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mercoledì 10 febbraio 2010

L’India al 123° posto nell’Environmental Performance Index

È stata pubblicata nei giorni scorsi dalla Yale University e dalla Columbia University in collaborazione con il Forum economico mondiale e il Centro comune di ricerca della Commissione europea, la classifica mondiale 2010 dei Paesi secondo l'indice di sostenibilità ambientale (Environmental Performance Index - EPI).
Dati alquanto allarmanti nel campo delle politiche di lotta all’inquinamento sono emersi per quanto concerne in particolar modo i paesi asiatici con l’India, attualmente quarto produttore al mondo di gas serra, posizionata al 123° posto, molto più vicina al fondo della graduatoria (Sierra Leone al 163° posto) che ai vertici (Islanda al primo posto).
L’inquinamento in molte zone dell'India ha raggiunto ormai livelli pericolosi ed esistono numerose aree del paese dove i limiti di contaminazione della flora terrestre sono stati abbondantemente oltrepassati. Il Paese, nonostante stia puntando sull’energia solare con numerosi investimenti nelle energie rinnovabili (fotovoltaico in prima linea), risulta essere ancora schiavo del carbone.
Una situazione che il ministro dell’Ambiente indiano, Jairam Ramesh, ha ben chiara, ma che non sembra di facile soluzione come dimostra un estratto dell’intervento al vertice di Copenhagen “le nostre emissioni pro capite sono molto basse. Siamo pronti a discutere sul livello di efficienza energetico: ma dobbiamo avere un senso di realismo, che paiono non avere i Paesi sviluppati, su quello che i Paesi in via di sviluppo possono o non possono fare”.
La riduzione delle emissioni di gas serra non è un obiettivo impossibile da raggiungere, tuttavia, rispetto alle soluzioni tradizionali ad alta emissione di CO2, gli attuali prezzi di libero mercato rendono non competitive buona parte delle tecnologie rinnovabili o a maggior efficienza energetica.Questa situazione rende urgente per l’India la necessità di considerare anche le potenzialità agricole del Paese, di valorizzarne le risorse; è indispensabile costituire un modello di sviluppo che sia eco-compatibile, in quanto quello attualmente adottato rende le città indiane sempre più inquinate. Inoltre, dovrebbero essere presi provvedimenti atti a far progredire l’intera popolazione del Paese, un terzo della quale vive ancora sotto la soglia della povertà.

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