Malgrado, su 88 Paesi, l’India sia al 67° posto nell’Indice mondiale di povertà, circa il 90% delle riserve di grano accumulate negli ultimi mesi, verrà utilizzato come fertilizzante a causa dell’incuria nella conservazione di tali scorte da parte delle autorità federali.
I sacchi che contengono le derrate alimentari, nei magazzini della Food Corporation of India (Fci), vengono conservati all’aperto e non sono quindi al riparo da eventuali condizioni meteorologiche avverse: le granaglie, infatti, sono state rovinate dalle recenti piogge monsoniche che le hanno fatte marcire. Ora queste riserve di grano verranno trasformate in concime.
Come ha ricordato Mons. Leo Cornelio, arcivescovo di Bophal (Madhya Pradesh) il governo indiano dovrebbe attivare il suo sistema di distribuzione pubblica, che prevede la fornitura mensile di 55 kg di grano, 5, 25 kg di legumi e 2,8 kg di oli alimentare per ogni famiglia povera che ne fa richiesta. Invece, negli ultimi anni, il governo, pur avendo investito molto nella produzione agricola, non ha provveduto a fornire adeguati sistemi di conservazione delle derrate in eccesso che, per questa ragione, non sono nemmeno utilizzabili come foraggio per il bestiame a causa della calcificazione dovuta alla pioggia.
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