Per il 2012 si prevede una crescita del mercato pubblico dei servizi di memorizzazione ed elaborazione informatica del 32,4%.
Secondo un rapporto della Società di ricerca e di analisi Gartner, il fatturato pubblico globale generato dai servizi cloud raggiungerà quest’anno gli 85 miliardi di euro. Una crescita cioè di 250 milioni, pari al 32,4%, rispetto all’anno scorso. Ma il mercato dei servizi cloud è complesso e come suggerisce il Direttore della Ricerca, Ed Andersoj, “la chiave per trarre vantaggio da questa crescita sarà comprendere le varie sfumature delle opportunità offerte dai segmenti dei servizi e delle aree geografiche, e di conseguenza stabilire le priorità degli investimenti in base alle opportunità.” Ad oggi il segmento di servizi più sviluppati in India è il SaaS (Software as a Service) che consiste nell'utilizzo di programmi in remoto, spesso attraverso un server web, e per il quale si prevede una crescita fino a 90 milioni di euro entro la fine dell’anno. Alla seconda posizione nella classifica indiana, ma al primo posto in quella globale, si colloca il BpaaS (Business Process as a service) che include ora anche la pubblicità. Qui si preannuncia un boom di 85 milioni di euro nel 2012 contro i circa 65 milioni del 2011. Ma è nel lungo periodo che il settore dei servizi di calcolo cloud indiano è destinato a sorprendere toccando i 100 milioni di euro entro il 2016 e arrivando a rappresentare circa il 14% della spesa pubblica totale per i servizi cloud. Minori ma non trascurabili le aspettative per il PaaS (Platform as a service), che raggiungerà nei prossimi mesi i 10 milioni di euro.
mercoledì 31 ottobre 2012
lunedì 29 ottobre 2012
L’arredo di lusso è made in Italy
Il brand Visionnaire sbarca in India con un nuovo negozio monomarca.
Nuova partnership e nuovo punto vendita per il marchio italiano di Ipe Cavalli. Il noto brand di mobili e accessori di lusso ha infatti attivato una partnership esclusiva con International Furnitures Brands per aprire il suo primo negozio monomarca al centro commerciale “The Gallery” a New Dehli. 5000 metri quadri a disposizione per promuovere divani, poltrone, tavoli da cucina, specchi, librerie, lampadari e altri accessori per l’arredo. Soddisfatto dell’operazione, il CEO Leopold Cavalli dichiara “Visionnaire è un brand di nicchia con una tradizione e una collocazione precisa nel mercato dei prodotti di lusso. Oggi siamo leader nel campo dei mobili ricercati e degli accessori per la casa di alto design. L’India è un mercato importante per noi e siamo estremamente felici di costituire un’alleanza strategica con International Furniture Brands, un’azienda con ottimi precedenti nel capire il mercato dei beni di lusso in India”.
Visionnaire ad oggi è presente in più di 90 paesi, con 25 showroom monomarca in tutto il mondo e punta nei prossimi 2 anni ad espandersi nei mercati di Europa, Cina, Africa America Latina ed India.
Nuova partnership e nuovo punto vendita per il marchio italiano di Ipe Cavalli. Il noto brand di mobili e accessori di lusso ha infatti attivato una partnership esclusiva con International Furnitures Brands per aprire il suo primo negozio monomarca al centro commerciale “The Gallery” a New Dehli. 5000 metri quadri a disposizione per promuovere divani, poltrone, tavoli da cucina, specchi, librerie, lampadari e altri accessori per l’arredo. Soddisfatto dell’operazione, il CEO Leopold Cavalli dichiara “Visionnaire è un brand di nicchia con una tradizione e una collocazione precisa nel mercato dei prodotti di lusso. Oggi siamo leader nel campo dei mobili ricercati e degli accessori per la casa di alto design. L’India è un mercato importante per noi e siamo estremamente felici di costituire un’alleanza strategica con International Furniture Brands, un’azienda con ottimi precedenti nel capire il mercato dei beni di lusso in India”.
Visionnaire ad oggi è presente in più di 90 paesi, con 25 showroom monomarca in tutto il mondo e punta nei prossimi 2 anni ad espandersi nei mercati di Europa, Cina, Africa America Latina ed India.
venerdì 26 ottobre 2012
Nuovi aiuti per l’internazionalizzazione
Enterprise Europe Network arriva in India. Un nuovo strumento per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.
