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martedì 26 gennaio 2010

India: interessanti prospettive di business soprattutto per le imprese di costruzioni

Il Tasso di crescita del PIL indiano, che oggi si aggira intorno al 7,1, attesta che l’India è attualmente una delle economie in più rapida crescita al mondo e uno dei paesi con le maggiori potenzialità di sviluppo negli anni avvenire.
Le prospettive economiche, una forte democrazia, la disponibilità di manodopera qualificata e specializzata a costi contenuti, la domanda interna in continua crescita, le riforme avviate dal governo indiano e i massicci investimenti che ha destinato allo sviluppo delle infrastrutture rendono l’India una delle mete più attraenti per gli investimenti stranieri, quindi, un’ottima opportunità anche per le imprese italiane. Il settore italiano delle costruzioni realizza il 50% del fatturato all’estero, tuttavia, attualmente solo l’1,4% delle commesse proviene dal continente asiatico, mentre il restante il 75% proviene da Africa e Sudamerica.
Cesare Sacconi, managing director di Icmq India – l’organismo di certificazione di prodotti e servizi per le costruzioni - si chiede per quale motivo molte delle imprese italiane di costruzioni non abbiano ancora investito in India, dove, entro la fine dell’anno fiscale 2011-2012, sono in programma flussi per 300 miliardi di euro verso strade, ferrovie, aeroporti e sistemi di irrigazione. Inoltre, accanto alle prospettive per insediamenti di tipo produttivo, il mercato indiano offre interessanti opportunità di business anche per l’insediamento di filiali commerciali, joint venture e progetti retail.
Per avviare un’impresa industriale o un’attività commerciale in un mercato straniero è opportuno conoscerne il contesto socio-culturale, le normative, i processi e le competenze disponibili sul territorio:
trattandosi di un paese con un diritto di derivazione anglosassone, l’India offre anche il vantaggio di normative tecniche che non si discostano molto da quelle europee e la possibilità di collaborare con soci che parlano inglese.

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