Dopo il blocco totale delle estrazioni, una sentenza della Corte Suprema indiana consente la riattivazione di 63 miniere nello Stato del Karnataka.
Nessun effetto dirompente ma un piccolo passo verso la ripresa del mercato del ferro. Così l’India ha salutato la recente sentenza della Corte Suprema indiana che pone fine allo stop prolungato dell’estrazione per alcune miniere del gruppo Vedanta, nello stato del Karnataka, in atto dal 2011. Le misure restrittive furono introdotte per frenare le estrazioni illegali e una serie di scandali legati alla corruzione in diversi stati indiani. Di fatto si tradussero con l’azzeramento delle esportazioni del Paese che nel 2009 ammontava a 119 milioni di tonnellate di ferro l’anno.
Se 63 miniere dai prossimi giorni torneranno operative ad altre 49 è stata revocata la licenza poiché indagini hanno accertato violazioni della legge. La medesima sentenza della Corte Suprema ha altresì confermato il divieto alla ripresa dell'attività nella miniera di bauxite del gruppo Vedanta in Orissa. La semplice riattivazione delle miniere della Karnataka sarà tuttavia sufficiente per ridurre le importazioni e gradualmente tornare a soddisfare la domanda di ferro delle acciaierie locali. Riaccesa anche la speranza tra gli operatori del settore per l’attenuazione del blocco delle miniere di Goa, specializzate nell’esportazione di ferro di buona qualità.
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