La rete Enterprise Europe Network apre l'accesso per le piccole e medie imprese (PMI) a importanti mercati internazionali grazie all'imminente inaugurazione di nuove filiali in India. Per la precisione di tre nuovi centri che diverranno a breve operativi a New Dehli, come annunciato lo scorso lunedì 22 ottobre, in occasione della Conferenza annuale della rete svoltasi a Cipro. La rete di sostegno alle imprese e all'innovazione finanziata dall'UE, è nata nel 2008 ed è basata presso quasi 600 organizzazioni locali in 52 paesi. Il suo obiettivo è aiutare le imprese che iniziano a commerciare all'estero, cercano partner commerciali o tecnologici e desiderano accedere a un finanziamento UE. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario per l'Industria e l'Imprenditoria, ha affermato: "Le piccole e medie imprese (PMI) dell'Europa devono poter accedere all'economia globale per poter prosperare. La rete Enterprise Europe Network ha una tradizione consolidata a sostegno delle piccole imprese in altri continenti, laddove le PMI dell'UE hanno l'opportunità di beneficiare dei nuovi mercati d'esportazione, di partnership straniere e di cluster transfrontalieri. Queste nuove filiali della rete in Asia e in Canada creeranno ancor più opportunità per le imprese."
La rete Enterprise Europe Network apre l'accesso per le piccole e medie imprese (PMI) a importanti mercati internazionali grazie all'imminente inaugurazione di nuove filiali in India. Per la precisione di tre nuovi centri che diverranno a breve operativi a New Dehli, come annunciato lo scorso lunedì 22 ottobre, in occasione della Conferenza annuale della rete svoltasi a Cipro. La rete di sostegno alle imprese e all'innovazione finanziata dall'UE, è nata nel 2008 ed è basata presso quasi 600 organizzazioni locali in 52 paesi. Il suo obiettivo è aiutare le imprese che iniziano a commerciare all'estero, cercano partner commerciali o tecnologici e desiderano accedere a un finanziamento UE. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario per l'Industria e l'Imprenditoria, ha affermato: "Le piccole e medie imprese (PMI) dell'Europa devono poter accedere all'economia globale per poter prosperare. La rete Enterprise Europe Network ha una tradizione consolidata a sostegno delle piccole imprese in altri continenti, laddove le PMI dell'UE hanno l'opportunità di beneficiare dei nuovi mercati d'esportazione, di partnership straniere e di cluster transfrontalieri. Queste nuove filiali della rete in Asia e in Canada creeranno ancor più opportunità per le imprese."
lunedì 22 ottobre 2012
Un nuovo partito per salvare l’economia
Il movimento anticorruzione diventa partito e promette entro 15 giorni una nuova legge per ridare slancio all’economia nazionale.
Il nome verrà deciso tra due mesi ma l’agenda politica non lascia dubbi: combattere la corruzione che ad oggi è uno dei più pesanti fardelli che impedisce il definitivo decollo del miracolo economico indiano. Ci aveva già provato negli scorsi mesi il movimento “India against the corruption” che tentò invano di far passare in Parlamento una legge anticorruzione. Ci riprova oggi un nuovo partito, nato dalle ceneri dello stesso movimento. Il Lokpall Bill, questo il nome del pacchetto legislativo che si vuol fare approvare,prevede l’istituzione di un organo indipendente con il compito di indagare e perseguire per legge tutti gli esponenti degli uffici pubblici del Paese, dal funzionario locale al primo Ministro. Si annuncia insomma una lotta senza quartieri al malcostume della politica che, in un Paese come l’India in cui la cultura della mazzetta è diffusa e trasversale, appare oggi più che mai necessaria. Solo nell’ultimo anno infatti sono scoppiati una serie di scandali che hanno provocato in tutto il Paese moti di protesta, attraverso sit-in e scioperi della fame. Se nei primi mesi del 2012 l’allora Ministro delle Telecomunicazioni Raja venne condannato per essere a capo di un enorme giro di mazzette costruito intorno alla svendita di licenze telefoniche, dopo pochi mesi fu la volta di alcune aziende minerarie che distribuivano permessi per lo sfruttamento di risorse minerarie senza alcuna asta pubblica. Ultimo caso, ancora oggetto di indagine, riguarda il genero di Sonia Gandhi, accusato di truffa ai danni dello Stato per la compravendita irregolare di terreni. E l’India prova ora a dire basta.
