“Il merito del passaggio, in un certo senso, è stato della globalizzazione: quando le imprese indiane dell’It hanno iniziato a mandare i propri dipendenti in giro per il mondo, alcuni di loro hanno iniziato ad apprezzare i whisky di qualità e a guadagnare abbastanza per poterseli permettere. Oggi i nostri clienti indiani sono loro”.La Amrut, alla periferia di Bangladore, è tra le distillerie più importanti dell’India. Non è ancora una meta turistica come lo sono quelle scozzesi ma, secondo gli esperti di whisky, il prodotto è di alta qualità. Infatti, nel corso del 2010, il Fusion, una delle bottiglie prodotte dalla Amrut, si è classificato al 3° posto tra i whisky giudicati migliori a livello mondiale. Il managing director della Amrut, Neelakanta Rao Jagdale, spiega: “Il nostro Fusion è il frutto di una combinazione di orzi torbati provenienti dalla Scozia e orzi indiani. È una bottiglia in cui non sarebbe stato possibile usare soltanto prodotti locali perché qui in India la torba non esiste. Quindi siamo dovuti ricorrere a qualche piccola contaminazione”.
Per quanto riguarda il lancio del prodotto, la Amrut si è rivolta inizialmente al mercato internazionale e, soltanto in un secondo tempo, al mercato locale. “Il merito del passaggio, in un certo senso, è stato della globalizzazione: quando le imprese indiane dell’It hanno iniziato a mandare i propri dipendenti in giro per il mondo, alcuni di loro hanno iniziato ad apprezzare i whisky di qualità e a guadagnare abbastanza per poterseli permettere. Oggi i nostri clienti indiani sono loro”.
I prodotti di questa distilleria sono già conosciuti in molti paesi, come Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Giappone mentre sono ancora in attesa di un distributore italiano.
Per quanto riguarda il lancio del prodotto, la Amrut si è rivolta inizialmente al mercato internazionale e, soltanto in un secondo tempo, al mercato locale. “Il merito del passaggio, in un certo senso, è stato della globalizzazione: quando le imprese indiane dell’It hanno iniziato a mandare i propri dipendenti in giro per il mondo, alcuni di loro hanno iniziato ad apprezzare i whisky di qualità e a guadagnare abbastanza per poterseli permettere. Oggi i nostri clienti indiani sono loro”.
I prodotti di questa distilleria sono già conosciuti in molti paesi, come Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Giappone mentre sono ancora in attesa di un distributore italiano.
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