che, affacciato sul Mare Arabico, è forte della sua invidiabile collocazione geografica e delle politiche imprenditoriali intraprese dal suo chief minister Narenda Modi. «Gli Stati indiani che sono economicamente più liberi - si legge nel rapporto - sono anche quelli con gli indicatori migliori in termini di crescita, livelli occupazionali, condizioni sanitarie e flussi di investimento».
Sotto l’aspetto del contenimento dei costi e della non invasività della macchina statale il primato se lo aggiudica l'Haryana, nell’India del nord, che negli ultimi anni è riuscito ad attirare forti investimenti nei settori dei servizi e manifatturiero.
Madhya Pradesh vince invece per legalità e sicurezza, rivelandosi lo Stato meglio governato del subcontinente, con la più bassa incidenza di crimini contro la proprietà.
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