Il nome verrà deciso tra due mesi ma l’agenda politica non lascia dubbi: combattere la corruzione che ad oggi è uno dei più pesanti fardelli che impedisce il definitivo decollo del miracolo economico indiano. Ci aveva già provato negli scorsi mesi il movimento “India against the corruption” che tentò invano di far passare in Parlamento una legge anticorruzione. Ci riprova oggi un nuovo partito, nato dalle ceneri dello stesso movimento. Il Lokpall Bill, questo il nome del pacchetto legislativo che si vuol fare approvare,prevede l’istituzione di un organo indipendente con il compito di indagare e perseguire per legge tutti gli esponenti degli uffici pubblici del Paese, dal funzionario locale al primo Ministro. Si annuncia insomma una lotta senza quartieri al malcostume della politica che, in un Paese come l’India in cui la cultura della mazzetta è diffusa e trasversale, appare oggi più che mai necessaria. Solo nell’ultimo anno infatti sono scoppiati una serie di scandali che hanno provocato in tutto il Paese moti di protesta, attraverso sit-in e scioperi della fame. Se nei primi mesi del 2012 l’allora Ministro delle Telecomunicazioni Raja venne condannato per essere a capo di un enorme giro di mazzette costruito intorno alla svendita di licenze telefoniche, dopo pochi mesi fu la volta di alcune aziende minerarie che distribuivano permessi per lo sfruttamento di risorse minerarie senza alcuna asta pubblica. Ultimo caso, ancora oggetto di indagine, riguarda il genero di Sonia Gandhi, accusato di truffa ai danni dello Stato per la compravendita irregolare di terreni. E l’India prova ora a dire basta.
giovedì 18 ottobre 2012
L’India a tre ruote
La Piaggio debutta in India con il nuovo Ape City Passenger e il titolo sale del 6,6%.
L’asso nella manica della nota azienda di Pontedera non è un nuovo modello di Vespa o di scooter ma una tre ruote, precisamente l’Ape City Passenger. A presentarne il debutto è lo stesso Amministratore Delegato, Roberto Collaninno, che da lunedì scorso si trova nel subcontinente per un viaggio che, secondo le previsioni toccherà Bombay e Pune, sede della filiale Piaggio Vehicles Privat. Grazie al lancio del nuovo modello la casa italiana entrerà in un segmento di mercato in cui la controllata indiana era finora assente e che, con le oltre 200 mila unità vendute lo scorso anno, rappresenta il 50% del mercato complessivo indiano. Ma le novità per casa Piaggio non si fermano qui e già nei prossimi mesi è previsto il lancio di due nuovi modelli di veicoli commerciali a tre ruote che contribuiranno a consolidare la sua presenza in un mercato così fertile. Positiva la reazione di piazza Affari che ieri ha fatto volare il titolo alle stelle, toccando il record di crescita del +6,6% in un solo giorno.
L’asso nella manica della nota azienda di Pontedera non è un nuovo modello di Vespa o di scooter ma una tre ruote, precisamente l’Ape City Passenger. A presentarne il debutto è lo stesso Amministratore Delegato, Roberto Collaninno, che da lunedì scorso si trova nel subcontinente per un viaggio che, secondo le previsioni toccherà Bombay e Pune, sede della filiale Piaggio Vehicles Privat. Grazie al lancio del nuovo modello la casa italiana entrerà in un segmento di mercato in cui la controllata indiana era finora assente e che, con le oltre 200 mila unità vendute lo scorso anno, rappresenta il 50% del mercato complessivo indiano. Ma le novità per casa Piaggio non si fermano qui e già nei prossimi mesi è previsto il lancio di due nuovi modelli di veicoli commerciali a tre ruote che contribuiranno a consolidare la sua presenza in un mercato così fertile. Positiva la reazione di piazza Affari che ieri ha fatto volare il titolo alle stelle, toccando il record di crescita del +6,6% in un solo giorno.
giovedì 11 ottobre 2012
Assicurazioni Generali: novità dall’India
La nota compagnia assicurativa si prepara ad un riassetto sul mercato indiano. Con possibilità di rilancio.
La segnalazione di un nuovo probabile cantiere indiano viene da “Milano Finanza”. Il quotidiano economico ha infatti rivelato che il partner indiano di Generali, il businessman Kihore Byani, parrebbe deciso a vendere la propria quota del 74,5% detenuta nella joint-venture Future Generali, creata nel 2006 con la Compagnia italiana. Motivo della scelta, ridurre la propria esposizione debitoria. Due a questo punto le prospettive. La compagnia assicurativa indiana L&T General Insurance si è subito dimostrata molto interessata alla quota di Byani ed ha già avviato le trattative che potrebbero concludersi già tra pochi mesi. Oppure, le stesse Generali si potrebbero fare vanti e rilanciare così il proprio piano di investimenti nel Paese. Infatti, se finora le società estere potevano detenere fino a un massimo del 26% del capitale nelle jv assicurative, ora il governo indiano vorrebbe alzare la quota al 49% per attirare nuovi investimenti. Si aprirebbe così uno scenario propizio al consolidamento di Future Generali in India. Ma la partita è ancora tutta da giocare.
La segnalazione di un nuovo probabile cantiere indiano viene da “Milano Finanza”. Il quotidiano economico ha infatti rivelato che il partner indiano di Generali, il businessman Kihore Byani, parrebbe deciso a vendere la propria quota del 74,5% detenuta nella joint-venture Future Generali, creata nel 2006 con la Compagnia italiana. Motivo della scelta, ridurre la propria esposizione debitoria. Due a questo punto le prospettive. La compagnia assicurativa indiana L&T General Insurance si è subito dimostrata molto interessata alla quota di Byani ed ha già avviato le trattative che potrebbero concludersi già tra pochi mesi. Oppure, le stesse Generali si potrebbero fare vanti e rilanciare così il proprio piano di investimenti nel Paese. Infatti, se finora le società estere potevano detenere fino a un massimo del 26% del capitale nelle jv assicurative, ora il governo indiano vorrebbe alzare la quota al 49% per attirare nuovi investimenti. Si aprirebbe così uno scenario propizio al consolidamento di Future Generali in India. Ma la partita è ancora tutta da giocare.
martedì 9 ottobre 2012
In marcia per la terra
In 100mila chiedono maggior giustizia sociale e rivendicano il diritto alla terra.
Una marcia di 350 km, da Gwailor, nel centro del Paese verso la capitale, New Delhi. Protagonisti sono i Paria o “Dalit”, cioè i fuoricasta che occupano il più basso gradino della scala sociale indiana e che adesso chiedono riscatto. In lotta per "la dignità, la sicurezza e l'identità" ci sono anche agricoltori, membri della tribù Adavasi (letteralmente "abitanti originari", ovvero gli appartenenti ai popoli tribali indigeni). “Chiediamo che le terre agricole siano utilizzate esclusivamente per l'agricoltura e vogliamo una politica di riforme agrarie, che non esiste", ha spiegato il portavoce dell'organizzazione promotrice dell’iniziativa, Anees Thillenkery. Sotto denuncia è l’intero modello economico e sociale indiano e sono numerose le frange della popolazione, che vive per il 74% grazie all’agricoltura, che denunciano di essere state lasciate fuori dallo sviluppo della terza potenza economica in Asia o sacrificate sull'altare del liberismo.
La protesta è ispirata alla Marcia del sale del 1930, la manifestazione nonviolenta contro la tassa sul sale, e infatti non a caso è stata scelta come data di partenza il 2 ottobre, giorno di nascita di Mahatma Gandi.
Una marcia di 350 km, da Gwailor, nel centro del Paese verso la capitale, New Delhi. Protagonisti sono i Paria o “Dalit”, cioè i fuoricasta che occupano il più basso gradino della scala sociale indiana e che adesso chiedono riscatto. In lotta per "la dignità, la sicurezza e l'identità" ci sono anche agricoltori, membri della tribù Adavasi (letteralmente "abitanti originari", ovvero gli appartenenti ai popoli tribali indigeni). “Chiediamo che le terre agricole siano utilizzate esclusivamente per l'agricoltura e vogliamo una politica di riforme agrarie, che non esiste", ha spiegato il portavoce dell'organizzazione promotrice dell’iniziativa, Anees Thillenkery. Sotto denuncia è l’intero modello economico e sociale indiano e sono numerose le frange della popolazione, che vive per il 74% grazie all’agricoltura, che denunciano di essere state lasciate fuori dallo sviluppo della terza potenza economica in Asia o sacrificate sull'altare del liberismo.
La protesta è ispirata alla Marcia del sale del 1930, la manifestazione nonviolenta contro la tassa sul sale, e infatti non a caso è stata scelta come data di partenza il 2 ottobre, giorno di nascita di Mahatma Gandi.
giovedì 4 ottobre 2012
Le nuove frontiere del tessile
Il prossimo 18 ottobre a New Dehli, produttori italiani di macchinari tessili presenteranno le loro nuove tecnologie.
Prove di partnership tra Italia e India nel settore del tessile innovativo. Nello specifico si parla del campo della filtrazione e del geotessile, due comparti emergenti del settore intorno a cui sta crescendo rapidamente la domanda di macchinari ad hoc. E proprio alla scopo di presentare la vasta offerta di macchinari italiani, l’ACIMIT (l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinario per l’Industria Tessile) e BCH (Business Co-ordination House) hanno organizzato per il prossimo 18 ottobre un simposio rivolto alle aziende indiane. L’evento si terrà a New Delhi e vi parteciperanno alcuni dei principali costruttori italiani attivi nel settore che presenteranno alla platea indiana la loro tecnologia più avanzata per produrre prodotti geotessili e per la filtrazione.
Secondo recenti dati diffusi dal sito di Confindustria, l’Italia risulta uno dei principali fornitori di tecnologia tessile dell’India, secondo mercato mondiale delle macchine tessili. Nel dettaglio la nostra quota sull’import indiano del settore si attesta intorno al 10% del totale e nel primo semestre 2012 l’export italiano si è aggirato intorno ai 58 milioni di euro.
L’iniziativa del 18 ottobre si inserisce in “Machines Italia in India”, il programma finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, rivolto a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese nazionali nel mercato emergente indiano.
Prove di partnership tra Italia e India nel settore del tessile innovativo. Nello specifico si parla del campo della filtrazione e del geotessile, due comparti emergenti del settore intorno a cui sta crescendo rapidamente la domanda di macchinari ad hoc. E proprio alla scopo di presentare la vasta offerta di macchinari italiani, l’ACIMIT (l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinario per l’Industria Tessile) e BCH (Business Co-ordination House) hanno organizzato per il prossimo 18 ottobre un simposio rivolto alle aziende indiane. L’evento si terrà a New Delhi e vi parteciperanno alcuni dei principali costruttori italiani attivi nel settore che presenteranno alla platea indiana la loro tecnologia più avanzata per produrre prodotti geotessili e per la filtrazione.
Secondo recenti dati diffusi dal sito di Confindustria, l’Italia risulta uno dei principali fornitori di tecnologia tessile dell’India, secondo mercato mondiale delle macchine tessili. Nel dettaglio la nostra quota sull’import indiano del settore si attesta intorno al 10% del totale e nel primo semestre 2012 l’export italiano si è aggirato intorno ai 58 milioni di euro.
L’iniziativa del 18 ottobre si inserisce in “Machines Italia in India”, il programma finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, rivolto a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese nazionali nel mercato emergente indiano.
martedì 2 ottobre 2012
I dazi si pagano on-line
Dal 17 settembre è obbligatoria la nuova procedura di e-payment per i dazi doganali.
Il governo indiano ha dato il via a un nuovo sistema di pagamento che agevolerà gli scambi consentendo una notevole riduzione dei costi delle transazioni per gli importatori.
Si tratta del pagamento elettronico, alias e-payment, che offre notevoli vantaggi sia alle imprese che all’amministrazione finanziaria. Da un lato infatti, agli operatori viene data la possibilità di effettuare i pagamenti direttamente dagli uffici delle imprese e, dall’altro lato, all’Amministrazione finanziaria verrà consentito di raccogliere immediatamente le imposte e i dati. Un risparmio in termini di tempo e denaro ma anche un’ulteriore garanzia di trasparenza delle transazioni e un nuovo strumento per agevolare le operazioni di controllo della stessa Amministrazione.
L’e-payment è stato introdotto in India nel 2007 e da allora è disponibile in diversi istituti di credito autorizzati in tutte le sedi doganali principali e viene già utilizzato, su base volontaria, da numerosi importatori. La decisione governativa di rendere la procedura elettronica obbligatoria è tuttavia recente e risale allo scorso mese. Per rendere più indolore il passaggio dalla modalità di pagamento tradizionale a quella elettronica, l’Amministrazione finanziaria ha messo a disposizione di tutti i contribuenti e operatori, risorse umane e finanziarie
Il governo indiano ha dato il via a un nuovo sistema di pagamento che agevolerà gli scambi consentendo una notevole riduzione dei costi delle transazioni per gli importatori.
Si tratta del pagamento elettronico, alias e-payment, che offre notevoli vantaggi sia alle imprese che all’amministrazione finanziaria. Da un lato infatti, agli operatori viene data la possibilità di effettuare i pagamenti direttamente dagli uffici delle imprese e, dall’altro lato, all’Amministrazione finanziaria verrà consentito di raccogliere immediatamente le imposte e i dati. Un risparmio in termini di tempo e denaro ma anche un’ulteriore garanzia di trasparenza delle transazioni e un nuovo strumento per agevolare le operazioni di controllo della stessa Amministrazione.
L’e-payment è stato introdotto in India nel 2007 e da allora è disponibile in diversi istituti di credito autorizzati in tutte le sedi doganali principali e viene già utilizzato, su base volontaria, da numerosi importatori. La decisione governativa di rendere la procedura elettronica obbligatoria è tuttavia recente e risale allo scorso mese. Per rendere più indolore il passaggio dalla modalità di pagamento tradizionale a quella elettronica, l’Amministrazione finanziaria ha messo a disposizione di tutti i contribuenti e operatori, risorse umane e finanziarie
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